martes, 31 de mayo de 2022

Vita da pulp - Missione Booktrailer

Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

Non so quanto il metodo che ho illustrato la volta scorsa possa essere applicabile a contesti diversi dal mio. Ma, in cerca di nuovi modi per promuovere i miei libri, già diversi anni fa feci ricorso alla mia frequentazione con la fotografia. Una volta si diceva "fotoamatore", perché "fotografo" sottintende una professionalità superiore alla mia. Però parecchi miei scatti sono stati pubblicati, uno ha vinto un concorso... insomma, me la cavo.
Avendo parecchi personaggi femminili come protagoniste o co-protagoniste dei miei libri, ho reclutato come interpreti alcune modelle che corrispondevano alle idee che avevo in mente. In un caso, a rovescio, ho creato un personaggio a immagine e somiglianza di una di loro.
Andrea G. Pinketts sospettava che, più che il nuovo Ian Fleming, volessi diventare il nuovo Hugh Hefner. Peraltro tempo fa una rivista mi chiese una selezione di fotografie delle mie eroine e, ricevute le immagini, mi rispose: "Ma sono vestite!" Eh, sì, certo che erano vestite: erano fotografie destinate ai social network, dove talvolta persino le attuali copertine di Segretissimo Mondadori sono ritenute troppo audaci. Ma, oltre alle fotografie, avevo in mente anche un'altra soluzione pubblicitaria per i miei libri: il booktrailer.

L'idea mi affascinava fin da quando, al cinema, avevo visto il booktrailer (che ancora non si chiamava così) di un libro che poi purtroppo non mi è mai capitato di leggere: era, presumo, il 1978 e si trattava di un romanzo di Mario Puzo, l'autore de "Il Padrino". In effetti era un'ottima idea lanciare in quel modo il nuovo romanzo di un autore all'epoca notissimo al pubblico cinematografico.
Il pensiero di usare un filmato per promuovere un libro mi rimase in mente per anni. Poi nacque il termine "booktrailer", per indicare un video promozionale che a volte può essere addirittura una piccola opera di per sé. I primi che riuscii a far realizzare per miei libri erano di fatto una versione sofisticata di un procedimento che, quando ero stato lì lì per diventare un pubblicitario, avevo sentito definire "rubamatik" (non so se si scrivesse con la k, come Diabolik, ma non sarebbe fuori luogo). Il rubamatik è l'impiego di un montaggio di immagini provenienti da vari film per simulare un video che poi, approvata l'idea, verrà girato ex novo; in pratica, uno storyboard fatto con pezzi di film. Nel caso di quei booktrailer, alcuni dei quali davvero belli, le riprese originali venivano rimontate e modificate per alludere al contenuto del libro.
All'epoca qualcuno commentò che si vedeva che le immagini provenivano da film e che sarebbe stato meglio arruolare un regista, attori e comparse per girare un booktrailer originale. Certo, come no. Ma, giusto per sapere, chi è che finanzia la produzione? La casa editrice, che spesso non ha nemmeno un ufficio stampa perché costa troppo? L'autore squattrinato? In ogni caso, anch'io volevo impiegare immagini "mie", quindi approfittai di un amico videomaker professionista perché realizzasse montaggi di mie fotografie e riprese, mescolate con brandelli di telegiornali. Un po' mi sentivo in colpa a farlo lavorare gratis solo perché, in quanto amico, si rendeva disponibile. Ma nel contempo, con orgoglio autoriale, avrei vouto essere capace di realizzare io stesso i miei booktrailer.
Cominciai a usare un paio di programmi di video-editing piuttosto semplici. Molto spesso approfittavo delle musiche di un gruppo funk con cui avevo collaborato (non come musicista, vi rassicuro) chiamato Signor Wolf Funk Exp, che mi ha concesso i diritti di utilizzo dei suoi brani. Talvolta uso anche brani copyright free scaricabili gratuitamente in siti specializzati. Cominciai a fare pratica, fino ad arrivare a risultati, spero, dignitosi anche se non certo a livello professionale.
Un aspetto importante che ho imparato, in ogni caso, è che anche qui occorre la stessa concisione di cui parlavo la volta scorsa. Scordatevi il suggerimento che dava tempo fa Facebook, dicendo che i video di tre minuti destano maggiore interesse: per i booktrailer non vale. Il pubblico dei social network non ha tempo da perdere e questo tipo di filmati non ha lo scopo di far vedere un video, bensì di suggerire l'acquisto di un libro. Quindi, se prima mi allungavo per qualche minuto seguendo il brano musicale, ora tendo a contenere il booktrailer in 25-60 secondi. Tenendo presente che i primi tre secondi sono quelli che fanno sì che l'utente si soffermi a guardare il resto; e che far superare i diciotto secondi di visione è una grande conquista.
Anche in questo caso, non so quanto i booktrailer possano spostare le vendite di un libro. Dipende dalla reperibilità del titolo in libreria o in edicola, o dalla volontà dell'utente dei social network di fare click sul link all'acquisto online e poi di mettere il libro nel carrello o scaricarsi l'ebook. Di sicuro i booktrailer permettono al pubblico di sapere di che si tratta in una manciata di secondi, senza fare un eccessivo sforzo mentale. Chi vede il post quantomeno sa che il libro è uscito. Dunque anche qui si tratta di dare una piccola spinta con un'inserzione a pagamento, sempre scegliendo con cura il pubblico a cui è destinata. Ma l'aspetto importante, di cui continueremo a parlare, è che chi scrive deve imparare a fare anche altre cose.

