Pinketts e Cappi alla Colazione Noir , Turtle Beach, Andora, domenica 8 luglio 2018, con in vendita uno dei libri presentati e l'antologia Marenoir 2018 |
Retroscena di Andrea Carlo Cappi
Quando si assiste a un grande evento letterario come spettatori, non solo non si immagina il gran lavoro dietro ogni singolo incontro tra tutti quelli che si susseguono su un palco, ma anche la complessa preparazione dietro le quinte... che a volte consiste nel lottare contro mulini a vento falcati (come i carri da guerra hittiti). Specie se l'evento include anche un concorso - nella fattispecie una selezione di racconti giallo-noir - che si concretizza in un libro: un prezioso volume che non può essere solo annunciato a scopo di propaganda, ma dev'essere curato, preparato e stampato entro il giorno in cui il festival ha inizio. Come nel caso di AG Noir di Andora e dell'antologia MareNoir, ambedue giunti alla quarta edizione nel weekend 6-7-8 luglio 2018. Una raccolta cui mi sono dedicato intensamente anche quest'anno, per la terza volta, non solo per realizzarla e averla pronta alla data della premiazione, ma anche per renderla disponibile al pubblico. Tutti elementi che non vanno affatto dati per scontati.
Un esempio? Come si vede qui sotto nella foto di Gianni Pastorino - uno dei fotografi che seguono il festival - in occasione della premiazione di venerdì 6 luglio 2018 sono stato l'unico che si sia preso cura di mostrare il libro agli spettatori, improvvisando un'apparizione spettacolare sul palco con il mio trolley (in pratica una libreria semovente), segnalando a tutti che uno dei punti vendita dell'antologia del festival... ero io. Le copie del volume affidate all'organizzazione del festival riposavano invece, oserei dire colpevolmente, sulla scrivania di scena, del tutto invisibili al pubblico e dimenticate dai responsabili; tant'è che, tra queste, le copie destinate come omaggio ai vincitori... non sono state consegnate agli autori presenti.
Una dimenticanza, forse.
Se non altro con il mio intervento, a differenza di altre edizioni stavolta il libro è stato davvero presente, visto da tutti e una volta tanto venduto nel corso degli appuntamenti della manifestazione.
Un esempio? Come si vede qui sotto nella foto di Gianni Pastorino - uno dei fotografi che seguono il festival - in occasione della premiazione di venerdì 6 luglio 2018 sono stato l'unico che si sia preso cura di mostrare il libro agli spettatori, improvvisando un'apparizione spettacolare sul palco con il mio trolley (in pratica una libreria semovente), segnalando a tutti che uno dei punti vendita dell'antologia del festival... ero io. Le copie del volume affidate all'organizzazione del festival riposavano invece, oserei dire colpevolmente, sulla scrivania di scena, del tutto invisibili al pubblico e dimenticate dai responsabili; tant'è che, tra queste, le copie destinate come omaggio ai vincitori... non sono state consegnate agli autori presenti.
Una dimenticanza, forse.
Se non altro con il mio intervento, a differenza di altre edizioni stavolta il libro è stato davvero presente, visto da tutti e una volta tanto venduto nel corso degli appuntamenti della manifestazione.
Cappi mostra Marenoir 2018 al pubblico (foto: copyright Gianni Pastorino) |
Quando ho partecipato in veste di ospite alla prima edizione nel 2015 non mi ero reso conto che ci fossero anche un concorso e un'antologia dei racconti vincitori. Forse per il fatto che, a differenza di altri festival, la selezione dei premiandi e quindi l'uscita del libro erano separati cronologicamente dalla manifestazione; ne sono venuto a conoscenza solo quando il volume è stato pubblicato da Cordero Editore di Genova, casualmente la stessa casa che pubblica alcuni miei libri.
