Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi
Ho intravisto sulle reti sociali alcune osservazioni, presumo, di librai giustamente risentiti: giorni fa un articolo della versione online di un famoso quotidiano riportava la classifica di un noto premio letterario, con le schede dei libri relativi e un "pulsante" che rimandava alle pagine corrispondenti su Amazon. A infastidire i librai è il fatto che il titolo dell'articolo sia formulato nei termini "Dove acquistare il libro vincitore e gli altri finalisti", che suona come se, stando alla prestigiosa testata, questi si trovasserno solo ai link proposti.
Non sono in Italia in questo momento, ma suppongo che i titoli finalisti e quello vincitore del Premio Strega siano ben esposti nella maggior parte delle librerie della Repubblica. D'altra parte sono pubblicati da editori che hanno ottime possibilità di essere ben distribuiti. Quindi non dovrebbe essere un problema localizzarli e acquistarli nel modo più semplice: entrando in una libreria. Il problema sorge quando entrare in una libreria è invece il modo più sicuro per non trovare un libro. Ne ho spiegato il meccanismo in un post di quattro anni fa, riportando scene cui ho assistito di persona e altre di cui ho ricevuto testimonianze dettagliate.
Si dà il caso che per diversi anni anch'io sia stato un libraio, quindi conosco un po' il mestiere. Lavoravo alla Libreria del Giallo di Milano (nota anche come La Sherlockiana), che non si occupava solo di gialli, ma anche di altra narrativa di genere e di saggistica. La regola era che quando ci veniva chiesto un libro - anche se non presente in negozio, anche se estraneo ai "nostri" argomenti, anche se fuori commercio da tempo - facevamo tutto il possibile per recuperarlo. Nella maggior parte dei casi, se il titolo era in commercio, bastava richiederlo al distributore della casa editrice corrispondente. Ma non ci limitavamo a questo: in quegli anni assunsi l'identità del "Cacciatore di Libri", poi trasfigurato nel protagonista di molte mie storie, e girai Milano sulle tracce di volumi fuori commercio... trovandone un bel po'.
Si intuisce dunque che il mio concetto di libreria, "Se esiste un modo di reperire il libro che una persona desidera acquistare, glielo procuro quanto prima", sia molto diverso da "Se una persona entra a chiedermi qualcosa che non ho, col cavolo che glielo ordino: stia zitta e compri invece Il bruciore e la lagnanza, ché ce n'ho una pila avanzata dal Natale scorso e non ho ancora fatto il reso". Eppure constato che spesso la clientela viene trattata proprio in questo secondo modo, per cui case editrici interessanti, benché distribuite, sono bellamente ignorate in molti luoghi preposti a venderne i libri.
Un esempio recente. Da qualche anno mi sono appassionato ai gialli di Albina Olivati, che frequenta il sottogenere oggi chiamato cozy crime, anche se nel suo caso preferisco parlare di "commedia umana". Realizzo per lei i booktrailer e le relative inserzioni pubblicitarie online; una delle prime rimandava a una pagina web preparata da me, in cui non scrissi "Lo trovate in tutte le librerie". Sapevo bene che non sarebbe stato vero, dato che i primi due romanzi di Albina Olivati, Termine corsa e Il bagno di Apollo, sono editi da DrawUp, casa editrice per cui anch'io ho pubblicato due titoli, distribuita in libreria, ma vale quanto ho scritto sopra. Quindi saltai un inutile passaggio, indicando "dove acquistarli" con i link al sito dell'editore e a quattro diverse rivendite online.
Tuttavia la scena straziante è avvenuta lo stesso: "Sono andata alla Libreria Mondadori", ci scrisse una lettrice rattristata, "ma mi hanno detto che non c'era, che peccato." Non so in quale Libreria Mondadori fosse andata la signora, ma è evidente che chi se ne occupava omise volutamente di dirle che il libro poteva essere ordinato e arrivare in capo a una settimana. La libreria ha perso una vendita (o ha costretto la signora a comprare Il bruciore e la lagnanza), la cliente non ha trovato il libro che cercava e l'autrice ha perso una lettrice; moltiplicate per tutte le librerie che si comportano in questo modo e capirete come questo sistema permetta che solo certi libri diventino "bestseller", mentre altri non vengano neppure venduti, anzi, siano strozzati nella culla. Per la cronaca, il primo giallo della nuova serie di Albina Olivati, Brindisi per un delitto, è uscito da Oakmond Publishing, il cui distribuitore è Amazon: lo trovate in ebook o in edizione cartacea a questo link.
