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martes, 28 de junio de 2022

Vita da pulp - Il fascino dello scrittore


Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

Leggo nel libro "Il fabbricante di storie" di Cecilia Scerbanenco alcuni frammenti dalla rubrica del padre Giorgio su "Grazia" ottant'anni fa. Sul numero datato 8 ottobre 1942, il grande romanziere smonta l'aura di fascino che, almeno secondo alcune sue lettrici, circonda la figura dello scrittore, perché "è un uomo come gli altri. I suoi libri potranno essere eterni, eccezionali, ma egli è un uomo, soltanto un uomo che lavora; lavora con le idee, invece che con la stoffa, ma lavora."
Vero. Oltretutto scrittori come Giorgio Scerbanenco - o come Stefano Di Marino, che per sé usava con umiltà la definizione "narratore" - di lavoro ne hanno fatto moltissimo, anche se non sempre considerato con il dovuto rispetto. Ma stavolta non mi soffermo sull'impegno, l'apprezzamento o la retribuzione della scrittura professionale, bensì sull'immagine che si ha della scrittrice o dello scrittore.
Come reagisce la gente, quando si dice "Io scrivo libri?" Se mi capita di lasciarmelo sfuggire, osservo all'istante sguardi di dubbio e sospetto intorno a me. Forse gli interlocutori mi ritengono un mitomane o un soggetto potenzialmente pericoloso. Per fortuna in Italia più o meno tutti hanno scritto un libro o stanno per farlo, quindi rientro nella media.

Credo che tutto dipenda dagli ambienti in cui ci si muove. Di solito alla domanda su cosa io faccia nella vita rispondo che lavoro nell'editoria, dato che nel settore mi occupo di parecchie cose che non sono necessariamente "scrivere". Per la gente normale è una risposta più accettabile, che non desta particolare allarme anche se non si sa cosa significhi "editoria".
Ma forse esistono contesti in cui bisogna avere scritto almeno un libro (meglio se una trilogia) per non sfigurare in società. Sono libri della cui esistenza non si accorge nessuno, come del resto capita per la maggior parte di ciò che tutti noi pubblichiamo; ma l'importante è che ci si possa presentare come "scrittore" e "scrittrice", ammantandosi di un alone mitologico e raccogliendo occhiate di ammirazione, invidia e desiderio carnale. Sospetto anzi che l'abilità di ammantarsi di un alone mitologico sia più importante della qualità del libro in sé.
In talune località forse avere un libro al proprio attivo qualifica l'autore o l'autrice come notabile del posto e crea la debita soggezione nel volgo, ignaro del fatto che il volume sia pubblicato dalla DeRubo & Saccheggio, famigerata casa editrice a pagamento. Ma, in caso di necessità economiche, l'autore a proprie spese può sempre istituire un corso di scrittura creativa (ammantandosi di un alone mitologico, beninteso).

"E lasciamoci affascinare un po' meno, anche, dall'idea di essere scrittori", continua Scerbanenco nella sua rubrica, rivolta esplicitamente a un pubblico femminile, riferendosi poi alle aspiranti autrici che "scrivono per diventare celebri, per essere ammirate, non perché abbiano qualcosa da dire", ma il discorso valeva anche per gli aspiranti autori. In un'epoca in cui lentamente l'Italia andava verso l'alfabetizzazione di massa, che si sarebbe realizzata forse solo nel dopoguerra, la gente imparava a leggere grazie alla narrativa e ambiva al ruolo sociale di "scrittore" o "scritttrice". Oggi si salta la fase della lettura e si passa direttamente a quella dell'ambizione.
In realtà, per chi fa questo come mestiere, il "successo" consiste in genere nel  lavorare sempre di più a compensi sempre inferiori, del resto proporzionali al mercato. Laddove chi aspira a diventare scrittrice o scrittore si immagina subito milioni di copie vendute, fan che implorano autografi, un'enorme e immediata notorietà mediatica, denaro a palate e istantaneo adattamento dell'opera in una serie televisiva. Come se, per riprendere il paragone della sartoria, ci si aspettasse dall'oggi al domani di diventare la/lo stilista numero uno del made in Italy.
In realtà a scrivere dovrebbero essere coloro che sentono la necessità di raccontare storie e condividere emozioni. Spesso sono (siamo) lettrici e lettori che si lasciano contagiare dai mondi incontrati nei libri e vogliono a loro volta crearne di nuovi. Ne vedo parecchie di queste persone, il cui talento andrebbe coltivato con una guida opportuna e un buon editing, ma finisce confuso tra la folla di chi pubblica allo sbando. Perché, come ogni mestiere, anche quello di scrivere comporta fatica, autocritica e continua ricerca del miglioramento. Non basta qualche libro per giustificare il proprio presunto fascino.