L'anno dopo sono stato coinvolto nelle operazioni del festival: il mio amico Andrea G. Pinketts - star del festival, da lui stesso ideato nel 2014 insieme al sindaco di Andora Mauro Demichelis e allo scrittore Daniele G. Genova, che ora si occupa d'altro - stava attraversando la prima delle disavventure ospedaliere che lo hanno perseguitato per questi due anni; era più che naturale che da una parte gli dessi una mano, entrando a far parte della giuria e riprendendo il mio ruolo frequente di suo co-presentatore; dall'altra collaborassi con Cordero all'edizione dell'antologia. Dopotutto ho una certa esperienza in tal senso: fra tutte le raccolte di inediti che ho curato, la più memorabile è forse quella uscita nel 1995, la prima in assoluto con soli autori italiani nella storia de "Il Giallo Mondadori", un successo da decine di migliaia di copie.
L'anno dopo sono stato coinvolto nelle operazioni del festival: il mio amico Andrea G. Pinketts - star del festival, da lui stesso ideato nel 2014 insieme al sindaco di Andora Mauro Demichelis e allo scrittore Daniele G. Genova, che ora si occupa d'altro - stava attraversando la prima delle disavventure ospedaliere che lo hanno perseguitato per questi due anni; era più che naturale che da una parte gli dessi una mano, entrando a far parte della giuria e riprendendo il mio ruolo frequente di suo co-presentatore; dall'altra collaborassi con Cordero all'edizione dell'antologia. Dopotutto ho una certa esperienza in tal senso: fra tutte le raccolte di inediti che ho curato, la più memorabile è forse quella uscita nel 1995, la prima in assoluto con soli autori italiani nella storia de "Il Giallo Mondadori", un successo da decine di migliaia di copie.
Sono stato da allora anche uno dei principali veicoli di informazione sull'esistenza del concorso, grazie ai miei post online. Unico inconveniente per il libro MareNoir 2016: la selezione dei vincitori veniva completata dalla giuria il primo giorno della manifestazione, il che permetteva la realizzazione del volume solo dopo il festival. Quell'estate infatti, mi misi subito freneticamente all'opera per avere pronto il libro in modo che potesse essere curato, impaginato, corretto, stampato e presentato ancora nel pieno della stagione turistica, a mo' di proseguimento ideale di AG Noir. Tant'è che, non avendo ricevuto dall'organizzazione tutte le bio-bibliografie degli autori (necessarie, quando si realizza un'antologia come questa) mi sono dovuto improvvisare detective e dare la caccia agli "scrittori mancanti" in base a tenui indizi sui social network.
Il mio lavoro tempestivo purtroppo in quell'occasione non è servito a molto: il libro era pronto per un'uscita estiva, ma l'organizzazione del festival preferì rinviarne il lancio ufficiale: sicché MareNoir 2016 fu presentato al pubblico di Andora nel febbraio dell'anno dopo, in un periodo che non è esattamente alta stagione turistica per la Riviera Ligure. L'antologia noir datata all'estate 2016 arrivava ai lettori in inverno avanzato, nel 2017, in pratica già vecchia, per non dire già morta. Non so se lo sapete, ma il mercato editoriale è molto impietoso. Quindi: scarsa visibilità per gli autori, scarsa visibilità nazionale per la città che ha indetto il concorso. Peccato.
Il mio lavoro tempestivo purtroppo in quell'occasione non è servito a molto: il libro era pronto per un'uscita estiva, ma l'organizzazione del festival preferì rinviarne il lancio ufficiale: sicché MareNoir 2016 fu presentato al pubblico di Andora nel febbraio dell'anno dopo, in un periodo che non è esattamente alta stagione turistica per la Riviera Ligure. L'antologia noir datata all'estate 2016 arrivava ai lettori in inverno avanzato, nel 2017, in pratica già vecchia, per non dire già morta. Non so se lo sapete, ma il mercato editoriale è molto impietoso. Quindi: scarsa visibilità per gli autori, scarsa visibilità nazionale per la città che ha indetto il concorso. Peccato.
