Riflessioni di Andrea Carlo Cappi
In buona parte delle storie che scrivo, specie quelle dichiaratamente di spionaggio, i complotti sono il pane quotidiano. Il grosso problema è che oggigiorno ce n'è un'inflazione. Chiunque sui social network può inventarsene di nuovi, oppure adottarne uno preconfezionato e diffonderlo. Oltretutto, come insegnava Umberto Eco ne Il pendolo di Foucault, un complotto immaginario può avere drammatiche conseguenze reali. Lo si è visto una volta di più il 6 gennaio 2021, quando a Washington DC vari gruppi di sostenitori di Trump hanno dato l'assalto al Campidoglio. Una vera rivolta, di cui forse sarebbe opportuno valutare non tanto gli aspetti pittoreschi, quanto le gravi implicazioni: mi vengono in mente l'incendio del Reichstag, il parlamento tedesco, nel 1933 (anche se in quel caso si trattava di una "strategia della tensione": a Hitler serviva per incolpare i comunisti e rafforzare il proprio potere in Germania) e l'occupazione militare della camera dei Deputati spagnola nel 1981 nell'intento di restaurare la dittatura.
L'attacco di Washington tuttavia ha una caratteristica particolare: è avvenuto sulla base di una cospirazione che non trova conferma nella realtà, ovvero la "vittoria rubata" (guarda caso, uno slogan mussoliniano) alle elezioni 2020. Non c'è traccia di brogli elettorali nel voto americano e, da che mondo è mondo, quando ce ne sono, di solito sono opera di un leader già al potere che cerca di mantenere la propria posizione alla faccia della volontà popolare. Ma non importa che si tratti di fake news: per i ribelli la verità è ciò che leggono su Internet, ovviamente su siti che dicono ciò che loro vogliono sentire. Per esempio, che non bisogna indossare mascherine nonostante la pandemia, perché esse soffocano la libertà e quindi sono antiamericane. Infatti il Presidente non l'ha mai indossata e si è preso il Covid, ma se l'è cavata egregiamente perché ha avuto a disposizione uno staff medico equivalente a quello che in un ospedale dovrebbe gestire centinaia di pazienti.
Trump rappresenta gli "ideali" WASP, ovvero "bianchi, anglosassoni e protestanti", che sottintendono l'inferiorità di tutti coloro che non rientrano nelle tre categorie succitate, da cui l'atteggiamento verso immigrati, Black Lives Matter e via dicendo che abbiamo visto negli ultimi quattro anni. Ma, nel tipico sincretismo statunitense in cui tutto si mescola con una certa approssimazione, il personaggio mediaticamente più visibile dell'attacco al Campidoglio è un individuo di origine italiana (quindi non anglosassone, ma forse lui non lo sa), con il viso dipinto del bianco-rosso-blu della bandiera a stelle e strisce, che più che i colori di guerra dei guerrieri scozzesi o Native American, ricorda i tifosi ai Mondiali di calcio; d'altra parte il calcio è spesso una sublimazione semicivilizzata delle antiche guerre tribali. Ma l'elemento più caratteristico del personaggio è il copricapo "testa di bisonte" con tanto di corna (no, non è un elmo vichingo) che di nuovo richiama le popolazioni Native American. Peccato che nemmeno queste fossero anglosassoni e a spazzarle via siano stati appunto i WASP. L'aspetto uomo-animale richiama ovviamente lo sciamanesimo, infatti l'individuo in questione si fa chiamare Qanon Shaman, lo Sciamano di Qanon. E qui torniamo ai complotti immaginari.
Qanon è una via di mezzo tra un gruppo politico e una setta religiosa su cui mi sono documentato di recente per scrivere il romanzo Sickrose-Sicaria, in edicola e ebook da Segretissimo (Mondadori) nel marzo 2021 (scusate l'autopromozione). Nato qualche anno fa, proliferando su Internet, il gruppo ha avuto una notevole diffusione durante il lockdown, quando gli statunitensi passavano il loro tempo appiccicati ai computer in cerca di risposte ai grandi enigmi del XXI secolo. Le verità assolute proposte da Qanon (che sta per "Anonimo Q", un misterioso personaggio che ha accesso ai segreti del governo USA) sono le seguenti: esisterebbe un gruppo di potere occulto chiamato Deep State, di cui fanno parte i vertici del Partito Democratico ma anche esponenti dello show business; tutti costoro sono adepti del Demonio che vogliono portare il caos nel mondo - che ovviamente coincide con gli Stati Uniti, in una visione USA-centrica - e sono dediti a pratiche aberranti quali il rapimento di bambini innocenti.