Continua...

(immagine: A. C. Cappi)




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford. Su Radio Number One tiene la rubrica "La Boutique del Mistero" la domenica pomeriggio alle 16.20.

lunes, 20 de junio de 2022

Vita da pulp - Non c'è più il passato di una volta


Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

Questo articolo è un appello accorato riguardante un tempo verbale pericolosamente in via di estinzione, senza il quale andrà irrimediabilmente perduta la consecutio temporum, vale a dire l'esatta collocazione cronologica degli eventi che state raccontando.
Prima di arrivare al punto, faccio una breve premessa per ricordarvi il Premio Torre Crawford, concorso annuale per racconti inediti, di cui presiedo la giuria: trovate come ogni anno il bando sul sito ufficiale. C'è un aspetto da tenere presente per i concorsi di questo tipo e in generale per la scrittura: qualcuno - beninteso solo qualcuno - dovrebbe leggere il mio post dello scorso anno, intitolato "La lingua batte dove il Dante duole". Tutte le volte che leggo racconti di esordienti mi imbatto in uno o due che soffrono dello stesso problema.
Ma, una volta di più, noto la graduale e generalizzata sparizione del trapassato prossimo, cui pure è affidato un compito fondamentale: quello di evidenziare un evento precedente in una narrazione al passato, ovvero raccontare il passato nel passato.

Quando scrivete una storia al passato remoto, potete trovarvi a menzionare anche qualche episodio antecedente al momento di cui state raccontando. Se usate il passato remoto anche per ciò che è avvenuto prima, come fa chi vi legge a distinguere ciò che sta avvenendo nella storia e ciò che invece è un antefatto? Dovete fare ricorso al trapassato prossimo. 
Ebbene, non c'è più il passato di una volta. Il trapassato sta trapassando. La sua tragica e prematura scomparsa non si nota solo nei racconti di esordienti, ma in opere di professionisti, come se d'un tratto fosse diventato superfluo. E non lo vedo solo in italiano, ma anche talvolta in libri che traduco dallo spagnolo, lingua le cui regole sono molto simili. Peccato che il trapassato prossimo sia importante, quando si legge, per sapere quale sia l'esatta sequenza dei fatti.
Quando scrivete al passato, voi sapete già se un evento che menzionate precede quello principale che state raccontando. Ma, senza il trapassato prossimo, chi vi legge non lo sa e non può saperlo.

Vi faccio un esempio di frase sbagliata. "JFK era in visita a Dallas quando fu ucciso, il 22 novembre 1963. Vinse le ultime elezioni e occupò la Casa Bianca per tre anni." Ovvero, se il punto in cui si trova la vostra narrazione al passato è il 22 novembre 1963, non potete usare di seguito lo stesso tempo verbale per eventi che sono accaduti prima di quella data. In questo caso JFK sembrerebbe aver vinto le elezioni ed essere giunto alla Casa Bianca dopo essere morto. Se il vostro non è un romanzo ucronico su un'apocalisse zombie nel 1963, allora non state scrivendo in modo comprensibile a chi vi legge.
Una versione più corretta è "JFK era in visita a Dallas quando fu ucciso. il 22 novembre 1963. Aveva vinto le ultime elezioni, occupando la Casa Bianca per tre anni." (Così, ritoccando la frase, si evita anche la ripetizione dell'ausiliare "aveva", in cui si sarebbe incorsi scrivendo "aveva occupato la Casa Bianca".)
Intendiamoci: proprio per il rischio di ripetizione degli ausiliari "era" e "aveva" il trapassato prossimo è ingombrante, dato che nella lingua italiana le ripetizioni non sono gradite. Se dovete inserire un lungo flashback, vi conviene fare uno stacco di una riga, esporlo in modo tale che chi legge capisca che siete tornati indietro nel tempo e infine, dopo un altra riga bianca, tornare al tempo della narrazione principale. Ma se l'inserto è breve, dovete evidenziare l'antecedenza. A questo punto, grazie all'uso del trapassato prossimo, chi vi legge capisce anche la corretta sequenza degli eventi! Ama il trapassato prossimo tuo...

Continua...

