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domingo, 12 de noviembre de 2017

Un rivoluzionario della tv: Milano, 13 novembre 2017


Di nuovo allo spazio milanese del Ligera di via Padova 133, alle 19.00 di lunedì 13 novembre 2017: questa volta in compagnia dello scrittore Mario Gerosa - già autore e coordinatore di volumi su importanti registi britannici e americani - e dello scrittore e sceneggiatore di culto Biagio Proietti, affiancati da Stefano Di Marino e Andrea Carlo Cappi. L'argomento: la vita e le opere di Daniele D'Anza (1922-1984), regista teatrale e cinematografico, ma soprattutto ineguagliabile autore televisivo: un uomo che contese a Biagio Proietti, con cui molto spesso ha collaborato, il titolo di chi abbia incollato allo schermo tv il maggior numero di italiani senza che di mezzo ci fosse una partita di calcio. Si parla di cifre oscillanti tra i diciotto e i venticinque milioni di telespettatori.
La collaborazione D'Anza-Proietti ebbe inizio con Coralba, coproduzione italo-franco-tedesca trasmessa in Germania nel 1969 e in Italia e Francia nel 1970, campione di ascolti in tutta Europa, uno spartiacque nel concetto di sceneggiato televisivo della RAI (che all'epoca non aveva ancora acquisito il nome di fiction, termine inglese che significa semplicemente "narrativa") per proseguire poi con altri successi - come Ho incontrato un'ombra del 1974 - fino a un adattamento dei racconti di Edgar Allan Poe del 1979. Nel frattempo D'Anza aveva messo a segno un altro successo epocale con Il segno del comando, del 1971. Giusto per citare alcuni lavori nel campo del thriller e del mistero, ma i titoli che andrebbero menzionati sono molti di più e vengono puntualmente esaminati in Daniele D'Anza - Un rivoluzionario della tv (Edizioni Il Foglio): un libro che, raccontando il dietro le quinte di sceneggiati leggendari, fa venire la voglia di vederli o rivederli con cognizione di causa, possibilità in buona parte realizzabile grazie alle recenti edizioni in dvd.
Nel libro Gerosa assume, oltre al ruolo di critico tele-cinematografico, anche quello di "cane da tartufo" (nelle parole di Biagio) in cerca di testi e articoli d'epoca, mentre a Proietti toccano i ricordi come co-autore e amico e, in qualche caso, come spettatore competente dei lavori scritti per D'Anza dai colleghi. Ne emerge la figura oltremodo interessante di un regista di rara eleganza sul lavoro come nella vita. E di un autore forse non ricordato e studiato e sufficienza, malgrado i suoi titoli siano rimasti nella memoria collettiva degli italiani e oggi siti e forum su Internet raccolgano nostalgici di una grande tv del passato e neofiti che hanno avuto modo di riscoprirla grazie alle repliche notturne e alle collane video che la RAI ha dedicato ai propri grandi sceneggiati.
Il libro e l'incontro sono occasioni per leggere e ascoltare storie di un'epoca non tanto lontana nel tempo, in cui la creatività italiana sullo schermo piccolo e grande aveva molte più possibilità di esprimersi... anche se a volte doveva fare i conti con la censura, come - si scopre - capitò alle serie Tutto Totò in cui D'Anza diresse il maestro della comicità italiana poco prima della morte di questi. Chi ha avuto il piacere di sentire alcune di queste storie dalla viva voce di Biagio Proietti, che è anche un brillante intrattenitore, non può che raccomandare non solo il libro, ma anche l'appuntamento al Ligera.





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