Così, quando fui interpellato per l'edizione 2017 (malgrado non fossi stato pagato dall'organizzazione per la mia collaborazione del 2016, con la motivazione "Pensavamo che non ne avessi bisogno"), per amore delle cose fatte bene ho cominciato a dare consigli. Sul piano dell'organizzazione del festival, ho sottolineato l'eccesso di ospiti presenti in scena: non è carino far arrivare alcuni autori sul posto a proprie spese da vari luoghi d'Italia, per poi concedere a ciascuno solo un minuto per "presentare" il proprio libro, quindi passare inosservati e non venderne neanche una copia.
Ma, soprattutto, ho dato consigli sul piano dell'antologia e della sua visibilità. In primo luogo, ho suggerito di indicare nel bando di concorso un argomento preciso, per evitare che decine di mediocri aspiranti scrittori giallo-noir mandino racconti di scarsa qualità, semplicemente perché li hanno già nel cassetto o nell'hard disk. Lo sforzo di scrivere apposta un racconto "a tema" seleziona già chi ha un certo talento, evitando ai giurati di perdere tempo con chi non ne possiede. (Poi c'è ancora chi non legge il bando di concorso e manda lo stesso racconti che non c'entrano nulla).
In secondo luogo, conviene anticipare i tempi, per arrivare al festival con il libro pronto e non separare dagli eventi la presentazione del volume. Il motivo è evidente: il libro rappresenta non solo il festival, ma anche la città che lo patrocina, ed è giusto che il suo lancio avvenga quando Andora è al massimo del proprio splendore turistico.
A questo scopo, ho consigliato di organizzarci, come giuria, in modo da comunicare via email, per esprimere i voti sui racconti (che giustamente ci venivano e ci vengono proposti come pdf in forma anonima: solo l'organizzazione del festival dispone dei file word con i nomi degli autori) e infine ricevere i nomi degli scrittori selezionati e le loro biografie al momento di preparare il volume. Mi sono preso l'impegno di scrivere una breve scheda per ogni racconto, segnalando anche quali dovessero essere esclusi perché fuori genere, fuori tema o di lunghezza superiore a quella stabilita.
Pur con qualche difficoltà, dovuta in apparenza a ritardi di alcuni giurati nell'esprimere i voti che portavano alla classifica finale, MareNoir 2017 è uscito puntuale ed è risultato, come i precedenti, un'eccellente antologia, stavolta sul tema scottante e attuale della violenza sulle donne. Qui tengo a precisare che, oltre a Pinketts e a me, la giurata più devota, attenta e professionale è la professoressa Maria Teresa Nasi, che rispetta sempre le date di consegna.
Ma, dato che il festival, pur concomitante con la fiera del libro "Buona Lett(erat)ura", non prevede un banco vendita ufficiale dell'antologia, non ho la sensazione che il pubblico, lo scorso anno, ne abbia trovato facilmente le copie. Per evitare di arrivare di nuovo sul filo del rasoio e di non vendere i libri, ho consigliato quest'anno di anticipare ulteriormente le date di consegna, in modo da imporre tempi di lavoro meno frenetici; e, in accordo con Cordero Editore, di ottimizzare la "distribuzione" del libro all'interno del festival, che quest'anno aveva come tema ideato da Pinketts la frase A qualcuno piace Freud.
Purtroppo - a parte l'affidabile triade Pinketts, Nasi, Cappi - i voti dal resto della giuria sono arrivati (attraverso l'organizzazione del festival) in ancor più imbarazzante ritardo e ci è rimasta solo una settimana per realizzare tutte le fasi di lavorazione del libro: revisione e uniformazione dei testi, impaginazione, correzione delle bozze, stampa. Non so se lo sapete, ma per realizzare un buon libro di racconti non basta buttarli a casaccio dentro una griglia di impaginazione. Occorre il serio lavoro di una squadra di professionisti.
Nonostante questo ritardo, impegnando giorno e notte l'intera casa editrice, il volume è arrivato ad Andora puntualissimo il giorno prima del festival e le copie per il Comune e per i vincitori sono state consegnate per tempo all'organizzazione del festival; le altre copie sono state affidate a me. Il resto della tiratura è ora sul mercato: si trova anche in vendita online.
