martes, 17 de septiembre de 2019

Federico Redigolo: quando il genio diventa arte


Incontro e fotografie di Fabio Viganò

Ricordo di averlo incontrato per caso. Bighellonavo in quel di Segrate, piuttosto annoiato. D’un tratto lo scorsi. Furtivamente, stava posizionando la sua ultima opera, una tartaruga intagliata nel legno, proprio sul marciapiede. È noto, da quelle parti si cammina in modo alquanto celere: il lavoro incombe. Quindi, attraversata la strada, si sedette sulla panchina posta all’altro lato della via, poco distante.
Ero con lui, a osservare. Federico si divertì sin da subito a guardare le persone che schivavano la povera e ignara tartaruga. Rideva, sghignazzava sommessamente. In realtà la sua non era altro che una sfida intellettiva. Nessuno avrebbe rischiato. Non vi era pericolo alcuno, nemmeno per la tartaruga ricavata dal legno.


Federico da sempre osserva la materia. Alla prima occhiata capisce cosa racchiuda in sé. Talvolta è un serpente, altre volte un cane, un coccodrillo, oppure, come nell’aneddoto riportato, una tartaruga. In lui è racchiusa la genialità dell’artista intagliatore del legno nonché la semplicità del bambino. A lui, e a pochi altri ancora, è dato capire cosa sia celato, racchiuso oltre l’apparenza del mondo quotidiano.


Persino un semplice bastone da passeggio, scolpito da lui, diventa un pezzo unico di rara bellezza, che pare sempre sul punto di prender vita. Il suo dono è la genialità. Non chiedetegli come faccia: per lui è naturale  redimere ciò che parrebbe non avere più senso nella vita. La natura morta diviene viva. Nelle sue mani e, prima ancora nel mondo delle idee, ovvero nel cervello, si rinnova la creazione.
Se lo vorrete scoprire non vi resterà che recarvi a Segrate, in via Mattei al numero 3. Vi aspetta una bella sorpresa!



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