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martes, 28 de julio de 2015

Palermo e i "Magnifici 7" / Palermo and the "Magnificent 7"

Conversazione aperta. 1 messaggio non letto.


Un viaggio di Fabio Viganò/
A trip by Fabio Viganò (English version by A.C.Cappi)

C’è un luogo a Palermo ai più sconosciuto. È il parcheggio delle auto dell’Hotel Ibis. Vi chiederete cosa vi possa essere di tanto interessante in un parcheggio, in una città ch’è ricca di opere d’arte! Semplice… Il parcheggio stesso è divenuto opera d’arte.
Non è un’opera d’arte qualsiasi… Essa rappresenta i diritti umani… È testimonianza dell’umanità…Tutto il mondo si riconosce in quei valori perché tutto il mondo ha dovuto soffrire per poterli raggiungere. Essere liberi… La libertà… Una parola che racchiude in sé tantissimi valori come per esempio dignità, rispetto,uguaglianza,fratellanza e legalità. Non è incluso il danaro: non rende liberi. Viene usato per comprare, utilizzato per vendere. A volte persino la libertà o la vita.
I “Magnifici Sette”, ovvero sette artisti invitati dall’Hotel Ibis, hanno trasformato l’anonimo parcheggio del lussuoso Hotel con giochi cromatici intriganti, con parole che mai potranno essere messe in discussione o dimenticate, in una vera e propria opera d’arte!
Una frase, di Oriana Fallaci, dice: "La libertà è un dovere". Noi siamo d’accordo con Lei ma ci permettiamo di aggiungere che essa è e sarà sempre un diritto dell’uomo libero. Ogni uomo ha diritto a essere libero. Di certo non lo potranno mai essere i quaquaraquà che si nascondono dagli uomini liberi. Guardatevi da queste persone! Pensano di essere liberi! Si illudono di esserlo. Si illudono soltanto di essere liberi come si illudono di essere uomini. Invece costoro sono soltanto dei quaquaraquà che hanno bisogno dei soldi e della Morte per poter comprare persino quattro poveracci che apostroferebbero come "amici". Ma gli amici non hanno prezzo…E se gli amici non hanno prezzo…allora sarebbero questi ultimi, a loro volta, quaquaraquà. Di sicuro non sono liberi! Scappano, loro! Si nascondono, loro! Non sanno nemmeno cosa sia l’onore…Forse è per questo motivo che sentono la necessità di farsi chiamare come tali. "Uomini d’onore", sarebbero. Mi chiedo se sia possibile che questi "uomini d’onore" non conoscano nemmeno la dignità.
No! Non la conoscono…Sono soltanto infami che dissacrano la bellezza della Sicilia.Sono soltanto vili assassini. Si sa… La classe non è acqua! Loro non sono nemmeno acqua… ! Figuriamoci se abbiano classe… D’altro canto per avere classe bisogna essere menti libere. La libertà… bisogna combattere per ottenerla! "A che serve vivere se non c’è il coraggio di lottare?" scrive uno dei "Magnifici Sette" a commento del suo dipinto! Appunto: schiavi e quaquaraquà… Altro che “uomini d’onore”!



