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martes, 11 de diciembre de 2018

Gli anni della Tensione

Omaggio a Pinelli, immagine di A. C. Cappi (2018)


Cronologia di Andrea Carlo Cappi

12 dicembre 2019: mezzo secolo dalla strage di piazza Fontana, senza colpevoli ufficiali, malgrado la ricostruzione sembri ormai piuttosto chiara.
2 agosto 2020: quarant'anni dalla strage alla Stazione di Bologna, su cui permangono tuttora molti dubbi.
Due anniversari ravvicinati, che fanno riflettere. 
Curiosamente, il nome più noto di tutti in merito alla strage di piazza Fontana è quello di Pietro Valpreda, benché accusato ingiustamente; in seguito Valpreda è divenuto romanziere, in proprio e a quattro mani con il giornalista-scrittore Pero Colaprico.
Forse quasi dimenticato è invece il nome di Pino Pinelli, vittima supplementare della strage nella notte fra il 15 e il 16 dicembre 1969, quando "cadde" da una finestra della Questura in via Fatebenefratelli a Milano durante un interrogatorio. L'estrema sinistra accusò di questo il commissario Calabresi - presumibilmente estraneo al fatto - che sarebbe rimasto a sua volta vittima di un omicidio, e il cui primo anniversario della morte sarebbe stato pretesto per un ulteriore strage.
Può essere interessante esaminare una cronologia essenziale della cosiddetta "Strategia della Tensione", le cui origini risalgono a ben vent'anni prima della tragedia di piazza Fontana. Emergono i collegamenti con personaggi dell'eversione e con alcune figure della CIA. Si notano anche oscure parentele con l'assassinio di JFK e curiose somiglianze nel modus operandi. Un ex-agente dei servizi segreti americani mi disse anni fa una frase tipo: "A volte abbiamo fatto grossi errori".
In un'epoca di complottismo gratuito e approssimativo, forse ogni tanto conviene ripassare anche i complotti veri.

10 febbraio 1949
Un dispaccio segreto inviato dall'ambasciata USA di Roma al Dipartimento di Stato di Washington comunica che “l'Italia sta istituendo un’organizzazione di polizia segreta anticomunista sotto il Ministro dell'Interno, con elementi dell'ex polizia segreta fascista”. L’operazione è ben vista dal “residente” della CIA a Roma, James Jesus Angleton, personaggio noto per avere finanziato la DC alle elezioni italiane dell’anno precedente.
Di Angleton parlerà in un suo libro William E. Colby, “residente” della CIA a Roma dal 1953 al 1958, poi attivo in operazioni in Vietnam e in seguito direttore della CIA, dal 1973 al 1975: secondo Colby (v. 28 aprile 1996), sarebbe stata la paura americana dell’avvento del comunismo in Italia a dare alla CIA la licenza di intraprendere operazioni politiche e paramilitari segrete a partire dalla fine degli anni Quaranta.

Estate 1958
Il direttore dello spionaggio americano Allen W. Dulles rimuove Colby (v. 10 febbraio 1949) dall’incarico a Roma: sarebbe troppo favorevole a una coesistenza pacifica con la sinistra italiana. Gli succede Thomas Karamessines, considerato il principale artefice di Gladio, la versione italiana delle reti Stay Behind da utilizzare solo in caso di invasione sovietica.
Su probabile suggerimento di Karamessines (secondo il rapporto della Commissione Stragi) qualche mese dopo viene attivata dal SIFAR - Servizio Informazioni Forze Armate, ovvero il servizio segreto militare italiano - una schedatura di massa che porterà rapidamente alla compilazione di 157.000 dettagliati fascicoli su altrettanti personaggi chiave della società italiana (o 260.000, secondo il senatore a vita Ferruccio Parri).
Ne sarà responsabile il generale Giovanni De Lorenzo, capo del SIFAR dal '55 al '62 e successivamente capo dell'arma dei Carabinieri. Anni dopo verrà ordinata la distruzione dei dossier, ma copie dei fascicoli finiranno negli archivi della Loggia massonica P2 di Licio Gelli.

