Un altro pizzico di autobiografia. 1991: con il programma RadioDetective, chiuso appena dopo il mio reclutamento come autore, ho avuto il mio esordio da scrittore... Peccato che non lo sappia nessuno, quindi è come se non fosse mai successo. C’è però un luogo in cui posso usare la trasmissione come referenza: la redazione de Il Giallo Mondadori, in cui non sono mai entrato di persona al mio primo tentativo a fine anni Ottanta. Contatto una figura per me leggendaria, il caporedattore Lia Volpatti, e ottengo un appuntamento. Lei a sua volta decide di presentarmi a un redattore degli Oscar Mondadori. Si tratta di Stefano Magagnoli, che sta curando romanzi di genere di autori italiani per la storica collana. (Breve nota: Stefano Magagnoli, spesso definito "editor geniale", è un personaggio singolare e poliedrico, noto anche per le sue partecipazioni a programmi televisivi negli anni Novanta, ma soprattutto per il suo intuito editoriale; è scomparso prematuramente nel settembre 2020).
Gli propongo il soggetto per un romanzo, che viene approvato. Di fatto è la versione estesa di un testo ideato per la radio, che già sul nascere mostrava ampie possibilità di sviluppo. In realtà fa già parte di un progetto più ampio: un grande ciclo di storie tra il noir e la spy-story, parzialmente ambientate in Spagna, che copra un periodo dagli anni Trenta ai giorni nostri. I miei lettori più attenti potranno riconoscere elementi familiari di quello che oggi si chiama Kverse, in particolare le serie Nightshade e Dark Duet. Mentre sto lavorando al romanzo, tuttavia, Magagnoli viene trasferito a un altro settore e il progetto viene accantonato. Insomma, sono arrivato al posto giusto nel momento sbagliato.
Intanto all’inizio del 1992 ho trovato lavoro presso la Libreria del Giallo-La Sherlockiana in piazza San Nazaro in Brolo a Milano, fondata da Gian Franco Orsi - il direttore de Il Giallo Mondadori, che finalmente incontro di persona - e gestita da Tecla Dozio; ma dopo solo un mese rimango a casa per un taglio di budget. Nello stesso periodo, in circostanze bizzarre che entreranno a far parte della biografia del mio Carlo Medina, mi viene offerto un posto come copywriter presso una nota agenzia pubblicitaria... proprio quando il ciclone di Mani Pulite sconvolge i budget della Milano da bere e tutte le società di quel settore anziché assumere cominciano a licenziare; il lavoro sfuma prima che io possa cominciarlo. Di nuovo: giusto contesto, ma momento sbagliato.
Si direbbe che la sfortuna mi colpisca metodicamente ogni volta che mi avvicino a un obiettivo. Per fortuna a Milano qualcosa sta bollendo in una pentola noir. Nel giugno 1993 lo scrittore Andrea G. Pinketts fonda la Scuola dei Duri, un progetto che vede coinvolta anche la Libreria del Giallo ed è fiancheggiato da Il Giallo Mondadori (la nasciata la Scuola dei Duri è rievocata nel terzo ebook gratuito della serie Ah, sì? E io lo dico a Pinketts! curato dall’Associazione Culturale Andrea G. Pinketts e pubblicato dalla Biblioteca Sormani di Milano.) Sul modello del Gruppo 13 nato a Bologna, il movimento di Pinketts e degli altri quattro autori che lo sostengono - Carlo Oliva, Sandro Ossola, Davide Pinardi, Alessandro Riva - ha come obiettivo esaminare la realtà attraverso la lente della letteratura giallo-noir e portare alla luce nuovi autori che condividano la stessa visione. Sono presente alla serata dell'annuncio ufficiale: forse stavolta sono al posto giusto nel momento giusto.
Dal concorso letterario della Scuola dei Duri nascerà due anni dopo Crimine – Milano giallo-nera edito da Stampa Alternativa, contenente un mio racconto noir milanese. Ma intanto, nell’ottobre 1993, Il Giallo Mondadori pubblica in appendice una delle storie che ho scritto per RadioDetective: Anche il sole tramonta, un pastiche letterario ambientato nella Parigi della Generazione Perduta. Anche se considero come vero inizio della mia carriera di scrittore una data imprecisata della primavera del 1991, quando cominciai a lavorare (invano) per RadioRAI, il mio esordio ufficiale è dunque la mia prima apparizione come autore sullo storico settimanale di Mondadori, che scatena lettere entusiastiche da parte del pubblico. Stavolta nessuno può più negare che io sia uno scrittore. Ed è solo l’inizio.
Continua...
Immagine: A. C. Cappi negli anni Novanta
Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker.
7-Se sapeste cosa c'è dietro...
8-Al buio gli scrittori sono neri
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