I piccoli sarebbero usati per atti di pedofilia, ma soprattutto per la produzione di adrenocromo, di cui i membri del Deep State sono particolarmente ghiotti. A cosa serve? L'adrenocromo è al tempo stesso una droga e un elisir di giovinezza. Pensavate forse che i divi di Hollywood andassero dai chirurghi estetici per sembrare più giovani? Macché: si servono dell'adrenocromo, per gli amici drenchrome. Come si ottiene? Semplice: si terrorizzano i bambini perché producano adrenalina, quindi se ne preleva e consuma il sangue. Insomma, una variante vampiresca di ebrei o comunisti che, secondo antiche leggende, mangiavano i bambini. Tengo a precisare che non mi sto inventando nulla: c'è gente che crede davvero a questo complotto satanista-pedofilo-politico e ne condivide le "informazioni" via Internet negli USA del XXI secolo, non in uno sperduto villaggio del Medio Evo.
Per fortuna, Iddio ha inviato sulla terra un Salvatore di nome Donald Trump, che nella sua missione di rendere di nuovo grande l'America sconfiggerà il Deep State, facendo arrestare tutti i suoi demoniaci seguaci, la più perfida delle quali sarebbe Hillary Clinton. Anche se, malgrado le promesse, i primi quattro anni non gli sono bastati: si vede che, accidenti, i malvagi sono ben radicati nella struttura politica del Paese. All'eroico Presidente, che ha più volte mostrato apprezzamento nei confronti degli adepti di Qanon, occorreva un altro mandato, ma ecco che il Deep State gli ha rubato una vittoria conclamata truccando le elezioni. Non a caso, Trump ha lasciato intendere che considera veri patrioti i rivoltosi del Campidoglio, tra i quali, oltre alle componenti nazifasciste, figurano vari affiliati di Qanon, in genere riconoscibili da una lettera Q che indossano come segno di riconoscimento. Nessun riferimento al celebre personaggio delle storie di 007, tantomeno al serpente alato di un film del 1982.
Il mio romanzo appartiene al lungo ciclo composto da diverse serie, che pubblico dal 2002 su Segretissimo (Mondadori) sotto lo pseudonimo François Torrent, i cui titoli più vecchi stanno uscendo dal 2019 in una collezione in volume e ebook da Oakmond Publishing firmata invece con il mio nome (scusate se insisto con l'autopromozione). L'episodio del marzo 2021 è il primo della sottoserie Sickrose, ma si inserisce nella continuity di Agente Nightshade. Dopo alcuni romanzi in cui ho affrontato l'argomento del terrorismo mediorientale e delle sue ramificazioni (Bersaglio ISIS, Fattore Libia, Territorio Narcos, che trovate ancora in ebook, come i successivi), in Effetto Brexit e Mosaico Iran ho sviluppato un'altra tematica, che potrebbe essere considerata un "complotto immaginario". Una compagnia privata con sede a San Pietroburgo e forti legami con il potere locale influisce sulla politica occidentale, utilizzando corruzione e propaganda, soprattutto attraverso Internet. I suoi obiettivi - stiamo sempre parlando di una serie di romanzi - sono minare due potenze rivali: l'Europa, stimolando il separatismo - dall'indipendenza catalana alla Brexit - e gli Stati Uniti, controllandone il Presidente e facendo di tutto per appoggiarne la rielezione. Uno degli strumenti è giustappunto una setta politico-religiosa...
Si tratta di fiction, ribadisco: è solo una pura coincidenza che molti dei fatti che racconto in questi romanzi trovino conferma nella realtà. Se i retroscena di questi libri fossero veri, allora sì che ci sarebbe da preoccuparsi. D'altra parte, qualora fossi io a sbagliarmi, vorrebbe dire che faccio anch'io parte del Deep State e che il vero motivo per cui porto discretamente i miei cinquantasei anni è che bevo sempre adrenocromo a colazione. Ma ora scusatemi, ho da fare: devo spruzzarmi il mio deodorante allo zolfo e sbuffare nel cielo un po' di scie chimiche con il sigaro.