There's a place in Palermo unknown to most people. It's the car parking of the Ibis Hotel. You'll probably wonder what there might be of interest in a car parking, in a city so rich of works of arts! Simple: the parking itself has become a work of art.
Not just
any work of art. It's about human rights. A testimony of mankind. The whole world recognizes itself in these values, because the whole world has had to suffer to reach them. Being free... Freedom... A word that includes plenty of values: dignity for instance, respect, equality, brotherhood and legality. Money is not included: it does not make anybody free. It's just used to buy, to sell... sometimes even freedom or life.
The "Magnificent Seven": seven artists invited by Ibis Hotel, turned the anonymous parking of the luxurious hotel with intriguing colour games, with words that may never be discussed nor forgotten, in a real work of art.
Oriana Fallaci once said: "Freedom is a duty." We agree with her, but we also need to add that freedom is always a right for free human beings. Everyone of them has this right. For sure not those quaquaraquà who hide themselves from the free men. Watch out for those persons! They think they are free, they live in that illusion... The illusion of being free, the illusion of being men. But they're just
quaquaraquà, who need money and Death to buy themeselves those few poor fellows they'd call "friends". But friends have no price. And if friends are priceless, these ones would be quaquaraquà themselves. For sure they're not free! They run! They hide! They don't know what honour is. Perhaps this is the reason they need to call themeselves that way: "men of honour". I wonder how can those so-called "men of honour" ignore what dignity is.
No, they don't know it. They're just infamous people desecrating the beauty of Sicily. Nothing more than cowards and murderers. You know: style is not for everyone. They have no style. You need to have a free mind, for that. And you have to fight for freedom. "What's the point in living you do not dare to fight?" writes one of the Magnificent Seven, as a comment to his painting.
That's it: slaves and
quaquaraquà. No honour at all for these "men".









Visualizzazione di Palermo e i.docx.

jueves, 23 de julio de 2015

20 anni al servizio di 007

Da ottobre 2015 in libreria: la copertina in anteprima

Ricordi di Andrea Carlo Cappi

Esattamente venti anni fa, in un mese di luglio non meno torrido di quello che stiamo vivendo, ero chiuso in una stanza nel quartiere Città Studi a Milano con un vecchio condizionatore dei primi anni Settanta. Avevo appena scritto un racconto che non immaginavo sarebbe stato poi tradotto in altre lingue, La perfezione dell’amore, e finito di curare la prima antologia di soli autori italiani nella storia de Il Giallo Mondadori, che avrebbe avuto un record di vendite nell’autunno-inverno successivo. Ma in quel momento ero impegnato in un nuovo incarico, portando a un livello superiore i miei rapporti con un personaggio che seguivo fin dal 1970: l’agente 007.


Il romanzo da cui fu tratto il primo film
Ci sono tre film che vidi più o meno all’età di sei anni e segnarono il mio immaginario e, quindi, il mio futuro di scrittore: il mio primo spaghetti-western, Vamos a matar, compañeros; il mio primo Hitchcock, Intrigo internazionale; e il mio primo James Bond, Agente 007 – Licenza di uccidere, casualmente proprio il film che aveva dato inizio alla serie cinematografica, che da anni circolava ininterrottamente nei cinema di terza visione. Se non erro il cinema era l'Atlas, che anni dopo avrebbe esposto il cartello "I giovani di età indefinita sono pregati di esibire un documento di identità", a indicare una diversa vocazione.
Da quando vidi Bond bere martini e Honey Ryder in bikini capii che due tra i miei principali interessi nella vita ci sarebbero stati i cocktail e le donne. Avrei incontrato Ursula Andress di persona, qualche decennio dopo: cordiale e brillante, ma diciamo che la differenza di età mi ha indotto a non andare aldilà del martini e a un autografo.

Con Ursula Andress al Busto Arsizio Film Festival (foto: E. C. Dell'Orto)

Già a sei anni non pensavo che, per bere cocktail e trovare adeguata compagnia femminile, da grande avrei dovuto fare l’agente segreto: mio padre mi aveva raccontato che Bond era nato nei libri di un certo Ian Fleming, quindi non tardai a concludere che sarebbe stato molto meno rischioso fare lo scrittore di romanzi di spionaggio: stesso stile di vita, pensavo, e nessuno che cerca di ucciderti. In realtà mi sbagliavo - anche sul fatto che nel mondo dell'editoria nessuno cerchi di ucciderti - ma all’epoca non potevo saperlo.