(Immagine: A. C. Cappi, foto Chirumbolo Mallamo/Festival Ormeggi 2019)

Continua...




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford. Su Radio Number One tiene la rubrica "La Boutique del Mistero" la domenica pomeriggio alle 16.20.

jueves, 26 de mayo de 2022

Questa settimana nella rete

 

Salve a tutte e a tutti. Anche questa settimana il vostro affidabile Andrea Carlo Cappi vi propone un riepilogo dei post nella rete RBK in cui si intrecciano i blog Il Rifugio dei Peccatori, Borderfiction Zone, Kverse e il Premio Torre Crawford. Vi è sufficiente fare click sulle parole evidenziate in giallo per arrivare al link corrispondente.

Spie (e vampiri)
Cominciamo da La Boutique del Mistero. La nuova puntata della mia rubrica domenicale su Radio Number One e il dossier del lunedì questa volta sono stati dedicati al personaggio storico (nella foto qui sopra) di Mata Hari, la spia innocente: così definisco la donna che venne fucilata centocinque anni fa con l'accusa di avere tradito la Francia, dopo averla in realtà servita come agente segreta.
E, a proposito di spie al femminile, se in marzo sono trascorsi esattemente vent'anni dalla prima apparizione di Mercy "Nightshade" Contreras, manca ormai poco all'uscita in edicola e ebook da Segretissimo Mondadori del romanzo del ventennale, "Agente Nightshade-Complotto Zerkalo", che racconta i retroscena dei mesi che hanno preceduto la guerra in corso in Ucraina.
Sempre per restare sull'argomento, con la seconda puntata - 2.8, Chi fa la spia... in cui si torna a parlare di Alfred Hitchcock - prosegue il mio corso online di spy-story nell'ambito della videorubrica Sui GenerisGuarda qui il trailer del corso.
In questi giorni il conte Dracula ha compiuto centoventicinque anni di vita letteraria e qualche mese fa cento di apparizioni cinematografiche. Ho parlato di lui sia in radio sia nella videorubrica, ma riprendo l'argomento parlando dei misteri che circondano i primi due film dedicati a questo personaggio. Li scoprirete nel prossimo appuntamento con "La Boutique del Mistero", domenica 29 maggio alle ore 16.20, come sempre nel programma di Luca "Lukino" Galiati su Radio Number One (ascoltabile dal sito o dal cellulare con l'app gratuita Radioplayer). Potrete ascoltarmi in diretta subito dopo l'evento a Roma di cui vi parlo tra qualche riga.