(immagine: A. C. Cappi in una foto di Cristiana Astori)




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford. Su Radio Number One tiene la rubrica "La Boutique del Mistero" la domenica pomeriggio alle 16.20.

viernes, 17 de junio de 2022

Questa settimana nella rete

Cattolica, piazza I Maggio, MystFest 2022 (foto A. C. Cappi)

Salve a tutte e a tutti. Anche questa settimana il vostro affidabile Andrea Carlo Cappi vi propone un riepilogo dei post nella rete RBK in cui si intrecciano i blog Il Rifugio dei Peccatori, Borderfiction Zone, Kverse e il sito del Premio Torre Crawford. Vi è sufficiente fare click sulle parole evidenziate in giallo per arrivare al link corrispondente.

Ai Giardini Angela e Luciana Giussani, Milano

Diabolik in giardino
Dato che quest'anno il più celebre "fumetto nero" italiano raggiunge numerosi traguardi, ho voluto dedicargli una nuova puntata de "La Boutique del Mistero" rievocando Il mistero del numero 1 di "Diabolik", ovvero il caso del disegnatore scomparso: qualcuno si è chiesto se il misterioso Zarcone fosse presente in incognito all'inaugurazione a Milano di uno spazio verde intitolato ad Angela e Luciana Giussani, di cui mi occupo nell'articolo Diabolik ha fatto giardino.

Carlo Lucarelli e Cecilia Scerbanenco (foto A. C. Cappi)

MystFest 2022
Ancora in corso la XLIX edizione del MystFest di Cattolica, la storica manifestazione dedicata alla narrativa del mistero: stasera è in programma, tra l'altro la comnmsegna del Premio intitolato ad Alan D. Altieri, scomparso in questi giorni cinque anni fa. Quest'anno si celebrano anche i 70 anni di Urania, la collana di Mondadori dedicata alla fantascienza, con la mostra "Invading the vintage" del grande illustratore Franco Brambilla: presenza aliene nelle classiche cartoline di un tempo. La mostra ha "invaso" la scenografia sul palco e, sotto forma di installazione (v. foto di apertura), persino la fontana di piazza Primo Maggio.
La sera di giovedì 16 giugno ha visto (v. foto sopra), condotto da Carlo Lucarelli, l'incontro dedicato alla figura del maestro del noir Giorgio Scerbanenco, accompagnato da letture di Pino Quartullo. Ne è stata protagonista la figlia dello scrittore, Cecilia Scerbanenco, importante figura dell'editoria italiana, traduttrice, fondatrice dell'Archivio Scerbanenco e autrice di una biografia del padre. A lei è stato consegnato il IV Premio Pinketts, alla presenza della delegazione dell'Associazione Culturale Andrea G. Pinketts, ovvero - oltre a me - Elisabetta Friggi e Rossella Marino (nelle foto sotto, durante la cerimonia).

Fotogramma da un video ufficiale del Mystfest (Icaro)

Sono stati proiettati un video in cui Andrea G. Pinketts parla di Scerbanenco, il booktrailer dell'imminente riedizione del romanzo di Pinketts "Il senso della frase", a cura dell'Associazione, e un raro filmato della presentazione proprio di quel libro al MystFest nel 1995. Con l'occasione si è parlato anche di "Menegang" (in vendita su Amazon in cartaceo e ebook), l'antologia da me curata per Borderfiction Edizioni: otto storie di noir milanese dagli anni '50 a oggi, nello spirito di Scerbanenco (il cui protagonista Duca Lamberti appare, su licenza, nel romanzo breve di Giancarlo Narciso "Salto nel buio") e della "Scuola dei Duri" di Pinketts.
Il noir di Giorgio Scerbanenco è il tema nel prossimo appuntamento de La Boutique del Misterodomenica 19 giugno alle ore 16.20, come sempre nel programma di Luca "Lukino" Galiati su Radio Number One (ascoltabile dal sito o dal cellulare con l'app gratuita Radioplayer).