Estate 1963
Il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy è candidato alla rielezione. Ha tuttavia rapporti controversi con la mafia, che ha appoggiato la sua ascesa alla Casa Bianca e quella del fratello Robert al ruolo di Attorney General (ministro della Giustizia); ma ora il crimine organizzato è oggetto di una guerra aperta proprio da parte di Robert Kennedy. Il presidente ha inoltre una relazione tormentata con la CIA, che ha assecondato nei suoi piani di restaurazione anticastrista a Cuba (cui collaborava anche la Mafia, interessata a riprendere il controllo dell'isola, prima della Rivoluzione suo feudo per gioco d'azzardo e prostituzione); ma Kennedy ha poi fermato le operazioni al disastro della Baia dei Porci, per costringere infine alle dimissioni il direttore Allen W. Dulles e il suo braccio destro per l'America Latina, Howard Hunt, figura già coinvolta in colpi di stato sponsorizzati dalla CIA.

22 novembre 1963
John Fitzgerald Kennedy viene ucciso durante una visita ufficiale a Dallas, nel corso della sua campagna per la rielezione. Alcune fotografie dimostreranno la presenza nei pressi del luogo dell'attentato di Howard Hunt (ex-braccio destro del direttore della CIA Dulles e futuro collaboratore del presidente Nixon in operazioni clandestine di propaganda contro il Partito Democratico, fino allo scandalo Watergate).
Ma l'attentatore presidenziale è immediatamente reperito negli ambienti dell’estrema sinistra: sarebbe Lee Harvey Oswald, che viene subito arrestato e pochi giorni dopo assassinato in una stazione di polizia da un «patriota»; poi identificato come Jack Ruby, individuo legato alla mafia e malato terminale; arrestato, morirà in carcere.
Un anno più tardi, contro l’evidenza dei fatti, la Commissione Warren, comprendente l’ex-direttore della CIA Allen W. Dulles, stabilisce che a sparare è stato il fanatico solitario Oswald.
Nel corso degli anni emergeranno indizi contrari, compresa l’esistenza di uno o più sosia di Oswald apparsi in luoghi e momenti opportuni. (v. 15 dicembre 1969). Con Kennedy scompare il principale sostenitore negli USA della linea di “non interferenza” negli affari europei e, soprattutto, italiani.

26 giugno 1964
Il generale Giovanni De Lorenzo (v. Estate 1958), vicino al presidente della Repubblica Antonio Segni, decide di mettere in atto un’operazione d’emergenza detta “piano Solo”, i cui punti salienti sono l’occupazione delle grandi città, la repressione delle sacche di resistenza e la cosiddetta “enucleazione” di persone scomode, da deportare in Sardegna (presso la base Gladio di Capo Marargiu).
L'operazione non decolla, ma viene accuratamente tenuta nascosta fino al 1967, quando la porterà alla luce un’inchiesta del settimanale L'Espresso, con il titolo: Segni e De Lorenzo preparavano il colpo di stato.
Il generale De Lorenzo querelerà il settimanale per diffamazione: il direttore Eugenio Scalfari e il giornalista Lino Jannuzzi verranno condannati, nonostante il pubblico ministero Vittorio Occorsio (v. 10 luglio 1976) ne avesse chiesto l’assoluzione.

3-5 maggio 1965
Si tiene a Roma un interessante convegno presso l'hotel Parco dei Principi. Lo finanzia il SIFAR e l’organizza l’Istituto di studi storici e militari Alberto Pollio, organismo privato vicino allo Stato Maggiore della Difesa.
Vengono trattate le “tecniche di guerra non ortodossa, guerriglia e guerra rivoluzionaria”. Si parte dal presupposto di un’avanzata aggressione comunista in atto, per valutare una serie di interventi militari di emergenza.
Particolarmente illuminante risulta la lista dei partecipanti, se comparata con i ruoli assunti dagli stessi in successivi contesti. Il giornalista Edgardo Beltrametti e il generale Adriano Magi Braschi saranno, molti anni dopo, presidenti della WACL (World Anti-Communist League, ovvero Lega Mondiale Anti-Comunista), organizzazione utilizzata spesso dalla CIA: durante l'amministrazione Reagan, sotto la guida di Magi Braschi, il WACL avrà un ruolo importante nel finanziamento clandestino della CIA ai Contras in Nicaragua (vicenda che porterà al cosiddetto scandalo Irangate).
Un altro relatore, Guido Giannettini, diverrà noto durante l'inchiesta sulla strage di piazza Fontana come agente del SID (Servizio Informazioni Difesa, servizio segreto successore del SIFAR) e contatto di Giovanni Ventura. Con un altro ospite del convegno, Pino Rauti (fondatore di Ordine Nuovo), Giannettini sarà autore di un allarmistico volumetto intitolato Mani rosse sulle Forze Armate, ispirato dai lavori della convention e a sua volta ispiratore delle lettere inviate a ufficiali dell'Esercito sotto la firma “Nuclei di Difesa dello Stato”. Gli autori di tali lettere sono stati poi identificati in Freda e Ventura.
Ma non vanno trascurati neppure gli studenti invitati a seguire il convegno all’Hotel Parco dei Principi: tra loro Stefano Delle Chiaie (personaggio storico dell'eversione nera) e Mario Merlino (futuro accusatore dell'innocente Valpreda per la strage di piazza Fontana).