Scrittura ed evento!
Nella rubrica Vita da pulp continuo a occuparmi della necessaria visibilità di scrittrici e scrittori e delle relative problematiche, nella puntata Ebbene sì, malédétto troler! (Ebbene sì, il titolo deriva da una celebre frase di Stanislao Moulinski).
Ma devo dirvi dell'evento organizzato a Roma dal Premio Torre Crawford. Domenica 29 maggio dalle 12.00 alle 14.00 presso Foodoo, viale Medaglie d'oro 342, avrà luogo un incontro (ingresso libero, brunch 10 euro) in cui saranno fatte anticipazioni dell'edizione 2022 del festival a San Nicola Arcella (la terza), verranno presentate le due antologie Torre Crawford edite nei due anni scorsi da Oakmond Publishing e, soprattutto, Alfredo Martinelli e io ci affronteremo in una sfida letteraria di "racconti dal vivo".
Chi mi conosce da tempo ricorderà quelli che ho pubblicato in passato sulla mia pagina Facebook. Lo spettacolare format fu lanciato a fine anni Novanta negli eventi di Edizioni Addictions e la prima sfida in assoluto fu quella tra Stefano Massaron e Andrea G. Pinketts. Due scrittori improvvisano un racconto a partre da un incipit proposto al momento dal pubblico e proseguono inserendo altri frasi lanciate dalle persone presenti, con l'obbligo di arrivare in pochi minuti a scrivere un racconto sensato e, di solito, divertente.
Vi ricordo per l'ultima volta il bando del Premio Torre Crawford per racconti inediti (di genere o mainstream) il cui tema obbligatorio nell'edizione 2022 è "Un'inquietante sensazione indefinibile", titolo della terza antologia che uscirà sempre da Oakmond Publishing il prossimo settembre. La scadenza per l'invio è il 31 maggio prossimo. Presto, ormai siamo agli sgoccioli!
Per questa settimana è tutto! Saluti dal vostro K



martes, 24 de mayo de 2022

Vita da pulp - Ebbene sì, malédétto troler!

A. C. Cappi (foto: La Sherlockiana)

Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

Riprendo il discorso sull'anima del commercio: se vogliamo promuovere i nostri libri dobbiamo imparare a farci pubblicità da soli, cioè scrivere in una forma che non è esattamente la stessa di quando ci occupiamo di narrativa.
Se la nostra "pubblicità" è un normale post sul nostro profilo su un social network, rivolto a chi già ci conosce e segue, possiamo dilungarci, perché parliamo a persone con cui abbiamo stabilito un contatto in precedenza.
La comunicazione dev'essere molto più rapida se facciamo un'inserzione destinata, per esempio, alle "persone cui piace la tua pagina" e che non necessariamente vengono a leggerci tutti i giorni: dobbiamo interessare tali persone, non annoiarle, altrimenti passeranno oltre.
Se invece siamo addirittura alla ricerca di nuovo pubblico, il messaggio dev'essere ancora più immediato, dato che ci rivolgiamo a chi, si presume, proprio non ci conosce. Perché l'utente dovrebbe voler sapere chi siamo? Conosce già tanta gente. E, a giudicare da quanto si vede di solito sui social network, proabilmente la detesta.

Per quanto possa essere accurata e dettagliata la nostra scelta del pubblico quando si prepaa un'inserzione, sospetto che talvolta capiti qualche sbavatura nel target a cui il social network propone il nostoro messaggio "sponsorizzato". Gli algoritmi non sono perfetti e non sempre raggiungono persone in grado di capire di che si tratti. Mi è accaduto per esempio, su mie inserzioni, di vedere scritti commenti del tipo "Basta con questi maledetti troler!" (sic) e "Non voglio queste cose sulla mia pagina!!!"
Ovvero, nonostante la scritta "sponsorizzato" che appare ben chiara sopra il post nel suo telefonino, la persona in questione non capisce che quello non è un inserto abusivo piazzato da una perfida organizzazione internazionale dentro la sua pagina o il suo profilo, a macchia perenne della sua immagine, bensì... un'inserzione pubblicitaria che ha visto per caso e poi sparirà senza conseguenze! Rispetto agli spot trasmessi in televisione c'è il vantaggio che, se la pubblicità non interessa, si può passare oltre in un secondo, non bisogna aspettare che finisca. Ma l'utente, ormai in stato confusionale, rimane immobile a fissare la nostra pubblicità come un cerbiatto i fanali dell'auto che sta per investirlo.
Capita anche chi vuole fare lo spiritoso (spesso, nel mio caso, notando una certa somiglianza con Danny Trejo) o anche semplicemente esprimere una rabbia neanche troppo repressa, tipica di chi oggi fa ricorso alle reti sociali. Costoro, a differenza delle persone frettolose che cerchiamo invano di contattare perché leggano i nostri libri, hanno evidentemente un sacco di tempo da perdere: si soffermano a leggere il testo e guardare immagine o video solo per poter lasciare un commento sprezzante. Dubito che poi compreranno un nostro libro.