Dal mare ai monti con Borderfiction
Questa settimana è uscito il nuovo editoriale di Claudia Salvatori (vincitrice anni fa, per restare in tema, del Premio Scerbanenco) in Borderfiction Zone: Diversità invisibili: gigli bianchi, metafora di estetica e tematiche della letteratuta di oggi.
Claudia è una delle autrici di una novità assoluta di Borderfiction Zone: "Come d'Arco scocca" (ora disponibile in cartaceo e ebook su Amazon) è un'antologia di giallo storico curata da un altro vincitore del Premio Scerbanenco, Giancarlo Narciso. Il castello di Arco di Trento è scenario e testimone, dal Medio Evo alla Seconda guerra mondiale, delle vicende narrate da Maurilio Barozzi, me, Alfredo Colitto, Patrizia Debicke, Leonardo Gori, Giulio Leoni, Gian Luca Margheriti, lo stesso Narciso, Pierluigi Porazzi, Renzo Saffi, la già citata Salvatori e Giada Trebeschi. Un manipolo di questi autori presenta la raccolta nel luogo in cui è ambientata, ovvero Arco di Trento, mercoledì 22 giugno 2022 alle 18.30 presso la Libreria Cazzaniga di via Segantini 107.



Le immancabili spie
Sempre fresco in edicola e ebook il mio nuovo romanzo "Agente Nightshade-Complotto Zerkalo" nella collana Segretissimo Mondadori. Ne trovate il booktrailer su YouTube. Molto gradita sul Blog di Segretissimo l'opinione appena apparsa di un lettore, che ne loda la "lucidità dell'analisi geopolitica" e la credibilità delle "trame oscure".
Sono i concetti che spiego nel mio videocorso gratuito sulla spy story nelle puntate di queste settimane della videorubrica Sui Generis. Nella puntata 2.10, "Agenti speciali" (non ancora apparsa sul sito, ma già online su Facebook e Instagram) rievoco le conseguenze della Bondmania sulla visione della spy-story, anche in tv, negli anni Sessanta, anche se non andava del tutto perduto il filone iniziale. Guardate qui il trailer del corso.
Non c'entra nulla, ma prima di dimenticarmene vi segnalo anche l'ultima puntata della mia rubrica "Vita da pulp": "Uscite perdute", ovvero dove vanno a finire i nostri libri?


Premio Torre Crawford!
Fervono i lavori per la terza edizione del Premio Torre Crawford: i finalisti saranno annunciati al prossimo evento "fuori festival" condotto da Alfredo Martinelli, "Torre Crawford Cosenza 2022", venerdì 1° luglio alle ore 18.30 presso la Libreria Ubik di via XXIV maggio 49/P di Cosenza... e successivamente sul sul blog del Premio. Intanto sarà già in lavorazione l'antologia 2022 del Premio Torre Crawford, "Un'inquietante sensazione indefinibile", aperta da racconti di Francis Marion Crawford e Claudia Salvatori, che accoglierà le opere selezionate del concorso di quest'anno e sarà edita a inizio settembre in cartaceo e ebook da Oakmond Publishing. La premiazione avrà luogo il 3 settembre 2022, in occasione della terza edizione del Festival Torre Crawford a San Nicola Arcella (Cosenza), che quest'anno avrà luogo appunto nel fine-settimana 2-3-4 settembre nella nota località di mare tanto amata dal nostro nume tutelare Francis Marion.

Illustrazione di Carlo Velardi da "Martin Mystère" n. 388

Martin Mystère nella Zona Y
Vi ricordo che continuano le uscite del quarantennale del detective dell'impossibile: è in edicola il numero 388 di "Martin Mystère", che presenta in appendice anche il secondo episodio del mio serial narrativo "Zona Y", illustrato da Carlo Velardi: Martin arriva a Malasuerte, Nevada, per indagare su un fenomeno UFO... ma è solo uno dei molti segreti della cittadina. La terza puntata apparirà in luglio, lo stesso mese in cui arriverà nelle edicole il mio nuovo volume della collana "I romanzi di Martin Mystère", dal titolo "La farfalla dalle ali di ossidiana", che conclude - per quanto ne sappiamo - il ciclo di Axis Mundi.
Per oggi è tutto! Saluti dal vostro K

lunes, 13 de junio de 2022

Vita da pulp - Uscite perdute

Il Cacciatore di libri (foto: Vittoria Maggio)

Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

Concludendo il discorso delle ultime puntate, chi scrive narrativa popolare - ma non solo quella, suppongo - si trova a farsi da ufficio stampa e copywriter, a imparare elementi di fotografia e realizzazione di video, a diventare blogger e presenzialista sulle reti sociali. Un impegno che si somma al lavoro a scopo di sostentamento, alla scrittura e alle attività a questa correlate: in particolare, la caccia agli editori per farsi pubblicare (prima) e per farsi pagare il dovuto (dopo); oppure l'apprendimento di tecniche di autopubblicazione per evitare queste due fasi... E qui si arriva a ciò che Richard Matheson in un suo celebre racconto definiva "Regola per sopravvivere".
Esistono le agenzia letterarie, direte voi. Sarebbe un lungo discorso, ma per ora basti dire che possono essere utili in certi casi, ma un ostacolo in altri, per esempio quando i nostri libri escono per merito nostro in collane che hanno contratti e compensi prestabiliti.
L'obiettivo di autopromozione e comunicazione non è acquisire fama e ricchezza grazie a ciò che si scrive, bensì continuare ad avere mercato e quindi pubblico. Insomma non essere ignorati o dimenticati in un mondo in cui tutto si consuma all'istante e diventa irreperibile prima ancora che ci si accorga della sua esistenza. 