4-18 marzo 1967
Una serie di articoli di Paese Sera analizza la struttura del consiglio di amministrazione di un’entità denominata Centro Commerciale Mondiale e una società a essa affiliata, la Permindex.
Il Centro aveva sede a Roma dal 1961, prima di esserne espulso “per attività sovversive” dal governo italiano. Vi figuravano numerosi personaggi internazionali in odore di nazifascismo, l’ex agente dell’OSS (servizio segreto USA prima della CIA) L. M. Bloomfeld e un businessman di New Orleans di nome Clay L. Shaw (v. 1 marzo 1969), attivo in Italia nel 1962.
Nel 1979, il direttore della CIA Richard Helms ammetterà che Clay L. Shaw operava all’estero per conto dei servizi segreti americani. Il nome della Permindex riapparirà poi nelle inchieste sul finanziere Michele Sindona (v. 18 luglio 1982, 26 marzo 1986). Clay L. Shaw sarà anche l'unico a essere processato negli USA per il suo coinvolgimento nell'assassinio di John Fitzgerald Kennedy (v. 1 marzo 1969).

21 aprile 1967
Un colpo di stato in Grecia porta al potere i colonnelli. L’episodio è noto ai servizi segreti USA col nome di Operazione Sheepskin.

28 giugno 1968
Il colonnello Renzo Rocca del SIFAR viene trovato morto nel suo ufficio. Il sostituto procuratore Ottorino Pesce non crede alla tesi del suicidio e sospetta interferenze da parte del SID, diretto dall’ammiraglio Eugenio Henke. Pesce viene rimosso dall’incarico.

1 marzo 1969
Clay L. Shaw (v. 4-18 marzo 1967), portato in tribunale dal giudice Jim Garrison di New Orleans con l’accusa di avere partecipato a un complotto per uccidere il presidente Kennedy, viene prosciolto dopo il misterioso suicidio del testimone chiave del processo.
Nel 1971 il giudice Garrison verrà accusato di rapporti con la Mafia e verrà scagionato solo dopo che la sua attività sarà stata completamente screditata. Clay L. Shaw morirà in circostanze poco chiare nel 1974.

15 aprile 1969
Alle 23.00 una bomba esplode nel rettorato dell'università di Padova. Si sospetta l'estrema destra, molto presente alla facoltà di Giurisprudenza, presso la quale si è laureato Franco Freda.

25 aprile 1969
Due bombe esplodono a Milano, alla Fiera Campionaria e alla Stazione Centrale. Risulteranno essere opera di Ordine Nuovo, anche se ne verranno sospettati gli anarchici.

17 giugno 1969
A Padova il commissario Pasquale Iuliano arresta Massimiliano Fachini (luogotenente di Freda) e altri neofascisti.
Entro una settimana il commissario Iuliano, che segue una pista che conduce a Franco Freda, viene rimosso dall'incarico.

9 agosto 1969
Tra l'una e le tre, sei bombe esplodono su vari convogli ferroviari, mentre altre due vengono scoperte in tempo.

12 dicembre 1969
Ha ufficialmente inizio l’era delle stragi, in pieno periodo natalizio.
Alle 16.37 a Milano, una bomba esplode alla Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana (17 morti), mentre un analogo ordigno viene ritrovato alla Banca Commerciale in piazza della Scala.
Alle 16.55 una bomba esplode a Roma nel sottopassaggio della Banca Nazionale del Lavoro (16 feriti), seguita da altre due sull'Altare della Patria.
I colpevoli vengono immediatamente scelti tra appartenenti agli ambienti dell’anarchia (v. 22 novembre 1963), in particolare Pino Pinelli e Pietro Valpreda.