Trasportate nel mio trolley, la copie sono dunque state vendute alla serata della premiazione a Palazzo Tagliaferro, così come agli appuntamenti delle Colazioni Noir al Turtle Beach, e presso la locale Libreria Squilibri, che le ha esposte non solo in negozio ma anche nel suo spazio serale ai piedi del palco. Quest'anno MareNoir ha ottenuto finalmente, grazie a me, la visibilità e la vendibilità che meritava. Va notato che Cordero Editore, in quanto sponsor, non riceve compensi per la realizzazione del libro, eccezion fatta per l'incasso delle copie in vendita; quindi, se il libro non si vende, la sua diventa un'operazione in perdita.
Per me MareNoir 2018 è stato motivo di soddisfazione, come del resto in generale le ultime due edizioni del festival. Lo scorso anno ho avuto modo di presentarvi in una Colazione Noir anche il mio romanzo firmato François Torrent Agente Nightshade - Fattore Libia, uscito in edicola da Segretissimo per Arnoldo Mondadori Editore nell'estate 2017 e tuttora disponibile in ebook; romanzo che mi risulta sia a tutt'oggi il primo bestseller in cui una delle ambientazioni principali è proprio Andora. Perché eventi del genere permettono a uno scrittore di conoscere e affezionarsi a un luogo, tanto da usarlo come location per un libro di successo... anche se a quanto ne so per ora sono l'unico tra i partecipanti al festival ad averlo fatto.
Quest'anno invece ho parlato di Black Zero, il terzo volume della mia serie noir Black edita proprio da Cordero (unico libro presentato, oltre all'antologia, della casa editrice in questione, a differenza di altre che hanno portato parecchi loro autori). Sono grato all'organizzazione del festival per avermi dato spazio in una più tranquilla Colazione Noir, oltre a un breve intervento nel corso dell'ultima serata, dopo altri tredici ospiti.
A dire il vero io ero il quattordicesimo a sorpresa, perché sul dépliant non risultavo, pur essendo - con il mio curriculum di 27 anni di attività e oltre 50 titoli tra fiction e non-fiction pubblicati - uno degli "scrittori puri" più importanti del festival e una presenza ormai fissa, tanto da apparire nel video promozionale della manifestazione. Ma non figuravo nel programma né come autore, né come co-presentatore, né come curatore e prefatore dell'antologia, tutti ruoli che ho dal 2016.
Una dimenticanza, suppongo.
Come del resto nel dépliant non appare, pur essendo da quattro anni uno degli sponsor, il logo di Cordero Editore. A questo è stato posto "rimedio" con una nuova versione corretta diffusa via email... ma intanto sul programma stampato e distribuito non c'era.
Tuttavia a disturbarmi non è il fatto che Cordero e io veniamo "dimenticati", pur avendo avuto contatti continui per mesi con l'organizzazione del festival. Sono stati invece due piccoli ma significativi episodi nel corso delle serate di venerdì e domenica.
La prima sera l'organizzazione del festival, dopo avere lasciato invisibili le copie di sua competenza e non averle date agli autori presenti durante la premiazione, ha mandato alcuni di costoro da me a richiedere le copie-omaggio che l'organizzazione stessa avrebbe dovuto consegnare loro. Tutti mi trovavano facilmente nel cortile di Palazzo Tagliaferro, i lettori compravano il libro, ma gli autori si aspettavano da me le loro copie-omaggio, che invece restavano saldamente in mano all'organizzazione del festival. Per quanto mi riguardava, avendo la responsabilità di copie da vendere (sono uno scrittore, ma a suo tempo ho lavorato anche come libraio), non potevo regalarle, dato che quelle per gli omaggi non ero io a detenerle. Ma tutto questo ha messo falsamente in cattiva luce me e l'editore, come se fossimo i cattivi che negavano le copie meritate agli autori.