Come ho già spiegato, la presenza di un titolo in libreria o edicola dipende dalla tiratura, dalla distribuzione e, quando occorre ordinare o riordinare un titolo mancante, anche dalla buona volontà di chi vende. Un'uscita recente introvabile in libreria di solito può essere tuttavia recuperata grazie ai bookshop online, mentre per quelle in edicola bisogna sperare che esista un servizio arretrati o - penso a Sergio Bonelli Editore - un vero e proprio "online shop".
Ricerca e recupero di uscite perdute, nella narrativa popolare come nei fumetti, sono fondamentali per chi ama questi generi. Ma tutto è cambiato negli ultimi trent'anni. Un tempo si frugava nelle librerie remainders o si bazzicavano rivendite e bancarelle dell'usato. C'era anche chi, come la Libreria del Giallo di Milano, organizzava un servizio di ricerca su commissione e di spedizione postale... se e quando l'oggetto del desiderio veniva localizzato.
Ben allenato nella ricerca della narrativa che consumavo come lettore e che praticavo come scrittore, negli anni Novanta diventai il "cacciatore di libri" della Libreria del Giallo, traendo ispirazione da quell'esperienza per una serie di racconti. In un paio di casi il committente fu la stessa redazione de "Il Giallo Mondadori", cui occorrevano copie di vecchi titoli scomparsi dal proprio archivio per poterli riproporre ne "I Classici del Giallo". Fu quindi grazie alla "fortuna del cacciatore" se in quella collana uscirono le riedizioni di "Sei delitti immaginari" di Dorothy Sayers e altri, e "Il giudice è accusato" di John Dickson Carr.

Oggi la caccia si è spostata su Internet: è meno avventurosa, ma permette di trovare piccoli tesori custoditi in luoghi altrimenti non raggiungibili. Senonché nel mare sempre più magnum dei libri online galleggiano anche novità poco visibili miste a fondi di magazzino di titoli prematuramente fuori catalogo o, peggio, usciti da editori subdoli. E qui il problema è che ci si può ritrovare a pubblicare libri-fantasma che, pur avendo successo, non danno impulso alla carriera di chi li ha scritti né comportano la legittima retribuzione del proprio lavoro.
Tempo fa un rinomato editore mi commissionò due titoli da libreria che stampò con ampia tiratura. Ma, in segreto già preparava un opportuno fallimento, in vista del quale cessò di pagare stipendi ai dipendenti e anticipi agli autori. Si tenne non solo i soldi, ma pure le copie stampate, che anche dopo la chiusura continuò a vendere a prezzo pieno sulle librerie online, senza pagare i diritti d'autore stabiliti per contratto. Per circa un decennio, quei due titoli sono rimasti costantemente tra i miei più venduti su Internet, senza che ne ricavassi un centesimo. Per una volta, la reperibilità delle copie mi si è ritorta contro.
Si tratta di un ovvio caso di editore disonesto, peraltro non infrequente. Esistono del resto case editrici il cui unico vero scopo è depredare gli autori che finiscono nelle loro avide mani. In ogni caso, le lungaggini e l'incertezza della giustizia garantiscono che, a fare loro causa, si spenda in avvocati più di quanto si riesca a recuperare come diritti d'autore. Sicché, come sempre, il Male trionfa e ci tocca lasciar perdere e scrivere un nuovo libro, sperando di avere più fortuna la prossima volta.

Continua...




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford. Su Radio Number One tiene la rubrica "La Boutique del Mistero" la domenica pomeriggio alle 16.20.

viernes, 10 de junio de 2022

Queste settimane nella rete

Selene Feltrin è Nightshade in una foto di A. C, Cappi

Salve a tutte e a tutti. Anche questa settimana il vostro affidabile Andrea Carlo Cappi vi propone un riepilogo dei post nella rete RBK in cui si intrecciano i blog Il Rifugio dei Peccatori, Borderfiction Zone, Kverse e il sito del Premio Torre Crawford. Vi è sufficiente fare click sulle parole evidenziate in giallo per arrivare al link corrispondente.