15 dicembre 1969
Mentre nel Duomo di Milano si svolgono i funerali delle vittime di piazza Fontana, Pietro Valpreda (del gruppo anarchico romano “22 Marzo”) si presenta spontaneamente al Palazzo di Giustizia di Milano. Viene affidato alla Questura di Roma, dove, dopo una procedura scorretta, il taxista Rolandi lo identificherà come l'attentatore: il "confronto" vede Valpreda spettinato e stravolto in mezzo a un gruppo di poliziotti ben vestiti.
Nel corso degli anni emergeranno indizi contrari, compresa l’esistenza di uno o più sosia di Valpreda apparsi in luoghi e momenti opportuni. (v. 22 novembre 1963).

15-16 dicembre 1969
Nella notte, il ferroviere Giuseppe “Pino” Pinelli, condotto in Questura il giorno prima dal commissario Luigi Calabresi, vola dalla finestra del quarto piano.
Secondo le testimonianze, il commissario Calabresi era appena uscito dalla stanza dell’interrogatorio (in seguito anche Pietro Valpreda si dichiarerà convinto dell'assenza di Calabresi dalla scena).
Il questore di Milano, Marcello Guida, affermerà che il suicidio era dovuto alle prove schiaccianti a carico di Pinelli, additato come responsabile della strage (v. 22 novembre 1963).
Col tempo verranno elaborate le seguenti ipotesi: “morte accidentale di un anarchico” (secondo il provocatorio titolo del testo teatrale che Dario Fo ha dedicato all'episodio); suicidio per motivi ignoti (o per schiacciante senso di colpa, secondo chi già ritiene Pinelli colpevole di strage); persino un “malore attivo”, che avrebbe indotto l'uomo a tuffarsi dalla finestra.
Il commissario Calabresi - benché presumibilmente estraneo al fatto - viene in certi ambienti sospettato di essere il responsabile della morte di Pinelli (v. 17 maggio 1972).

16 dicembre 1969
Il giornalista Giorgio Zicari, in seguito identificato come uomo del SID, pubblica la notizia di Valpreda autore della strage.
A Roma vengono fermati quattordici appartenenti al “22 Marzo”, tra cui Mario Merlino, da quel momento informatore della polizia.

26 dicembre 1969
Tramite un avvocato, l’insegnante Guido Lorenzon fa pervenire ai magistrati di Treviso le prime rivelazioni sul suo amico Giovanni Ventura e su Franco Freda, esponenti padovani di Ordine Nuovo, e la loro responsabilità nella strage.

Giugno 1970
L’editore Savelli pubblica il primo tentativo di ricostruzione degli eventi di piazza Fontana al di fuori dell'informazione quotidiana: è la controinchiesta di Eduardo Di Giovanni e Marco Ligini La strage di stato.
Il libro scatena una raffica di querele da parte di Rauti, Ventura e molti altri. È la prima volta che alla strage vengono ricollegati i movimenti neofascisti e la CIA, anticipando successive conclusioni delle indagini.

22 luglio 1970
In un attentato al treno "Freccia del Sud" sei persone perdono la vita e altre centotrentanove restano ferite.

7-8 dicembre 1970
il principe Junio Valerio Borghese, leader del Fronte Nazionale, coordina un'operazione militare che prevede l'occupazione del ministero dell'interno, del ministero della difesa, della RAI, oltre all'arresto degli oppositori politici del nascente regime. Tra i congiurati che saranno identificati: l’estremista di destra Stefano Delle Chiaie, il missino Sandro Saccucci, il colonnello Amos Spiazzi.
Ma lo stesso Borghese annulla l'operazione, constatato che gli manca l'appoggio sperato dalle Forze Armate. I membri del Fronte Nazionale verranno processati e prosciolti. Tra loro figurano anche Gianfranco Bertoli (v. 17 maggio 1973), Nico Azzi e Giancarlo Rognoni, i cui nomi emergeranno durante le inchieste sulle stragi.
Il colonnello Amos Spiazzi, già membro dei Nuclei di Difesa dello Stato e di Der Stahlelmen (“Gli elmetti d’acciaio”, organizzazione neonazista), sarà arrestato nel '74 come leader della Rosa dei Venti, organizzazione segreta di ispirazione NATO: casualmente, lo stemma della NATO è appunto una rosa dei venti.
Borghese riesce in ogni caso a rifugiarsi nella Spagna fascista del caudillo Francisco Franco.

12 dicembre 1970
Le manifestazioni a Milano per il primo anniversario di piazza Fontana si concludono con la morte di uno studente.

13 aprile 1971
Da Treviso il giudice Stiz spicca il primo mandato nei confronti di Freda e Ventura per la strage di piazza Fontana.