Il primo romanzo di Fleming con l'agente 007

Nel corso dei venticinque anni successivi ho letto i libri e visto i film. Prima che esistessero le videocassette e che 007 arrivasse in televisione, l'unico modo per vedere e a volte rivedere i film già usciti era cercarli nei cinema di quartiere e d'essai. Per fortuna ogni anno c'era sempre una riedizione estiva di qualche vecchio titolo e talvolta una rassegna. Ma, soprattutto, a Milano c'era sempre almeno un cinema fuori circuito che nel fine-settimana proiettava un vecchio James Bond. Un po' per volta, grazie anche al Cinema Lagosta che si era votato unicamente a giallo, spy-story e thriller (così come il Cinema Argentina a fantascienza, fantasy e horror), riuscii a vedere tutto quello che mi mancava... tranne Missione Goldfinger, che riuscii a scovare al Cinema Astoria solo nei primi anni Ottanta. Nel frattempo l'annuncio di ogni nuova pellicola in lavorazione, l'attesa, i primi trailer e finalmente la visione rappresentavano piccole bandierine che punteggiavano le varie fasi della mia vita.
E anche di libri cominciavano a essercene di nuovi. Dal 1979 la Glidrose, una società fondata dallo stesso Fleming (oggi si chiama Ian Fleming Publications) che gestiva i diritti letterari della serie, aveva incaricato di continuare le avventure di 007 il romanziere britannico John Gardner, già noto soprattutto per un’azzeccata serie di spionaggio in chiave ironica, Il Liquidatore, pubblicata quasi interamente in Italia da Segretissimo negli anni Sessanta-Settanta; dal primo romanzo era stato tratto un divertente film, The Liquidator, uscito in Italia come SSS-Sicario Servizio Speciale.
Nel 1981 Licence Renewed di John Gardner, che riportava in azione 007, divenne un bestseller a livello mondiale e per diversi anni i suoi nuovi Bond furono ai primi posti nelle classifiche di vendita.



Tra libri e cinema, tradotti e in originale, mi ero fatto un’idea precisa di come dovesse essere resa una storia di 007 in italiano. E in quel torrido luglio del 1995 finalmente il lavoro toccava a me: stavo traducendo Seafire di John Gardner, che sarebbe stato pubblicato l’anno dopo dalla collana Segretissimo Mondadori con il titolo – questo non scelto da me – Mai giocare col fuoco.


Sul set di "007-Quantum of Solace" nel 2008 (foto: R. Mazzoni)

Da allora sono passati altri vent’anni, nel corso dei quali i miei rapporti con Bond si sono intensificati. Ho tradotto molti dei romanzi successivi della serie, in particolare quasi tutti quelli scritti dal successore di Gardner, l’americano Raymond Benson, che si è rivelato un ottimo autore (e un grande amico) anche al di fuori di 007, tanto che sono stato spesso traduttore di altri suoi romanzi. Con l’aiuto di Peter Janson-Smith, già agente letterario di Fleming, sono stato il primo al mondo a pubblicare (su G-La rivista del Giallo, nel 1998) l’edizione integrale del romanzo breve 007 – La morte viene dal passato di Benson, in precedenza apparso solo in una versione tagliata.
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Con Benson (al centro) e Dell'Orto (in incognito)

Non solo. È partita la collaborazione con Edward Coffrini Dell’Orto, con cui nel 1999 ho fondato lo 007 Admiral Club e dato inizio a una fortunata serie di saggi a quattro mani sul Mondo Bond (tra cui il bestseller negli Oscar Mondadori James Bond 007 - 50 anni di un mito del 2002); con lui ho riportato alla luce un racconto dimenticato con James Bond scritto da Ian Fleming, 007 a New York: dopo che ne ebbi fatto acquisire i diritti per M-Rivista del Mistero (da cui uscì per la prima volta all’inizio del 2000) il racconto fu ripubblicato anche in inglese dopo oltre quarant’anni di latitanza e nel 2008 fu incluso nel volume Quantum of Solace, la raccolta completa delle storie brevi di Fleming in occasione del centenario della nascita.