Spie e agenti segreti
Cominciamo dalle spie, dal momento che questa settimana è uscito in edicola e ebook il mio nuovo romanzo "Agente Nightshade - Complotto Zerkalo" nella collana Segretissimo Mondadori. Ne trovate il booktrailer su YouTube. Il romanzo è particolarmente importante per me, perché quest'anno ricorrono i vent'anni tanto di Nightshade quanto del mio alter ego François Torrent. Era il 2002 quando in marzo uscì il primo romanzo della serie e apparve la mia nuova firma in copertina. Firma che continuo a usare sulle pagine di Segretissimo e che ritroverete in luglio su "Big Wolf", l'antologia-omaggio ad Alan D. Altieri che uscirà nella stessa collana. Lo scorso anno ho festeggiato trent'anni da scrittore come Andrea Carlo Cappi, quest'anno venti come François Torrent, con il libro scritto tra metà dicembre 2021 e la prima settimana di febbraio del 2022. In "Complotto Zerkalo" mi occupo del "dietro le quinte" di quanto state trovando quotidianamente nelle notizie degli ultimi mesi: eliminazione di oligarchi russi, guerra in Ucraina, tensioni fra Turchia e Svezia in merito al PKK. E anche di una vicenda già dimenticata, ovvero la crisi sul confine bielorusso alla fine dello scorso anno.
Infatti, come sto cercando di spiegare nel mio videocorso gratuito sulla spy story nelle puntate di queste settimane della videorubrica Sui Generis, un romanzo di spionaggio non dev'essere la semplice imitazione per iscritto di un film d'azione e la cronaca internazionale è fonte di un gran numero di storie interessanti da raccontare. A proposito, è in arrivo sul sito del Premio Torre Crawford la puntata 2.9, "Professione Spia", che nel frattempo potete vedere su Facebook e su Instagram. Guardate qui il trailer del corso.


La Boutique del Mistero
Nelle settimane precedenti, sempre nella videorubrica Sui Generis, mi sono occupato dei vampiri nella fiction. Ma non solo in quel contesto. Dopo avere parlato del centoventicinquesimo compleanno del romanzo "Dracula" di Bram Stoker, un paio di domeniche fa ho ripreso l'argomento nella mia rubrica radiofonica della domenica La Boutique del Misteroagganciandomi ai cento anni dei Dracula dello schermo e partendo dai primi due film a lui dedicati e i misteri che li circondano: come sempre è uscito poi il dossier relativo su Borderfiction Zone, questa volta intitolato Dracula: i film maledetti.
La settimana successiva mi sono trasferito a Hollywood, per una storia in cui compaiono anche Robert De Niro, Robin Williams e i Rolling Stones e che riguarda il mistero de... L'ultima notte di John Belushi. Iprossimo appuntamento con "La Boutique del Mistero", è domenica 12 giugno alle ore 16.20, come sempre nel programma di Luca "Lukino" Galiati su Radio Number One (ascoltabile dal sito o dal cellulare con l'app gratuita Radioplayer).


Premio Torre Crawford!
Domenica 29 maggio si è tenuto con successo l'evento Torre Crawford Roma, il terzo - dopo quelli di Milano e Benevento - al di fuori del Festival di settembre, con la partecipazione della scrittrice Cristiana Astori, già ospite della prima edizione del Festival, e dello scrittore Enrico Luceri, che parteciperà alla prossima edizione. Nel corso dell'incontro a Roma, Alfredo Martinelli e io ci siamo sfidati in un duello letterario con la partecipazione del pubblico, che ha dato l'incipit e imposto alcune frasi ai due contendenti. Il mio racconto scritto in quell'occasione. "Sopra l'arcobaleno" è già apparso, mentre oggi arriva sul blog del Premio quello di Alfredo Martinelli.
Sono giorni di svolta per le attività del Premio Torre Crawford: il 31 maggio si è chiuso il concorso letterario e ora è in corso la selezione tra i racconti pervenuti da parte della giuria. I finalisti saranno annunciati al prossimo evento "fuori festival": Torre Crawford Cosenza 2022, venerdì 1° luglio alle ore 18.30 presso la Libreria Ubik di via XXIV maggio 49/P di Cosenza... e successivamente sul sito. Intanto sarà già in lavorazione l'antologia 2022 del Premio Torre Crawford, "Un'inquietante sensazione indefinibile", aperta da racconti di Francis Marion Crawford e Claudia Salvatori, che accoglierà le opere selezionate del concorso di quest'anno e sarà edita a inizio settembre in cartaceo e ebook da Oakmond Publishing. La premiazione avrà luogo il 3 settembre 2022, in occasione della terza edizione del Festival Torre Crawford a San Nicola Arcella (Cosenza), che quest'anno avrà luogo appunto nel fine-settimana 2-3-4 settembre nella nota località di mare tanto amata dal nostro nume tutelare Francis Marion.