16 luglio 1971 
Il taxista Rolandi, testimone a carico di Valpreda (v. 16 dicembre 1969), muore improvvisamente a Milano.

3 marzo 1972
Il giudice Stiz fa arrestare Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo nel 1957, rientrato nell'MSI nel novembre 1969.
Sulla base di dichiarazioni del neofascista Marco Pozzan (che poi le ritratta parlando di strumentalizzazione da parte dei giudici), Rauti è accusato di responsabilità negli attentati. Verrà rilasciato per insufficienza di prove.

14 marzo 1972
L’editore Giangiacomo Feltrinelli muore accidentalmente mentre tenta di far esplodere un traliccio a Segrate (Milano). Molti suoi compagni, invece, penseranno subito a una messinscena organizzata dalla CIA.
Feltrinelli non era solo stato l’editore de Il Gattopardo e de Il Dottor Zivago, ma anche del libretto rosso di Mao, dei testi di Che Guevara e di un volumetto intitolato Estate '69, in cui si delineava il pericolo imminente di un colpo di stato di estrema destra.
Amico personale di Fidel Castro, Feltrinelli si era preparato all’emergenza organizzando movimenti rivoluzionari in ambito sia italiano sia internazionale e passando alla clandestinità pochi giorni prima di piazza Fontana.
Secondo il pentito Martino Siciliano, qualcuno aveva progettato di nascondere in una villa di Feltrinelli i quarantacinque timer avanzati dal lotto acquistato da Freda prima della strage di piazza Fontana: l’editore sarebbe stato il capro espiatorio ideale.

17 maggio 1972
Il commissario Luigi Calabresi, da molti ritenuto responsabile della morte di Pinelli (v. 15-16 dicembre 1969), viene ucciso in un attentato a Milano.
Principali indiziati sono, in un primo tempo, i neofascisti Giovanni Nardi e Luciano Bruno Stefano.
Nel 1988 il pentito Leonardo Marino accuserà invece gli allora leader di Lotta Continua Adriano Sofri e Giorgio Pietrostefani, come mandanti, e Ovidio Bompressi, che con Marino avrebbe compiuto l’attentato.

31 maggio 1972
A Peteano (Gorizia), nei pressi del confine jugoslavo, tre carabinieri restano uccisi e due feriti nell'esplosione di un'auto-bomba.
Solo molti anni dopo i colpevoli verranno identificati nei militanti di Ordine Nuovo Carlo Cicuttini e Vincenzo Vinciguerra. Quest'ultimo rivelerà collegamenti con Gladio una struttura segreta dipendente dalla NATO.
L’inchiesta del giudice Felice Casson sulla strage di Peteano porterà allo scoperto la metamorfosi di Gladio da sistema difensivo in caso di invasione a organizzazione utilizzata per fiancheggiare la strategia della tensione.
Ciononostante, durante una delle sue celebri “esternazioni”, il presidente della Repubblica Francesco Cossiga ribadirà a distanza di anni il patriottismo di Gladio.

27 agosto 1972
Freda e Ventura, sono incriminati dal giudice istruttore milanese Gerardo D'Ambrosio per la strage di piazza Fontana.

20 ottobre 1972
Su richiesta dei procuratori Emilio Alessandrini e Rocco Luigi Fiasconaro, il giudice D'Ambrosio invia avvisi di procedura per omissione di atti d'ufficio ad Antonino Allegra, capo ufficio politico della Questura di Milano, Bonaventura Provenza, questore di Roma, ed Elvio Catenacci, già direttore degli Affari Riservati al Ministero dell'Interno.
Entro cinque giorni, il procuratore della Repubblica di Milano Isidoro Alberici esonera Fiasconaro dall'inchiesta (v. 17 giugno 1969).

14 novembre 1972
Il governo approva la cosiddetta “legge Valpreda”, che concede la libertà provvisoria anche per reati in cui il mandato di cattura è obbligatorio. Sei settimane più tardi, dopo tre anni di detenzione, l’innocente Valpreda può finalmente uscire dal carcere.

7 aprile 1973
Nico Azzi (v. 7-8 dicembre 1970) viene catturato dopo essersi ferito nel tentativo di innescare una bomba a bordo del treno direttissimo Torino-Roma.

15 maggio 1973
A seguito delle ammissioni di Ventura, vengono emessi avvisi di procedimento per il giornalista Guido Paglia e il giornalista e agente del SID Guido Giannettini (v. 3-5 maggio 1965), tempestivamente espatriato.