E per alcuni anni sono stato l’editore – nel senso di direttore editoriale della casa editrice che li pubblicava – tanto delle riedizioni dei romanzi di 007 firmati da Benson, quanto di due pregevoli libri di non-fiction di Fleming: l’introvabile Il traffico di diamanti e l’inedito in Italia Thrilling Cities – Le città dell’avventura, in cui appariva come bonus proprio quel racconto dimenticato di 007; purtroppo in seguito la casa editrice ha cambiato i suoi interessi e di lì a qualche tempo è fallita, sicché i libri in questione ora non sono facilmente reperibili. Nel 2008 ho contribuito all'organizzazione di una serie di eventi chiamata Quantum of Garda, abbbinati alle riprese sul lago  del film Quantum of Solace. Infine nell’estate del 2014 ho curato un’antologia di storie di autori italiani ispirate al mondo del personaggio di Fleming, Agente di Sua Maestà, pubblicato da Ego Edizioni in occasione del festival Giallo Latino.

Consegnando a Britt Ekland "007-50 anni di un mito" (foto: E.C. Dell'Orto)

Curiosamente, mentre negli ultimi anni il fenomeno 007 ha conosciuto un rilancio a livello mondiale grazie ai film con Daniel Craig, di cui ora si attende per l’autunno il nuovo SPECTRE, e nei paesi di lingua inglese sono stati riproposti molti dei romanzi (la serie completa delle storie originali di Raymond Benson è disponibile in due bei volumi americani, The Union Trilogy e Choice of Weapons), in Italia si è diffusa una voce secondo cui i libri di 007 non interessano a nessuno. Com’è noto, in Italia peggio che altrove, c’è sempre qualcuno che decide che cosa gli altri debbano leggere, vedere o pensare.

La copertina dell'edizione 2014 de "Il colonnello Sun"


Per fortuna Cento Autori Editore è andata in controtendenza: nell’estate 2014 ha ripubblicato nella mia nuova traduzione James Bond 007 – Il colonnello Sun di Robert Markham (pseudonimo dichiarato di Kingsley Amis, uno dei maggiori autori inglesi del Novecento), il primo e forse più amato romanzo della serie scritto dopo la morte di Fleming, assente dal mercato italiano da quarant’anni. Nel libro, 007 deve affrontare il sequestro del suo capo, M, da parte di un gruppo di sicari ignoti; la pista da Londra lo conduce ad Atene e da qui – al fianco di una giovane greca che lavoro per lo spionaggio russo – fino a una misteriosa isola del Mediterraneo, dove un colonnello cinese si appresta a provocare un incidente internazionale la cui responsabilità ricadrà proprio su M e 007... a meno che non venga fermato per tempo. Un dettaglio curioso: la prima copertina originale di questo libro si staccava completamente dall'iconografia classica di 007: era un'illustrazione del pittore Tom Adams ispirata a Salvador Dalí.


L'illlustrazione originale di Tom Adams per "Colonel Sun"

Infine nell’autunno del 2015 Cento Autori propone, sempre nella mia nuova traduzione, un libro che manca da oltre trent’anni, James Bond 007 – Rinnovo di licenza di John Gardner, la prima e più famosa delle sue storie sul celebre agente segreto. Qui 007 deve indagare sui misteriosi legami tra un terrorista internazionale (liberamente ispirato a Carlos alias "lo Sciacallo", celebre nelle cronache dei primi anni Ottanta) e un eccentrico fisico nucleare scozzese, con un titolo nobiliare e un patrimonio entrambi di dubbia origine. I due stanno pianificando un attacco ad alcune centrali nucleari in Europa e in America le cui conseguenze potrebbero essere devastanti, e tocca a Bond - con la tradizionale collaborazione di una donna giovane, bella e coraggiosa - sventare per tempo la minaccia. Per i lettori sarà l’occasione di scoprire da dove sia arrivato lo spunto per molte scene dei film di 007 degli anni seguenti. Ma anche la vita, talvolta, imita l’arte: nel 1982, un anno dopo la pubblicazione di Rinnovo di licenza, il vero terrorista Carlos tentò un attacco a un reattore nucleare francese in costruzione.