Una dimenticanza, forse?
No, stavolta non direi proprio. Stavolta mi è sembrata una manovra intenzionale.
La terza sera poi, mentre ero sul palco, la stessa organizzatrice e conduttrice ha insinuato pubblicamente che l'antologia del festival - sottotitolo, per colpa mia - non fosse a disposizione del pubblico. Malgrado il libro fosse in vendita ai piedi del palco, sul banco della Libreria Squilibri, come ho dovuto farle notare. E questo non posso tollerarlo, dato che se il libro del festival esisteva ed era in vendita, era per merito mio e di Cordero Editore, non certo per l'organizzazione del festival, i cui ritardi avevano rischiato di comprometterne l'uscita.
D'accordo, gli incidenti capitano: Pinketts e io non avevamo ricevuto una dozzina di racconti, suppongo per un problema di email, ma ce li siamo fatti rimandare e abbiamo consegnato lo stesso tutti i nostri voti, come aveva fatto anche la professoressa Nasi, prima dei giurati ritardatari (se la colpa è davvero loro, non lo so).
Di certo la gestione del concorso da parte dell'organizzazione è stata ancor più del solito piena di ritardi, motivati con i numerosi impegni per la preparazione del festival. Sì, ma anche gli altri avevano da fare: per esempio, Pinketts svolgeva il proprio dovere di giurato durante le sue sessioni di chemioterapia, io assolvevo ai miei impegni intanto che lavoravo a una traduzione che aveva tempi di consegna altrettanto precisi. Non ci assumiamo compiti che non siamo in grado di svolgere.
Se ci fosse ancora in giro Agatha Christie, sospetterebbe che la trascuratezza nei confronti di chi aspettava il materiale per realizzare il volume, le dimenticanze nell'accreditare l'editore e la mia presenza sul dépliant, la mancata consegna dei libri-omaggio la sera della premiazioni e le allusioni nei miei confronti siano parte di un piano intenzionale. Ma Agatha Christie era una donna molto sospettosa.
Per il resto, il festival è ottimo, interessantissimo e in crescita. Andrebbero oggettivamente corretti alcuni difetti. Per esempio, il fatto che ci siano tantissimi ospiti, molti dei quali hanno pochissimo spazio nelle serate, che oltretutto si protraggono oltre gli orari stabiliti dal programma. Se non erro, la sera di sabato erano previsti diciotto ospiti in due ore, calcolate voi la media. Tutto ciò va a scapito della parte cinematografica del festival, organizzata dal grande esperto Davide Pulici di "Nocturno".
Già negli anni precedenti i lungometraggi degli autori di cinema ospiti erano penalizzati da grave ritardo; quest'anno si è passati saggiamente ai cortometraggi, ma dei due previsti nella prima sera ne è stato visto uno solo (Le Sniper peraltro splendido); è andata meglio sabato al bellissmo Cono d'ombra, anche se proiettato prima per un paio di minuti, poi per intero; mentre nell'ultima serata La trappola è stato mostrato quasi di straforo, con un gruppo di persone che si erano piazzate davanti allo schermo per chiedere autografi a uno degli ospiti televisivi, impedendo la visione finché una spettatrice (non un membro dell'organizzazione del festival) è andata a chiedere loro di spostarsi.
Diciamo che ci vorrebbe una cura più attenta. Mi domando però se avrò voglia di concedere ancora il mio lavoro, fornito a prezzi di favore e pagato in ritardo, dato che malgrado numerosi solleciti ho visto i miei 300 euro lordi per l'edizione 2017, in cui avevo tenuto anche un corso di scrittura noir, solo nella primavera avanzata del 2018, quando guarda caso occorreva che mi rimettessi all'opera per l'edizione di quest'anno.
So solo una cosa. Negli ultimi decenni ho visto società e singoli andare in rovina per una sola ragione: non avere seguito i miei consigli dati per tempo. Per l'affetto e la dedizione che ho ampiamente dimostrato nei confronti di questo festival e di questa città, non vorrei vedere ripetuti gli stessi errori.