17 maggio 1973
Una bomba provoca quattro morti durante la manifestazione per il primo anniversario della morte di Calabresi (v. 17 maggio 1972) alla Questura di Milano, in presenza del ministro dell'Interno Mariano Rumor.
Il responsabile è Gianfranco Bertoli (v. 7-8 dicembre 1970), che si proclama anarchico ma in realtà è un simpatizzante neofascista venuto da Mestre.

11 settembre 1973
Il colpo di stato fascista in Cile porta alla morte del presidente democratico Salvador Allende e al trionfo del generale Augusto Pinochet, che procede a una sanguinosa repressione degli oppositori politici.

18 aprile 1974
La Corte di Cassazione unifica i procedimenti contro il “22 Marzo” di Valpreda e contro Freda e Ventura.

28 maggio 1974
In piazza della Loggia, a Brescia, una bomba uccide otto persone e ne ferisce novantaquattro durante una manifestazione sindacale.
Si sospetta genericamente l'estrema destra, ma solo dopo molto tempo si scopriranno indizi su gruppi di Ordine Nuovo operanti a Mestre e a Milano.
Da qui partirà l’inchiesta del giudice Guido Salvini che si collegherà alla Strategia della Tensione e porterà all’imputazione di Delfo Zorzi per piazza Fontana.

4 agosto 1974
Una bomba a bordo del treno Italicus uccide dodici persone e ne ferisce quarantotto. Si sospetta l'estrema destra.

14 agosto 1974
A Buenos Aires Guido Giannettini (v. 3-5 maggio 1965, 15 maggio 1973) si consegna al consolato italiano.

12 dicembre 1974
Nel quinto anniversario della strage, la Corte di Cassazione riunisce a Catanzaro tutte le inchieste e i processi su piazza Fontana.

24 gennaio 1975
A Empoli il terrorista Mario Tuti uccide due carabinieri che tentavano di arrestarlo e ne ferisce un terzo. Fugge in Francia ma viene arrestato sei mesi dopo.

28 febbraio 1976
Il generale Gian Adelio Maletti e il capitano Antonio Labruna del SID sono accusati di avere fatto espatriare nel 1973 Giannettini (v. 14 agosto 1973) e il latitante Marco Pozzan e di avere organizzato per lo stesso anno un tentativo di evasione di Ventura.

10 luglio 1976
A Roma il sostituto procuratore della Repubblica Vittorio Occorsio viene assassinato da un commando di Ordine Nuovo. Pur avendo firmato il primo mandato d'arresto per Valpreda, Occorsio era poi passato a seguire la pista nera, indagando sui servizi segreti deviati e su Ordine Nuovo. Analogo destino, per mano invece dei terroristi rossi di Prima Linea, subirà il giudice milanese Alessandrini, assassinato nel 1978.

18 gennaio 1977
Ha inizio a Catanzaro il terzo processo per la strage di piazza Fontana. Nei mesi successivi coinvolgerà l'ex presidente del consiglio Rumor, il ministro della difesa Tanassi e gli ex direttori del SID Henke e Miceli.

30 settembre 1978
Freda sparisce dal soggiorno obbligato di Catanzaro.

16 gennaio 1979
Ventura sparisce dal soggiorno obbligato di Catanzaro.

23 febbraio 1979
Con la sentenza di primo grado, Freda e Ventura sono riconosciuti colpevoli della strage di piazza Fontana. In agosto Freda viene arrestato in Costa Rica e Ventura in Argentina.

20 marzo 1979
Mino Pecorelli direttore dello “scomodo” settimanale OP, viene assassinato. Si sospetta il neofascista Giuseppe Valerio “Giusva” Fioravanti, ma nell’inchiesta emerge il nome di Licio Gelli e qualcuno guarda in direzione di Giulio Andreotti, che il giorno seguente dà inizio al suo quinto governo.

11 luglio 1979
Viene ucciso Giorgio Ambrosoli, il liquidatore della Banca Privata di Michele Sindona (v. 4-18 marzo 1967, 26 marzo 1986). Il killer William Aricò indica come mandante lo stesso Sindona.

