Páginas

viernes, 15 de mayo de 2015

Santi e trafficanti


Riflessioni di Fabio Viganò


I Santi son Santi.
Non si dovrebbe scherzare coi Santi. “Scherza coi fanti ma lascia stare i Santi”, recita un antico adagio della lingua di Dante.

Loro si sono da sempre dichiarati tali, appunto: santi.
Santi come dovrebbe essere la loro guerra, in nome di un idolo che è tutto tranne che il Profeta.
Tutto iniziò ancor prima dell’attacco alle Torri Gemelle. In realtà sembra essere la solita storia: i santi non sono santi, bensì loschi trafficanti che utilizzano come manovalanza persone disagiate,  facilmente ideologizzabili. Il loro non è un credo vitale. Sono soltanto poveracci che copiano una triste storia che a noi è da tempo nota.
Usano il passato per cercare di mascherare oscenità e barbarie che nulla hanno a che fare nemmeno con la guerra. Nessun soldato degno di tale nome uccide per il gusto di uccidere. Ma questi tetri e lugubri signori che girovagano per mezzo mondo,  minacciando non solo Roma ma Paesi interi, altro non sono che nazisti. Come per i nazisti - ma potrei ben dire anche i fascisti - il loro mondo è un vero e proprio “paese delle meraviglie”.
Tutto è perfetto.
Tutto è tranquillo e sereno.
Propaganda.
Anche nei campi di concentramento facevan credere ci si divertisse. Ingannevole propaganda fatta a regola d’arte. Certo: propaganda! Dico il falso? Provate a opporvi. Il riposo eterno è assicurato!
Ma, al di là di queste considerazioni che potrebbero lasciare il tempo che trovano, mi chiedo se il Profeta approverebbe la droga. Sicuramente no. Ben lo sanno i veri musulmani,  che nulla hanno a che spartire con questi “aspiranti Attila”.


Sia chiaro: Attila fu cosa seria! Non c’è confronto con i furbastri narcotrafficanti che si son persino inventati una motivazione religiosa per far soldi.
Fare soldi non è un reato. Se li si accumula mandando bambini, ragazze e ragazzi a uccidere i propri coetanei e poi morire loro stessi… non è religione.
Svegliatevi ragazzi. Andate a morire non per un mondo migliore. Vi mandano a uccidere e morire solo per il vile soldo. Vero: anche i soldati lo fanno!
C’è soltanto un piccolo particolare.
Sono uomini e donne che combattono i narcotrafficanti. Sono donne e uomini che combattono per la Vita. Sono donne e uomini che si sacrificano affinché si sia liberi da trafficanti che si spacciano per santi.
In realtà i potentati dei santi sono alquanto terreni e sequestrabili.
Non ci credete?
Chiedetevi allora a chi finisca tutta la droga prodotta nei paesi a marchio ISIS e talebano. Vecchie storie… Terroristi e mafiosi narcotrafficanti.
Sarebbe un errore morire per loro.
Ricordo una statua sul lungolago di Verbania. Su di essa sono scritte parole segnate col sangue di donne e uomini morti per un ideale che ancora non conoscete.
La Libertà.

No hay comentarios:

Publicar un comentario