"La Rovanina" (affresco del Rovanino, XV secolo) |
Articolo di Franz von Spinnen
Chi non conosce il celeberrimo artista della Valdimai, il Rovanino,una tra le più belle espressioni pittoriche del Rinascimento,cui tutti invidiano e continueranno a invidiare il tratto verace e realista, raffinato, dai crismi e carismi perfetti nel gioco cromatico, fatto di luci e ombre, nella cui arte il sacro e il profano si intersecano per sfociare all’unisono inno alla Vita che trascende nell’estasi della perfezione.
Nacque nel 1453 da famiglia di umili origini. Il padre era scalpellino nell’allora cava di Sumei, mentre la madre era bracciante agricola. Il Rovanino, il cui nome deriva dalle acque della Rovana, affluente del fiume Maggia, fu da subito costretto a lavorare nei campi con la madre. Ma in lui ardeva il sacro fuoco della passione e dell’arte pittorica.
Fu così che diciassettenne, dopo due anni di apprendistato “a bottega” presso un mastro del luogo di cui si son perse le tracce, fece la sua comparsa in campo artistico.
Innumerevoli le sue opere,sparse in tutto il mondo. Persino i nazisti, durante la Seconda guerra mondiale, cercarono di trafugare le sue tele esposte in Brianza. Fu inutile e vennero, per nostra fortuna, sottratte all’avida aquila del Terzo Reich!
Il valore delle sue opere fu da sempre inestimabile.Tra tutti i capolavori, citerò soltanto - e l’esempio sarà eloquente - La Rovanina. In questo affresco di indubbia sagacia artistica la quintessenza della serena beatitudine si manifesta con inni sussurrati, più che cantati, dagli angeli a colei ch’è troppo pura per essere anche soltanto nominata: la “Rovanina”. Basti soltanto ammirare la leggerezza del drappo plissettato di seta bianca, per comprendere di quale armonia artistica il Rovanino fosse capace. Ne La Rovanina il volto della madre trasecola, come fosse estemporaneo alla realtà, di cui nondimeno rappresenta incarnazione divina e prova vivida di quanto la perfezione illumini la mente umana.
La Rovanina è invito a riflessione e devozione completa alla nostra unica e vera Signora.
Ma chi è Sgarbi in confronto...
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