2 agosto 1980
Alle 10,25 una bomba esplode nella sala d'aspetto della stazione di Bologna, provocando la morte di ottantacinque persone e il ferimento di altre duecento.
È il più tragico massacro degli anni del terrorismo.
Si sospetta l’estrema destra: tra gli indiziati, Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, arrestati rispettivamente nel febbraio del 1981 e nel marzo 1982. Saranno condannati come principali responsabili.
Nell’inchiesta si faranno anche i nomi di Licio Gelli e Francesco Pazienza (v. 11 luglio 1988). Si parlerà di depistaggi da parte della Loggia P2.
Si ipotizzeranno piste alternative, riguardanti Libia, OLP, mafia e Banda della Magliana, quest'ultima collegata all'estremismo di destra.
Qualche tempo dopo, latitante in America Latina, Stefano Delle Chiaie riferirà in un’intervista televisiva a Enzo Biagi l’ipotesi che la strage non fosse intenzionale e che l’esplosivo sia detonato accidentalmente. Il luogo e la data fanno pensare tuttavia che fosse voluta e che l'obiettivo fosse fare il maggior numero di vittime, quasi una prova generale della modalità di terrorismo che sarebbe stata applicata a partire dal 2001.

20 marzo 1981
La Corte d'Appello di Catanzaro assolve tutti gli imputati già condannati in primo grado per piazza Fontana.
Viene ritenuta valida l'affermazione di Freda, che dice di avere consegnato i timer a un misterioso algerino, il colonnello Hamid, nel settembre 1969.
Un anno dopo, la Corte d’Appello di Brescia assolve tutti gli imputati per la strage di piazza della Loggia.

18 luglio 1982
Viene trovato suicida, impiccatosi (o impiccato?) sotto un ponte di Londra, il banchiere Roberto Calvi. Aveva fatto affari con Michele Sindona, Licio Gelli e la loggia P2, e con l’IOR (l’Istituto delle Opere Religiose del Vaticano), gestito dal cardinale Paul Marcinkus, noto per i suoi rapporti con il cardinale Francis Spellman, molto vicino alla CIA.

24 dicembre 1984
In un attentato al treno 904 Napoli-Milano perdono la vita sedici persone e altre cento restano ferite.

1 agosto 1985
A Bari la Corte d'Appello, cui il processo di piazza Fontana è stato affidato dopo l'annullamento della sentenza di Catanzaro, assolve tutti gli imputati.

22 marzo 1986
Nel supercarcere di Voghera muore avvelenato da un letale caffè il finanziere Michele Sindona. Si riparla di suicidio, ma dopo Roberto Calvi diventa difficile crederci.

27 gennaio 1987
La Corte di Cassazione rende definitiva la sentenza di assoluzione per insufficienza di prove: Freda e Ventura non potranno mai più essere processati per la strage di piazza Fontana.

11 luglio 1988
Fioravanti, la Mambro, Massimiliano Fachini e Sergio Picciafuoco sono condannati all’ergastolo per la strage di Bologna (v. 2 agosto 1980), mentre Licio Gelli e il faccendiere Francesco Pazienza se la cavano con dieci anni per calunnia.

20 ottobre 1994
Martino Siciliano, pentito del gruppo di Mestre di Ordine Nuovo, rivela al giudice milanese Guido Salvini i collegamenti tra i gruppi neofascisti di Padova, Mestre e Milano, indicando Delfo Zorzi come possibile esecutore materiale della strage di piazza Fontana.
In seguito Salvini sarà accusato, insieme al generale Siracusa e al capitano Giraudo, di avere corrotto Siciliano perché rilasciasse false dichiarazioni: i tre verranno riconosciuti innocenti di quest’accusa.

17 novembre 1994
Torna in scena l’elettricista Tullio Fabris, che sarebbe stato usato venticinque anni prima come ignaro consulente sull’uso dei timer da Ordine Nuovo a Padova.
L’elettricista rivela ai Carabinieri di avere visto i timer in mano a Freda e Ventura nel novembre 1969, smentendo pertanto l'affermazione di Freda sul colonnello algerino Hamid.
L’elettricista afferma inoltre di avere ricevuto nel 1972 intimidazioni da parte di Massimiliano Fachini e di un altro individuo che identifica come Pino Rauti.
In seguito, un carabiniere avrebbe consigliato a Fabris di limitare le sue testimonianze al minimo indispensabile.
Rauti nega di avere mai conosciuto Fabris.

20 gennaio 1996
Interrogato dal giudice Salvini, Carlo Digilio, membro di Ordine Nuovo e della CIA, conferma Ventura come organizzatore e Zorzi come possibile esecutore della strage di piazza Fontana, rivelando inoltre i segreti legami tra CIA, NATO e Ordine Nuovo nella strategia della tensione.

