Da ottobre 2015 in libreria: la copertina in anteprima |
Ricordi di Andrea Carlo Cappi
Esattamente
venti anni fa, in un mese di luglio non meno torrido di quello che stiamo vivendo, ero chiuso in una stanza nel quartiere Città Studi a
Milano con un vecchio condizionatore dei primi anni Settanta. Avevo
appena scritto un racconto che non immaginavo sarebbe stato poi
tradotto in altre lingue, La perfezione dell’amore, e finito
di curare la prima antologia di soli autori italiani nella storia de
Il Giallo Mondadori, che
avrebbe avuto un record di vendite nell’autunno-inverno successivo.
Ma in quel momento ero impegnato in un nuovo incarico, portando a un livello superiore i miei rapporti con un personaggio che seguivo fin dal
1970: l’agente 007.
Il romanzo da cui fu tratto il primo film |
Ci sono tre film che vidi più
o meno all’età di sei anni e segnarono il mio immaginario e,
quindi, il mio futuro di scrittore: il mio primo spaghetti-western,
Vamos a matar, compañeros; il mio primo Hitchcock,
Intrigo internazionale; e il mio primo James Bond, Agente
007 – Licenza di uccidere, casualmente proprio il film che aveva dato
inizio alla serie cinematografica, che da anni circolava
ininterrottamente nei cinema di terza visione. Se non erro il cinema era l'Atlas, che anni dopo avrebbe esposto il cartello "I giovani di età indefinita sono pregati di esibire un documento di identità", a indicare una diversa vocazione.
Da quando vidi Bond bere martini e Honey Ryder in bikini capii che due tra i miei principali interessi nella vita ci sarebbero stati i cocktail e le donne. Avrei incontrato Ursula Andress di persona, qualche decennio dopo: cordiale e brillante, ma diciamo che la differenza di età mi ha indotto a non andare aldilà del martini e a un autografo.
Da quando vidi Bond bere martini e Honey Ryder in bikini capii che due tra i miei principali interessi nella vita ci sarebbero stati i cocktail e le donne. Avrei incontrato Ursula Andress di persona, qualche decennio dopo: cordiale e brillante, ma diciamo che la differenza di età mi ha indotto a non andare aldilà del martini e a un autografo.
Con Ursula Andress al Busto Arsizio Film Festival (foto: E. C. Dell'Orto) |
Già a sei anni non pensavo che, per bere cocktail e trovare adeguata compagnia femminile, da grande avrei dovuto fare l’agente segreto: mio padre mi aveva raccontato che Bond era nato nei libri di un certo Ian Fleming, quindi non tardai a concludere che sarebbe stato molto meno rischioso fare lo scrittore di romanzi di spionaggio: stesso stile di vita, pensavo, e nessuno che cerca di ucciderti. In realtà mi sbagliavo - anche sul fatto che nel mondo dell'editoria nessuno cerchi di ucciderti - ma all’epoca non potevo saperlo.
Il primo romanzo di Fleming con l'agente 007 |
Nel corso dei venticinque anni
successivi ho letto i libri e visto i film. Prima che esistessero le videocassette e che 007 arrivasse in televisione, l'unico modo per vedere e a volte rivedere i film già usciti era cercarli nei cinema di quartiere e d'essai. Per fortuna ogni anno c'era sempre una riedizione estiva di qualche vecchio titolo e talvolta una rassegna. Ma, soprattutto, a Milano c'era sempre almeno un cinema fuori circuito che nel fine-settimana proiettava un vecchio James Bond. Un po' per volta, grazie anche al Cinema Lagosta che si era votato unicamente a giallo, spy-story e thriller (così come il Cinema Argentina a fantascienza, fantasy e horror), riuscii a vedere tutto quello che mi mancava... tranne Missione Goldfinger, che riuscii a scovare al Cinema Astoria solo nei primi anni Ottanta. Nel frattempo l'annuncio di ogni nuova pellicola in lavorazione, l'attesa, i primi trailer e finalmente la visione rappresentavano piccole bandierine che punteggiavano le varie fasi della mia vita.
