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lunes, 13 de junio de 2022

Vita da pulp - Uscite perdute

Il Cacciatore di libri (foto: Vittoria Maggio)

Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

Concludendo il discorso delle ultime puntate, chi scrive narrativa popolare - ma non solo quella, suppongo - si trova a farsi da ufficio stampa e copywriter, a imparare elementi di fotografia e realizzazione di video, a diventare blogger e presenzialista sulle reti sociali. Un impegno che si somma al lavoro a scopo di sostentamento, alla scrittura e alle attività a questa correlate: in particolare, la caccia agli editori per farsi pubblicare (prima) e per farsi pagare il dovuto (dopo); oppure l'apprendimento di tecniche di autopubblicazione per evitare queste due fasi... E qui si arriva a ciò che Richard Matheson in un suo celebre racconto definiva "Regola per sopravvivere".
Esistono le agenzia letterarie, direte voi. Sarebbe un lungo discorso, ma per ora basti dire che possono essere utili in certi casi, ma un ostacolo in altri, per esempio quando i nostri libri escono per merito nostro in collane che hanno contratti e compensi prestabiliti.
L'obiettivo di autopromozione e comunicazione non è acquisire fama e ricchezza grazie a ciò che si scrive, bensì continuare ad avere mercato e quindi pubblico. Insomma non essere ignorati o dimenticati in un mondo in cui tutto si consuma all'istante e diventa irreperibile prima ancora che ci si accorga della sua esistenza. 

Come ho già spiegato, la presenza di un titolo in libreria o edicola dipende dalla tiratura, dalla distribuzione e, quando occorre ordinare o riordinare un titolo mancante, anche dalla buona volontà di chi vende. Un'uscita recente introvabile in libreria di solito può essere tuttavia recuperata grazie ai bookshop online, mentre per quelle in edicola bisogna sperare che esista un servizio arretrati o - penso a Sergio Bonelli Editore - un vero e proprio "online shop".
Ricerca e recupero di uscite perdute, nella narrativa popolare come nei fumetti, sono fondamentali per chi ama questi generi. Ma tutto è cambiato negli ultimi trent'anni. Un tempo si frugava nelle librerie remainders o si bazzicavano rivendite e bancarelle dell'usato. C'era anche chi, come la Libreria del Giallo di Milano, organizzava un servizio di ricerca su commissione e di spedizione postale... se e quando l'oggetto del desiderio veniva localizzato.
Ben allenato nella ricerca della narrativa che consumavo come lettore e che praticavo come scrittore, negli anni Novanta diventai il "cacciatore di libri" della Libreria del Giallo, traendo ispirazione da quell'esperienza per una serie di racconti. In un paio di casi il committente fu la stessa redazione de "Il Giallo Mondadori", cui occorrevano copie di vecchi titoli scomparsi dal proprio archivio per poterli riproporre ne "I Classici del Giallo". Fu quindi grazie alla "fortuna del cacciatore" se in quella collana uscirono le riedizioni di "Sei delitti immaginari" di Dorothy Sayers e altri, e "Il giudice è accusato" di John Dickson Carr.

Oggi la caccia si è spostata su Internet: è meno avventurosa, ma permette di trovare piccoli tesori custoditi in luoghi altrimenti non raggiungibili. Senonché nel mare sempre più magnum dei libri online galleggiano anche novità poco visibili miste a fondi di magazzino di titoli prematuramente fuori catalogo o, peggio, usciti da editori subdoli. E qui il problema è che ci si può ritrovare a pubblicare libri-fantasma che, pur avendo successo, non danno impulso alla carriera di chi li ha scritti né comportano la legittima retribuzione del proprio lavoro.
Tempo fa un rinomato editore mi commissionò due titoli da libreria che stampò con ampia tiratura. Ma, in segreto già preparava un opportuno fallimento, in vista del quale cessò di pagare stipendi ai dipendenti e anticipi agli autori. Si tenne non solo i soldi, ma pure le copie stampate, che anche dopo la chiusura continuò a vendere a prezzo pieno sulle librerie online, senza pagare i diritti d'autore stabiliti per contratto. Per circa un decennio, quei due titoli sono rimasti costantemente tra i miei più venduti su Internet, senza che ne ricavassi un centesimo. Per una volta, la reperibilità delle copie mi si è ritorta contro.
Si tratta di un ovvio caso di editore disonesto, peraltro non infrequente. Esistono del resto case editrici il cui unico vero scopo è depredare gli autori che finiscono nelle loro avide mani. In ogni caso, le lungaggini e l'incertezza della giustizia garantiscono che, a fare loro causa, si spenda in avvocati più di quanto si riesca a recuperare come diritti d'autore. Sicché, come sempre, il Male trionfa e ci tocca lasciar perdere e scrivere un nuovo libro, sperando di avere più fortuna la prossima volta.

Continua...




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford. Su Radio Number One tiene la rubrica "La Boutique del Mistero" la domenica pomeriggio alle 16.20.

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