28 aprile 1996
William Colby, agente americano a Roma dal 1953 al 1958 (v. Estate 1958), direttore della CIA negli anni del dopo-Watergate e fautore della trasparenza nei servizi segreti americani, viene trovato vittima di una “morte accidentale” nei pressi della sua casa sul fiume Potomac; il giorno prima sarebbe stato colpito da un attacco di cuore mentre era in canoa; la radio rimasta accesa nella casa sarebbe solo una dimenticanza.

24 luglio 1996
Dopo ventitré anni dall'ultimo arresto per piazza Fontana, il PM milanese Grazia Rosaria Pradella richiede i mandati di custodia per quattro fiancheggiatori veneti di Ordine Nuovo, legati all'epoca a Freda, Ventura, Maggi e Zorzi.

19 novembre 1996
L’ex presidente della Commissione Stragi Libero Gualtieri annuncia la recente acquisizione di un rapporto riguardante l’organizzazione neofascista Aginter Press (sedicente agenzia di stampa portoghese, vicina all’estrema destra francese e all’OAS) nei cui allegati si parla di un’informativa dei servizi segreti che affermerebbe che “la bomba a Piazza Fontana è stata messa per conto o comunque per disposizione dell’Ufficio Affari Riservati”.
Già nel 1969 un’informativa dei servizi segreti indicava Yves Guerin Serac, capo dell’Aginter Press, come mandante della strage di piazza Fontana.

3 marzo 1997
All’aeroporto di Venezia, la Guardia di Finanza sequestra titoli bancari falsi della giapponese Fuji Bank, per un controvalore di 15.180.000 miliardi di lire. I titoli, falsificati ad arte, sono trasportati da Domenico Carolei, quarantacinquenne “operatore commerciale” trasferitosi in Giappone dal 1983, che sembra frequenti lo stesso entourage di Delfo Zorzi. Il mestrino Zorzi attualmente vive sotto il nuovo nome legale di Hagen Roi in Giappone, dove è divenuto una figura chiave dell'esportazione della moda italiana. Il suo nome (italiano) è emerso nell'inchiesta sull'assassinio di Maurizio Gucci, titolare del marchio omonimo: Gucci gli aveva richiesto un ingente prestito; Zorzi glielo avrebbe concesso, venendo ripagato - dichiarerà in un interrogatorio in Giappone - con gli interessi. Negli anni successivi altri stilisti moriranno di morte innaturale: Gianni Versace, il cui presunto omicida Andrew Cunanan verrà trovato morto (suicida?) dalla polizia; e Nicola Trussardi, vittima di un incidente d'auto dopo il suo ritorno da un viaggio in Giappone.

16 febbraio 2000
A oltre trent’anni dalla strage di Piazza Fontana, si apre in Corte d’Assise a Milano il nuovo processo, imputato principale Delfo Zorzi.
Dal Giappone, in un’intervista al TG2, Zorzi si dichiara vittima innocente, uno dei “mostri creati in questi anni, da Valpreda a Freda.” I suoi avvocati annunciano che chiameranno a testimoniare tutti i presidenti del Consiglio italiani degli ultimi trent’anni, tutti gli ambasciatori americani dal 1960 e tutti i direttori della CIA dal 1960 (o almeno quelli ancora viventi all'epoca), compreso l'ex-direttore della CIA ed ex-presidente USA George Bush Sr.
Nel 2005 il settimanale L'Espresso pubblica un articolo in cui definisce Zorzi "sospettato di rapporti con la malavita giapponese e coreana".
Zorzi sarà assolto da ogni accusa relativa alle stragi nel 2014.

Post scriptum
di Fabio Viganò


1) A Padova, mentre indaga il Commissario Juliano, muore un ex-carabiniere. A giorni sarebbe dovuto andare in Procura della Repubblica a  testimoniare riguardo "gli strani movimenti notati nella palazzina". A quel tempo, dopo essersi dimesso dall'Arma, faceva il portiere dello stabile. Si chiamava Alberto Muraro.


2) Per le più recenti stragi di Milano, Firenze etc, è ora ricercato, in quanto ritenuto  colpevole, il superlatitante Matteo Messina Denaro. L'allora segretario di stato a stelle e strisce, Madeleine Albright, indicò (come ai vecchi tempi) gli anarchici quali autori materiali degli attentati. L'allora Procuratore Nazionale Antimafia, Pierluigi Vigna, però, non le diede retta. Per quale motivo? Aveva le prove! A mio modesto parere, codesta donna dovrebbe essere rinviata a giudizio come correa nell'attentato e nel depistaggio delle indagini.


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