Illustrazione di Kevin Tweddell per "Licence Renewed" su Reader's Digest

Il romanzo – di cui in apertura dell’articolo vedete in anteprima la nuova copertina italiana, appena approvata dalla Ian Fleming Publications – tornerà in libreria nell’autunno 2015, più o meno quando il nuovo film approderà nelle sale cinematografiche (qui sotto il trailer appena diffuso in tutto il mondo).
Mentre io, pochi giorni fa, ho festeggiato con la consegna della traduzione di Rinnovo di licenza i miei primi vent’anni di lavoro al servizio dell’agente 007. Spero che vorrete continuare a leggere le sue avventure, dandomi la possibilità di continuare a occuparmene per almeno altrettanto tempo.

Leggi anche: SPECTRE, SPECTRE delle mie brame


miércoles, 22 de julio de 2015

Marettimo: tra mare e timo






Un viaggio di Fabio Viganò

 

È isola sacra. 
Sarebbe addirittura Itaca. 
Le onde la cullano nel grembo del mare.



Aspri sentieri montuosi si diramano dal piccolo paese di pescatori.
La brezza, quando c’è, porta i profumi del mare e del timo.
Il vento di tramontana per vezzo degli dèi diviene maestrale.
Urla il mare la sua rabbia negli anfratti dell’isola e nelle grotte,spazzando il litorale,sgretolando le rocce antiche.
Costringe i pescatori in porto.
Meschini coloro che sono tra le onde in balia di Nettuno!


All’alba, dalle case romane e dalla chiesa bizantina regna la quiete dopo la tempesta. 
Sorge il sole. Rosso, emerge all’orizzonte.
Il Mediterraneo si è calmato.
Almeno per il momento non vi saranno nuovi tributi alla Morte.
Si torna a vivere e sperare sull’isola sacra…



Qui la storia fu scritta col sangue.
Vi sbarcò l’eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi. 
“… quella sera del dieci… è indicibile ciocchè io soffersi in quel breve tempo per la folle impazienza di spingermi alla scoperta del Marettimo… navigammo vicini il resto della notte e nella mattina scoprimmo il Marettimo, e ci dirigemmo a mezzogiorno di quell’isola… temendo d’incontrare incrociatori nemici,si prese la determinazione di sbarcare nel porto più vicino di Marsala… L’alba dell’undici ci trovò all’atterraggio a Marettimo.“





Gente semplice come Giovanni,Giuseppe. Spontanea come Vittorio. Accogliente come Laura, Adele, Concetta…

Lo spirito vola alto nel cielo, libero, sino a spingersi persino nelle profondità marine.
Fondali indescrivibili con pesci dai colori sgargianti e inaspettati.
Murene minacciose e affascinanti dal mantello maculato.



Ci si sente liberi persino nelle celle di prigionia dei detenuti politici nel castello di Punta Troia.
Si respira Libertà.
Libertà… Ti si apprezza ancor di più!
Dall’angusta cella che fu di Guglielmo Pepe si ode in lontananza una musica di passione.
I Borboni… Quanto siete distanti dal tango che sto ascoltando…
È sangue. È vita pulsante e vibrante di pulsioni erotiche.
Tende le corde della Passione.



Contrasto e fusione con l’immaginazione: Papillon.

“Sono ancora vivo!” grida l’animo colmo di gioia sin dal profondo della cella.
Gli occhi rivedranno, offesi, dopo anni, la luce della Libertà!
Nessun potere corrotto o arrogante piegherà gli uomini liberi.


Ballano tango al Tramontana. Chi balla e chi discute di politica nel bistrot delle Egadi.