Noir e altri colori
A proposito di scrittura e tutto ciò che vi gira intorno, nel suo nuovo editoriale di Iperwriters, Claudia Salvatori parla in senso più o meno figurato di "autismo", un'altra di quelle che definisce "diversità invisibili" che riguardano gli artisti di talento.
Nella rubrica Vita da pulp io continuo a occuparmi della necessaria visibilità di scrittrici e scrittori e delle relative problematiche, nelle puntate Missione Booktrailer e Il controllo della follia.
Ma si avvicinano due momenti speciali per il giallo milanese. Mentre ricorre il centesimo anniversario di Angela Giussani (nata a Milano oggi... cento anni fa, il 10 giugno 1922), creatrice di Diabolik presto affiancata come sceneggiatrice dalla sorella Luciana, dal 15 giugno 2022 i giardini di piazza Grandi a Milano saranno intitolati alle due diabolike sorelle. Mentre questo mese la ricordano articoli speciali sulle varie uscite in edicola di "Diabolik" (incluso il corposo "Diabolik Magnum"), il 1922 si rivelerà presto un anno molto significativo per il "Re del Terrore"...
Ma si avvicina anche una serata speciale nell'ambito del XLIX Mystfest di Cattolica: giovedì 16 giugno il classico appuntamento annuale dedicato al giallo (ma per l'occasione anche ai settant'anni di Urania, la celebre collana di fantascienza di Mondadori) dalle 21.00 dedicherà l'incontro in piazza 1° maggio al noir di Milano, con la consegna del IV Premio Pinketts a Cecilia Scerbanenco. Sarà un'occasione per celebrare suo padre, Giorgio Scerbanenco, nato a Kiev ma sempre vissuto in Italia e divenuto milanese all'età di sedici anni; per ricordare Andrea G. Pinketts e vedere in anteprima il booktrailer della riedizione del suo capolavoro "Il senso della frase" di prossima ripubblicazione dall'Associazione Culturale a lui dedicata; e per parlare anche di "Menegang" (in vendita su Amazon in cartaceo e ebook) l'antologia da me curata per Borderfiction Edizioni che attraverso otto storie di altrettanti autori - me, Stefano Di Marino, Francesco G. Lugli, Gian Luca Margheriti, Giancarlo Narciso, Albina Olivati, Ferdinando Pastori e Sergio Rilletti - racconta il lato noir di Milano dagli anni Cinquanta a oggi.




Martin Mystère nella Zona Y
E continuano le uscite del quarantennale del detective dell'impossibile. Da oggi, 10 giugno, è in edicola il numero 388 di "Martin Mystère", che presenta in appendice anche il secondo episodio del mio serial narrativo "Zona Y", illsustrato da Carlo Velardi: Martin arriva a Malasuerte, Nevada, per indagare su un fenomeno UFO che portò a una strana battaglia nei cieli rimasta segreta per lungo tempo... e scoprirà che la cittadina nasconde più segreti di Twin Peaks.  
Per oggi è tutto! Saluti dal vostro K

Illustrazione di Carlo Velardi da "Martin Mystère" n. 388





martes, 7 de junio de 2022

Vita da pulp - Il controllo della follia


Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

Come abbiamo visto ultimamente, per non diventare invisibile (o per diventarlo più lentamente) chi scrive un certo tipo di narrativa deve dedicare molto tempo alla propria autopromozione.
Parte di questo è la normale interazione con chi sta "dall'altra parte": mi capita spesso di scambiare messaggi con chi mi legge e mi segue. In questo le "nuove tecnologie" sono di grande aiuto: non avrei tempo di rispondere al telefono e scrivere lettere come ai vecchi tempi sarebbe impegnativo... soprattutto per quanto riguarda la ricerca dei francobolli: dalle mie parti, nelle tabaccherie, sono diventati merce rarissima! Ma prima o poi riesco a rispondere a chi mi contatta su Messenger, anche se talvolta con qualche giorno di ritardo.
Sì, il paradosso è essere poco visibili ma ricevere posta da lettrici e lettori: un paradosso, perché da una parte significa che riesco ad appassionarli e a creare aspettative e curiosità per i prossimi libri, dall'altra sottolinea che, con una maggiore visibilità, altri si unirebbero a loro, garantendo la condizione necessaria e sufficiente per cui una casa editrice mi può pubblicare. Ovvero, che ci sia "mercato".