Ma, soprattutto, ho dato consigli sul piano dell'antologia e della sua visibilità. In primo luogo, ho suggerito di indicare nel bando di concorso un argomento preciso, per evitare che decine di mediocri aspiranti scrittori giallo-noir mandino racconti di scarsa qualità, semplicemente perché li hanno già nel cassetto o nell'hard disk. Lo sforzo di scrivere apposta un racconto "a tema" seleziona già chi ha un certo talento, evitando ai giurati di perdere tempo con chi non ne possiede. (Poi c'è ancora chi non legge il bando di concorso e manda lo stesso racconti che non c'entrano nulla).
In secondo luogo, conviene anticipare i tempi, per arrivare al festival con il libro pronto e non separare dagli eventi la presentazione del volume. Il motivo è evidente: il libro rappresenta non solo il festival, ma anche la città che lo patrocina, ed è giusto che il suo lancio avvenga quando Andora è al massimo del proprio splendore turistico.
A questo scopo, ho consigliato di organizzarci, come giuria, in modo da comunicare via email, per esprimere i voti sui racconti (che giustamente ci venivano e ci vengono proposti come pdf in forma anonima: solo l'organizzazione del festival dispone dei file word con i nomi degli autori) e infine ricevere i nomi degli scrittori selezionati e le loro biografie al momento di preparare il volume. Mi sono preso l'impegno di scrivere una breve scheda per ogni racconto, segnalando anche quali dovessero essere esclusi perché fuori genere, fuori tema o di lunghezza superiore a quella stabilita.
Pur con qualche difficoltà, dovuta in apparenza a ritardi di alcuni giurati nell'esprimere i voti che portavano alla classifica finale, MareNoir 2017 è uscito puntuale ed è risultato, come i precedenti, un'eccellente antologia, stavolta sul tema scottante e attuale della violenza sulle donne. Qui tengo a precisare che, oltre a Pinketts e a me, la giurata più devota, attenta e professionale è la professoressa Maria Teresa Nasi, che rispetta sempre le date di consegna.
Ma, dato che il festival, pur concomitante con la fiera del libro "Buona Lett(erat)ura", non prevede un banco vendita ufficiale dell'antologia, non ho la sensazione che il pubblico, lo scorso anno, ne abbia trovato facilmente le copie. Per evitare di arrivare di nuovo sul filo del rasoio e di non vendere i libri, ho consigliato quest'anno di anticipare ulteriormente le date di consegna, in modo da imporre tempi di lavoro meno frenetici; e, in accordo con Cordero Editore, di ottimizzare la "distribuzione" del libro all'interno del festival, che quest'anno aveva come tema ideato da Pinketts la frase A qualcuno piace Freud.
Purtroppo - a parte l'affidabile triade Pinketts, Nasi, Cappi - i voti dal resto della giuria sono arrivati (attraverso l'organizzazione del festival) in ancor più imbarazzante ritardo e ci è rimasta solo una settimana per realizzare tutte le fasi di lavorazione del libro: revisione e uniformazione dei testi, impaginazione, correzione delle bozze, stampa. Non so se lo sapete, ma per realizzare un buon libro di racconti non basta buttarli a casaccio dentro una griglia di impaginazione. Occorre il serio lavoro di una squadra di professionisti.
Nonostante questo ritardo, impegnando giorno e notte l'intera casa editrice, il volume è arrivato ad Andora puntualissimo il giorno prima del festival e le copie per il Comune e per i vincitori sono state consegnate per tempo all'organizzazione del festival; le altre copie sono state affidate a me. Il resto della tiratura è ora sul mercato: si trova anche in vendita online.