E anche di libri cominciavano a essercene di nuovi. Dal 1979 la Glidrose, una società fondata dallo stesso Fleming (oggi si chiama Ian Fleming Publications) che gestiva i diritti letterari della serie, aveva incaricato di continuare le avventure di 007 il romanziere britannico John Gardner, già noto soprattutto per un’azzeccata serie di spionaggio in chiave ironica, Il Liquidatore, pubblicata quasi interamente in Italia da Segretissimo negli anni Sessanta-Settanta; dal primo romanzo era stato tratto un divertente film, The Liquidator, uscito in Italia come SSS-Sicario Servizio Speciale.
E anche di libri cominciavano a essercene di nuovi. Dal 1979 la Glidrose, una società fondata dallo stesso Fleming (oggi si chiama Ian Fleming Publications) che gestiva i diritti letterari della serie, aveva incaricato di continuare le avventure di 007 il romanziere britannico John Gardner, già noto soprattutto per un’azzeccata serie di spionaggio in chiave ironica, Il Liquidatore, pubblicata quasi interamente in Italia da Segretissimo negli anni Sessanta-Settanta; dal primo romanzo era stato tratto un divertente film, The Liquidator, uscito in Italia come SSS-Sicario Servizio Speciale.
Nel 1981 Licence Renewed di John Gardner,
che riportava in azione 007, divenne un bestseller a livello
mondiale e per diversi anni i suoi nuovi Bond furono ai primi
posti nelle classifiche di vendita.
Tra libri e cinema, tradotti e in originale, mi ero fatto un’idea precisa
di come dovesse essere resa una storia di 007 in italiano. E in quel
torrido luglio del 1995 finalmente il lavoro toccava a me: stavo
traducendo Seafire di John Gardner, che sarebbe stato
pubblicato l’anno dopo dalla collana Segretissimo Mondadori con il
titolo – questo non scelto da me – Mai giocare col fuoco.
Da allora sono passati altri
vent’anni, nel corso dei quali i miei rapporti con Bond si sono
intensificati. Ho tradotto molti dei romanzi successivi della serie,
in particolare quasi tutti quelli scritti dal successore di Gardner,
l’americano Raymond Benson, che si è rivelato un ottimo
autore (e un grande amico) anche al di fuori di 007, tanto che sono stato spesso
traduttore di altri suoi romanzi. Con l’aiuto di Peter
Janson-Smith, già agente letterario di Fleming, sono stato il
primo al mondo a pubblicare (su G-La rivista del Giallo, nel
1998) l’edizione integrale del romanzo breve 007 – La morte
viene dal passato di Benson, in precedenza apparso solo in una versione tagliata.
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Con Benson (al centro) e Dell'Orto (in incognito) |
Non solo. È partita la collaborazione con Edward
Coffrini Dell’Orto, con cui nel 1999 ho fondato lo 007 Admiral Club
e dato inizio a una fortunata serie di saggi a quattro mani sul Mondo Bond (tra cui il bestseller negli Oscar Mondadori James Bond 007 - 50 anni di un mito del 2002); con lui ho
riportato alla luce un racconto dimenticato con James Bond scritto da
Ian Fleming, 007 a New York: dopo che ne ebbi fatto acquisire
i diritti per M-Rivista del Mistero (da cui uscì per la
prima volta all’inizio del 2000) il racconto fu ripubblicato anche
in inglese dopo oltre quarant’anni di latitanza e nel 2008 fu
incluso nel volume Quantum of Solace, la raccolta completa
delle storie brevi di Fleming in occasione del centenario della nascita.
E per alcuni anni sono stato
l’editore – nel senso di direttore editoriale della casa editrice
che li pubblicava – tanto delle riedizioni dei romanzi di 007
firmati da Benson, quanto di due pregevoli libri di non-fiction
di Fleming: l’introvabile Il traffico di diamanti e
l’inedito in Italia Thrilling Cities – Le città
dell’avventura, in cui appariva come bonus proprio quel
racconto dimenticato di 007; purtroppo in seguito la casa editrice ha
cambiato i suoi interessi e di lì a qualche tempo è
fallita, sicché i libri in questione ora non sono facilmente
reperibili. Nel 2008 ho contribuito all'organizzazione di una serie di eventi chiamata Quantum of Garda, abbbinati alle riprese sul lago del film Quantum of Solace. Infine nell’estate del 2014 ho curato un’antologia di
storie di autori italiani ispirate al mondo del personaggio di
Fleming, Agente di Sua Maestà, pubblicato da Ego
Edizioni in occasione del festival Giallo Latino.