Qualsiasi casa editrice però non si può permettere di "lanciare" tutti i libri che pubblica, né spesso di distribuirli in maniera proporzionata in tutti i possibili punti vendita, cosa che vale per le librerie come per le edicole. Ovvero, molte rimangono sguarnite. Dal canto loro, come ho già detto in varie occasioni, anche molti librai ed edicolanti diventano un ostacolo, se pur avendone la possibilità si rifiutano di ordinare un libro che hanno esaurito o non hanno mai ricevuto. Se diventa sempre più difficile restare visibili e raggiungibili per chi già ci segue e ci legge, lo è ancora di più assicurarsi nuovi lettori. Più passa il tempo, più si svanisce, Risuona nell'aria il solito invito: "Cessa di esistere..."
Da qui la lotta per la visibilità di cui sto parlando in questa rubrica da varie settimane, che impone a chi scrive narrativa popolare, soprattuto a livello professionale, di farsi in proprio la promozione, in modo da motivare lettrici e lettori a intraprendere la ricerca della copia introvabile, di cui altrimenti ignorebbero l'esistenza. Quindi occorre diventare il proprio ufficio comunicazione, la propria agenzia pubblicitaria in cui bisogna ricoprire tutti i ruoli: copywriter, art director, persino videomaker se si realizzano anche i booktrailer. Ciò comporta aguzzare l'ingegno e imparare nuove tecniche, nuove regole di comunicazione. Insomma, un bel daffare.
Chi scrive può avere un impiego "normale" e dedicarsi alla narrativa solo nel tempo libero; oppure - come nel mio caso - può occuparsi a tempo pieno di editoria e dintorni. In entrambe le situazioni, deve svolgere lavori che garantiscano entrate, visto che dalla letteratura, ancorché commerciale, ce ne sono sempre meno. Scrivi oggi, promuovi domani, gli impegni si moltiplicano a dismisura. Si torna dunque al discorso con cui ho dato inizio a questa rubrica poco meno di due anni fa. Non rimane tempo per molto altro.

Le persone che non appartengono a questo mondo stentano a capirlo. Per loro il lavoro è qualcosa che in genere ha un orario più o meno preciso, quindi si aspettano che anche tu abbia tempo libero. Quando ti chiedono perché nella tua vita non hai ancora fatto questo o quello, non capiscono che non è stato possibile perché il tuo orario di lavoro è di quindici ore al giorno o più (in passato anche venti) senza sabati, domeniche o festivi.
Mentre altri guardano serie tv, il festival di San Remo o le partite, mentre altri si lamentano, si annoiano o fanno i capricci sui social network, noi stiamo lavorando. Lavorando per voi, se siete tra chi ancora legge e ci legge. Questa è la vita che ci siamo scelti, qualcuno in un'epoca in cui (pensate un po') ancora si veniva equamente retribuiti per scrivere a livello professionale, ma in ogni caso non ci possiamo lamentare.
Oltretutto chi scrive non si limita a farlo quando è davanti al computer con una narrazione in corso. Ricordo una volta i ragionamenti "tecnici" che scambiai con Alan D. Altieri osservando una funivia in lontananza mentre (bei tempi) andavamo a un evento del Noir in Festival di Courmayeur: distanza, direzione del vento, angolo di deviazione del proiettile... Si scrive mentalmente anche mentre si fanno mille altre cose: si elaborano dati e informazioni, si soppesano alternative e sviluppi della vicenda, si assorbono stimoli e suggestioni. Al punto che, quando si dorme, talvolta ci si sveglia con nuove idee fermentate durante il sonno. Potete considerarla una sorta di follia tenuta, almeno fino a un certo punto, sotto controllo. Ma, se non si fa parte di questo mondo, non si può giudicare il nostro tempo con parametri convenzionali.

(Immagine: A. C. Cappi)

Continua...




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford. Su Radio Number One tiene la rubrica "La Boutique del Mistero" la domenica pomeriggio alle 16.20.