Trasportate nel mio trolley, la copie sono dunque state vendute alla serata della premiazione a Palazzo Tagliaferro, così come agli appuntamenti delle Colazioni Noir al Turtle Beach, e presso la locale Libreria Squilibri, che le ha esposte non solo in negozio ma anche nel suo spazio serale ai piedi del palco. Quest'anno MareNoir ha ottenuto finalmente, grazie a me, la visibilità e la vendibilità che meritava. Va notato che Cordero Editore, in quanto sponsor, non riceve compensi per la realizzazione del libro, eccezion fatta per l'incasso delle copie in vendita; quindi, se il libro non si vende, la sua diventa un'operazione in perdita.
Per me MareNoir 2018 è stato motivo di soddisfazione, come del resto in generale le ultime due edizioni del festival. Lo scorso anno ho avuto modo di presentarvi in una Colazione Noir anche il mio romanzo firmato François Torrent Agente Nightshade - Fattore Libia, uscito in edicola da Segretissimo per Arnoldo Mondadori Editore nell'estate 2017 e tuttora disponibile in ebook; romanzo che mi risulta sia a tutt'oggi il primo bestseller in cui una delle ambientazioni principali è proprio Andora. Perché eventi del genere permettono a uno scrittore di conoscere e affezionarsi a un luogo, tanto da usarlo come location per un libro di successo... anche se a quanto ne so per ora sono l'unico tra i partecipanti al festival ad averlo fatto.
Quest'anno invece ho parlato di Black Zero, il terzo volume della mia serie noir Black edita proprio da Cordero (unico libro presentato, oltre all'antologia, della casa editrice in questione, a differenza di altre che hanno portato parecchi loro autori). Sono grato all'organizzazione del festival per avermi dato spazio in una più tranquilla Colazione Noir, oltre a un breve intervento nel corso dell'ultima serata, dopo altri tredici ospiti.
A dire il vero io ero il quattordicesimo a sorpresa, perché sul dépliant non risultavo, pur essendo - con il mio curriculum di 27 anni di attività e oltre 50 titoli tra fiction e non-fiction pubblicati - uno degli "scrittori puri" più importanti del festival e una presenza ormai fissa, tanto da apparire nel video promozionale della manifestazione. Ma non figuravo nel programma né come autore, né come co-presentatore, né come curatore e prefatore dell'antologia, tutti ruoli che ho dal 2016.
Una dimenticanza, suppongo.
Come del resto nel dépliant non appare, pur essendo da quattro anni uno degli sponsor, il logo di Cordero Editore. A questo è stato posto "rimedio" con una nuova versione corretta diffusa via email... ma intanto sul programma stampato e distribuito non c'era.
Tuttavia a disturbarmi non è il fatto che Cordero e io veniamo "dimenticati", pur avendo avuto contatti continui per mesi con l'organizzazione del festival. Sono stati invece due piccoli ma significativi episodi nel corso delle serate di venerdì e domenica.
La prima sera l'organizzazione del festival, dopo avere lasciato invisibili le copie di sua competenza e non averle date agli autori presenti durante la premiazione, ha mandato alcuni di costoro da me a richiedere le copie-omaggio che l'organizzazione stessa avrebbe dovuto consegnare loro. Tutti mi trovavano facilmente nel cortile di Palazzo Tagliaferro, i lettori compravano il libro, ma gli autori si aspettavano da me le loro copie-omaggio, che invece restavano saldamente in mano all'organizzazione del festival. Per quanto mi riguardava, avendo la responsabilità di copie da vendere (sono uno scrittore, ma a suo tempo ho lavorato anche come libraio), non potevo regalarle, dato che quelle per gli omaggi non ero io a detenerle. Ma tutto questo ha messo falsamente in cattiva luce me e l'editore, come se fossimo i cattivi che negavano le copie meritate agli autori.
Una dimenticanza, forse?
No, stavolta non direi proprio. Stavolta mi è sembrata una manovra intenzionale.