Curiosamente, mentre negli
ultimi anni il fenomeno 007 ha conosciuto un rilancio a livello
mondiale grazie ai film con Daniel Craig, di cui ora si attende per
l’autunno il nuovo SPECTRE, e nei paesi di lingua inglese
sono stati riproposti molti dei romanzi (la serie completa delle
storie originali di Raymond Benson è disponibile in due bei
volumi americani, The Union Trilogy e Choice of Weapons),
in Italia si è diffusa una voce secondo cui i libri di 007 non
interessano a nessuno. Com’è noto, in Italia peggio che
altrove, c’è sempre qualcuno che decide che cosa gli altri
debbano leggere, vedere o pensare.
La copertina dell'edizione 2014 de "Il colonnello Sun" |
Per fortuna Cento Autori Editore
è andata in controtendenza: nell’estate 2014 ha ripubblicato
nella mia nuova traduzione James Bond 007 – Il colonnello Sun di Robert Markham (pseudonimo dichiarato di Kingsley Amis,
uno dei maggiori autori inglesi del Novecento), il primo e forse più
amato romanzo della serie scritto dopo la morte di Fleming, assente
dal mercato italiano da quarant’anni. Nel libro, 007 deve
affrontare il sequestro del suo capo, M, da parte di un gruppo di
sicari ignoti; la pista da Londra lo conduce ad Atene e da qui – al
fianco di una giovane greca che lavoro per lo spionaggio russo –
fino a una misteriosa isola del Mediterraneo, dove un colonnello
cinese si appresta a provocare un incidente internazionale la cui
responsabilità ricadrà proprio su M e 007... a meno che
non venga fermato per tempo. Un dettaglio curioso: la prima copertina originale di questo libro si staccava completamente dall'iconografia classica di 007: era un'illustrazione del pittore Tom Adams ispirata a Salvador Dalí.
Infine nell’autunno del 2015 Cento
Autori propone, sempre nella mia nuova traduzione, un libro che manca
da oltre trent’anni, James Bond 007 – Rinnovo di licenza di John Gardner, la prima e più famosa delle sue storie sul
celebre agente segreto. Qui 007 deve indagare sui misteriosi legami
tra un terrorista internazionale (liberamente ispirato a Carlos alias
"lo Sciacallo",
celebre nelle cronache dei primi anni Ottanta) e un eccentrico fisico
nucleare scozzese, con un titolo nobiliare e un patrimonio entrambi
di dubbia origine. I due stanno pianificando un attacco ad alcune
centrali nucleari in Europa e in America le cui conseguenze
potrebbero essere devastanti, e tocca a Bond - con la tradizionale
collaborazione di una donna giovane, bella e coraggiosa - sventare per
tempo la minaccia. Per i lettori sarà l’occasione di
scoprire da dove sia arrivato lo spunto per molte scene dei film di 007
degli anni seguenti. Ma anche la vita, talvolta, imita l’arte: nel
1982, un anno dopo la pubblicazione di Rinnovo di licenza, il
vero terrorista Carlos tentò un attacco a un reattore nucleare
francese in costruzione.
Il romanzo – di cui in
apertura dell’articolo vedete in anteprima la nuova copertina italiana, appena
approvata dalla Ian Fleming Publications – tornerà in
libreria nell’autunno 2015, più o meno quando il nuovo film
approderà nelle sale cinematografiche (qui sotto il trailer appena diffuso in tutto il mondo).
Mentre io, pochi giorni
fa, ho festeggiato con la consegna della traduzione di Rinnovo di
licenza i miei primi vent’anni di lavoro al servizio
dell’agente 007. Spero che vorrete continuare a leggere le sue
avventure, dandomi la possibilità di continuare a occuparmene
per almeno altrettanto tempo.Leggi anche: SPECTRE, SPECTRE delle mie brame
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