Una granitina, magari al gelso, un cannolo o un Malù…
Il giorno va a morire…
Chi programma l’escursione al Pizzo Falcone, chi al Faro e chi al Semaforo.
Altri ancora vorrebbero rivedere le case romane al tramonto.
Ora è tempo di tango.
Ballano tango appassionati, stretti l’un l’altro sino al mattino.
Di fianco è la statua di padre Pio.
In cielo è luna piena.
E le stelle stanno solo a guardare.
Volteggiano con grazia nel silenzio assordante dell’Universo.
Pare che anche loro brillino di passione per la Libertà.



Marettimo, Isole Egadi (Sicilia), Italia


(Fotografie di Fabio Viganò)


lunes, 20 de julio de 2015

"Crimen", la nuova rivista di cronaca nera


Osservazioni di Andrea Carlo Cappi

Negli anni Sessanta esisteva in Italia una rivista di cronaca nera chiamata Crimen. Dopo circa mezzo secolo, la testata torna in edicola, con una particolare vocazione che la distingue da altre pubblicazioni sugli stessi argomenti, da Giallo – diretta dall’ottimo Andrea Biavardi – all’imminente dossier Delitti italiani realizzato quasi interamente da me, di cui avremo modo di parlare quando sarà in vendita. Va detto innanzitutto che la mente dietro Crimen è un giornalista investigativo (oltre che romanziere) di pregio e di fama: Edoardo Montolli, da anni tenace autore di inchieste che a volte sono divenute vere e proprie battaglie per portare alla luce errori giudiziari.
Edooardo Montolli (foto: Stefano Di Marino)
La vocazione di Crimen è, appunto, una cronaca nera che faccia da contraltare ai "processi mediatici" che rischiano di fissare nella mente degli spettatori televisivi e quindi nell’opinione pubblica l’immagine di un "colpevole" prima ancora che sia stato condannato. 

La presentazione di Crimen a Le Trottoir, Milano (foto: La Betti)

Si tende a confondere ciò di cui si parla molto in televisione con una sentenza definitiva e a dare per schiaccianti alcune prove che a volte, invece, nascondono ambiguità. L’esame solo apparentemente infallibile del DNA (si pensi al delitto di via Poma), a volte persino alcune confuse e incerte confessioni degli indiziati (si veda il caso di Avetrana), ma soprattutto la presentazione data dai media delle persone coinvolte possono in qualche caso far vedere come assassino chi non lo è... o quantomeno chi ancora non è accertato che davvero lo sia.
Se non erro, la famiglia Gambirasio ha dichiarato, giustamente, mesi fa: «Vogliamo il colpevole, non per forza un colpevole». Non a caso le immagini di copertina del primo numero della nuova rivista si riferiscono proprio al delitto di Brembate: la vittima e l’uomo attualmente sotto processo, di cui si occupa anche il libro in allegato. Crimen è in vendita infatti nei mesi di luglio e agosto 2015 in due versioni: la semplice rivista al prezzo-lancio di un euro e la versione incellophanata a 3,90 euro con il volume Il caso Bossetti a cura del gruppo Justice of Mind.