La terza sera poi, mentre ero sul palco, la stessa organizzatrice e conduttrice ha insinuato pubblicamente che l'antologia del festival - sottotitolo, per colpa mia - non fosse a disposizione del pubblico. Malgrado il libro fosse in vendita ai piedi del palco, sul banco della Libreria Squilibri, come ho dovuto farle notare. E questo non posso tollerarlo, dato che se il libro del festival esisteva ed era in vendita, era per merito mio e di Cordero Editore, non certo per l'organizzazione del festival, i cui ritardi avevano rischiato di comprometterne l'uscita.
D'accordo, gli incidenti capitano: Pinketts e io non avevamo ricevuto una dozzina di racconti, suppongo per un problema di email, ma ce li siamo fatti rimandare e abbiamo consegnato lo stesso tutti i nostri voti, come aveva fatto anche la professoressa Nasi, prima dei giurati ritardatari (se la colpa è davvero loro, non lo so).
Di certo la gestione del concorso da parte dell'organizzazione è stata ancor più del solito piena di ritardi, motivati con i numerosi impegni per la preparazione del festival. Sì, ma anche gli altri avevano da fare: per esempio, Pinketts svolgeva il proprio dovere di giurato durante le sue sessioni di chemioterapia, io assolvevo ai miei impegni intanto che lavoravo a una traduzione che aveva tempi di consegna altrettanto precisi. Non ci assumiamo compiti che non siamo in grado di svolgere.
Se ci fosse ancora in giro Agatha Christie, sospetterebbe che la trascuratezza nei confronti di chi aspettava il materiale per realizzare il volume, le dimenticanze nell'accreditare l'editore e la mia presenza sul dépliant, la mancata consegna dei libri-omaggio la sera della premiazioni e le allusioni nei miei confronti siano parte di un piano intenzionale. Ma Agatha Christie era una donna molto sospettosa.
Per il resto, il festival è ottimo, interessantissimo e in crescita. Andrebbero oggettivamente corretti alcuni difetti. Per esempio, il fatto che ci siano tantissimi ospiti, molti dei quali hanno pochissimo spazio nelle serate, che oltretutto si protraggono oltre gli orari stabiliti dal programma. Se non erro, la sera di sabato erano previsti diciotto ospiti in due ore, calcolate voi la media. Tutto ciò va a scapito della parte cinematografica del festival, organizzata dal grande esperto Davide Pulici di "Nocturno".
Già negli anni precedenti i lungometraggi degli autori di cinema ospiti erano penalizzati da grave ritardo; quest'anno si è passati saggiamente ai cortometraggi, ma dei due previsti nella prima sera ne è stato visto uno solo (Le Sniper peraltro splendido); è andata meglio sabato al bellissmo Cono d'ombra, anche se proiettato prima per un paio di minuti, poi per intero; mentre nell'ultima serata La trappola è stato mostrato quasi di straforo, con un gruppo di persone che si erano piazzate davanti allo schermo per chiedere autografi a uno degli ospiti televisivi, impedendo la visione finché una spettatrice (non un membro dell'organizzazione del festival) è andata a chiedere loro di spostarsi.
Diciamo che ci vorrebbe una cura più attenta. Mi domando però se avrò voglia di concedere ancora il mio lavoro, fornito a prezzi di favore e pagato in ritardo, dato che malgrado numerosi solleciti ho visto i miei 300 euro lordi per l'edizione 2017, in cui avevo tenuto anche un corso di scrittura noir, solo nella primavera avanzata del 2018, quando guarda caso occorreva che mi rimettessi all'opera per l'edizione di quest'anno.
So solo una cosa. Negli ultimi decenni ho visto società e singoli andare in rovina per una sola ragione: non avere seguito i miei consigli dati per tempo. Per l'affetto e la dedizione che ho ampiamente dimostrato nei confronti di questo festival e di questa città, non vorrei vedere ripetuti gli stessi errori.
Con Marco Marinoni, autore de "La luna delle fragole", alla Colazione Noir di sabato 7 luglio. In prima fila le copie in vendita di MareNoir 2018. |
Essendo una fra i vincitori del concorso...La ringrazio per quanto fatto...Solo un dettaglio per chi ha stampato...ARIOLI non AIROLI...
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