Del resto, non crediate che a tutti i libri pubblicati da grosse case editrici sia riservata una distribuzione equa. Quando una ventina di anni fa scrivevo, traducevo e curavo libri per Sonzogno Editore (Gruppo RCS), entrai in una grande Libreria Rizzoli (Gruppo RCS) a Genova; trovai in vendita giusto uno dei numerosi bestseller che avevo tradotto da poco e nessuno dei miei titoli recenti, nemmeno quello che aveva già superato le 20.000 copie; però vidi in scaffale un mio titolo di saggistica, con all'epoca 22.000 copie vendute, uscito da Mondadori (Gruppo Mondadori), che forse non avrei trovato in una Libreria Mondadori (Gruppo Mondadori). Dubito che ora le cose siano cambiate in meglio e di sicuro bastano molte meno copie per avere "un bestseller".
Ho già spiegato in un altro post di quattro anni fa i motivi per cui, dopo che molte piccole case editrici sono state costrette alla chiusura per come sono state trattate da promotori, distributori e (non ultime) certe librerie, siano nati marchi editoriali che usano Amazon come tipografo-distributore. In libreria non le trovate, ma non le avreste trovate lo stesso. In questo modo però abbattono gli ormai proibitivi costi di stampa per le tirature richieste dal sistema promozione-distribuzione, evitano le spese di magazzino per ciò che non viene promosso né distribuito, non hanno copie da mandare al macero e ogni tanto possono pagare qualcosa a chi il libro l'ha scritto. Per chi scrive vuol dire evitare l'estinzione forzata, anche di autrici e autori di successo che per oscure ragioni sono stati allontanati dal mercato. Per il pubblico vuol dire che diventano finalmente accessibili libri che resterebbero altrimenti inediti o introvabili: basta un click per scaricare l'ebook per Kindle o per ordinare un volume che, stampato dalla stessa Amazon, vi arriva a casa in due giorni. Certo, vi hanno raccontato che Amazon è amerikana e kattiva: ve lo ha detto anche un politico con una T-shirt discutibile, un mojito in una mano e un rosario nell'altra, che non ha esitato a reclutare nel suo partito l'autore di un libro autopubblicato su Amazon con enorme successo (e qualche accusa di razzismo e discriminazione). Se la pensate diversamente da loro, potrebbe piacervi il mio Black and Blue, appena ripubblicato da Oakmond su Amazon.
Ma come lettore di libri cartacei, ex libraio ed ex Cacciatore di Libri, continuo ad amare l'editoria tradizionale e la possibilità di entrare in una libreria per guardarmi intorno, scoprire nuovi titoli e sfogliare volumi, sapendo che inevitabilmente qualcuno di questi verrà a casa con me. Tra le mie ultime pubblicazioni (a parte quelle in edicola) ce n'è appunto una esclusivamente su carta, nel volume C'era una volta un ponte (290 pagine, 20 euro) pubblicato da una casa editrice distribuita in libreria, Palombi Editore. Oltre a un saggio serissimo e numerose immagini in bianco e nero e a colori, contiene un mio romanzo storico di 220 pagine intitolato Il ponte sospeso, che qualcuno dice essere tra le cose migliori che io abbia mai scritto. Non vi metto il link ad Amazon e a nessun altro: andatelo a cercare in libreria. Nel caso vi dicano che non ce l'hanno e si rifiutino di ordinarvelo, se mentre uscite fate cadere accidentalmente la pila di copie de Il bruciore e la lagnanza, non sono stato io a dirvi di farlo.
Continua...
(In apertura: immagine generata con AI)
Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato oltre una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford. Membro di IAMTW e World SF Italia, vincitore del Premio Italia 2018 (miglior romanzo fantasy), cura le riedizioni di Andrea G. Pinketts con l'associazione omonima e per Delos Digital la collana in ebook Spy Game.
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