 
Scrivono i curatori del libro, giusto a proposito dell’esame del DNA che ha un ruolo chiave in questa e molte altre vicende giudiziarie: "La traccia può... essere stata contaminata da altro materiale biologico, essersi degradata naturalmente, disvelare solamente caratteri biologici assai ripetitivi all’interno di una certa popolazione e non già il complesso di notizie genetiche che la rendono identificativa del soggetto, può aver subìto errori d’analisi e possono esservi dubbi sulla catena di custodia, ovvero sui diversi passaggi che la traccia ha avuto, dal luogo del delitto, al laboratorio di analisi, al dibattimento. Insomma, come tutte le altre prove, anche quella biologica può essere paragonata a una fotografia che può essere più o meno nitida e dunque offrire una visione più o meno fedele della realtà." 
Crimen si propone allora non solo di mantenere la "nera" sui binari della cronaca, ma anche di mettere in luce i dubbi e le contraddizioni in casi che al pubblico potrebbero sembrare ormai risolti. Un esempio in questo numero: quello della strage di Erba, in cui il principale testimone ha dato inizialmente una descrizione del colpevole completamente diversa da quella dell’uomo poi arrestato, che pure conosceva benissimo. La rivista tira anche le somme del processo per il delitto di Perugia, in cui coloro che sin dal primo giorno sono stati indicati come colpevoli alla fine sono stati clamorosamente assolti. Allora è giusto che ci sia una voce in più, una voce di sicuro indipendente, a parlare di queste storie che, talvolta, possono essere causa di anni di ingiuste detenzioni e rovinare l’esistenza di persone che nulla hanno a che fare con i delitti per cui sono incarcerate.

Andrea G. Pinketts alla presentazione (foto: La Betti)
Un’ultima annotazione: ogni numero della rivista ospiterà anche un racconto giallo. Ho avuto l’onore di essere io l’autore del primo – un inedito con protagonista un mio personaggio piuttosto noto, Carlo Medina – preceduto da una breve intervista sulle mie prossime pubblicazioni. Nel numero di settembre lo scrittore ospite sarà Angelo Marenzana. Buona lettura.

viernes, 10 de julio de 2015

Nightshade, Medina & Sickrose - Segretissimo in offerta dicembre 2015

Messaggio promozionale

Dal primo al trentuno dicembre i libri delle tre storiche collane di narrativa Mondadori da edicola - Giallo Mondadori, Segretissimo e Urania - ormai sbarcate anche nel mondo digitale, sono disponibili in ebook al cinquanta per cento di sconto: 1,99€ per i romanzi, 2,49€ per gli speciali. Un'occasione unica per vivere Segretissimo Mondadori con gli ebook della saga di NIGHTSHADE, MEDINA & SICKROSE di Andrea Carlo Cappi/François Torrent. Tre personaggi, due identità, un'unica serie. Tre antieroi dell'intrigo internazionale nei romanzi che hanno venduto decine di migliaia di copie in edicola, raccontando i retroscena della politica mondiale. Compreso il bestseller spionistico Agente Nightshade - Bersaglio ISIS, il libro che rivela i retroscena dell'organizzazione terroristica.
I thriller della saga di Andrea Carlo Cappi alias François Torrent disponibili ora in digitale:








Medina - PERSECUTOR





Nightshade - PROGRAMMA FIREBIRD



Nightshade, Medina & Sickrose in TRIELLO
romanzo breve nell'antologia NOI SIAMO LEGIONE




viernes, 3 de julio de 2015

Andora AG Noir Festival 4-5 luglio 2015



Appuntamento ad Andora (Savona) per l'Andrea G. Pinketts Noir Show/AG Noir Festival, Tra gli incontri del weekend sabato 4-domenica 5 luglio segnaliamo:

                         

-alle 19.00 di sabato l'inaugurazione con la partecipazione di Edoardo Montolli, giornalista e redattore di Crimen, la nuova rivista di cronaca nera in edicola, nel cui primo numero appare anche un racconto inedito di uno dei Peccatori di questo blog.



-alle 21.00 di sabato "Italian Giallo", con l'anteprima del volume Italian Giallo di Stefano Di Marino (Cordero Editore), dedicato alle radici del thriller italiano tra cinema, televisione e fumetti, disponibile in anteprima; e con il libro Medina-Milano da morire di Andrea Carlo Cappi (Cordero Editore-Collana M).


Vi ricordiamo inoltre che in zona, a Celle Ligure, domenica 5 alle 17.45 potete assistere per "Libri al sole 2015" anche alla presentazione de Le avventure di Mister Noir di Sergio Rilletti (Cordero Editore - Collana M)