Per quanto riguarda i testi (i "copy"), forse potrei fare di meglio, ma parto avvantaggiato: trent'anni fa stavo per essere assunto come copywriter da un'importante agenzia pubblicitaria, quindi almeno ci sono entrato per fare un paio di colloqui. Il posto di lavoro saltò prima ancora del contratto perché proprio in quel momento, sull'onda di "Mani pulite", cominciò la crisi delle agenzie pubblicitarie milanesi, che invece di assumere nuove leve cominciarono a licenziare anche i veterani. Ottimo tempismo da parte mia, come al solito.
Diciamo che il "copy" dev'essere il più possibile brillante, accattivante, interessante... e conciso. La comunicazione è fatta però anche di "visual". La parte visiva potrebbe essere la copertina del nostro libro, sempre che per qualche ragione l'immagine non violi le restrizioni del social network in questione: le condizioni sono più severe per le inserzioni di quanto siano per i post normali. Talvolta mi è capitato che la copertina di un mio libro fosse accettata per un post, ma non per un'inserzione. Non parliamo poi delle numerose foto che mi sono state scattate mentre fumo un sigaro, considerato dalla società attuale molto peggio di un'arma di distruzione di massa. Molti si turbano anche solo a vedere il sigaro su uno schermo, specie se nella foto di vede levarsi un filo di fumo. (Ah, sui social network mi è anche toccato qualche augurio di morte pure per questo.)
In ogni caso, tornando ai post, oltre ai contenuti testuali ci si può trovare dunque a doversi inventare contenuti visivi. Ho cominciato ormai più di dieci anni fa, in cerca di un modo originale per reclamizzare i miei libri: non potevo mettere tutti i giorni lo stesso post con la stessa copertina. Perciò mi inventai qualcosa...

(Immagine: A. C. Cappi, foto  di Paolo Manacorda, 2019)

Continua...




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford. Su Radio Number One tiene la rubrica "La Boutique del Mistero" la domenica pomeriggio alle 16.20.

viernes, 20 de mayo de 2022

Questa settimana nella rete


Salve a tutte e a tutti. Anche questa settimana il vostro affidabile Andrea Carlo Cappi vi propone un riepilogo dei post nella rete RBK in cui si intrecciano i blog Il Rifugio dei Peccatori, Borderfiction Zone, Kverse e il Premio Torre Crawford. Vi è sufficiente fare click sulle parole evidenziate in giallo per arrivare al link corrispondente.

Obiettivo: il talento
Nel nuovo editoriale di Claudia Salvatori, la nave Iperwriters continua a navigare nel mare delle biodiversità invisibili, a caccia dei nemici del talento, galleggiante o sommerso che sia, e dei loro riusciti piani per neutralizzarlo. Leggetelo su Borderfiction Zone.

Il crimine del secolo!
Sullo stesso blog è uscito per La Boutique del Mistero, il nuovo dossier della mia rubrica domenicale su Radio Number One, questa volta dedicato al "crimine del secolo": così fu chiamato novant'anni fa il caso Lindbergh, nel quale rimane un mistero ancora aperto. 
Il prossimo appuntamento in diretta con "La Boutique del Mistero" è domenica 22 maggio alle ore 16.20, come sempre nel programma di Luca "Lukino" Galiati su Radio Number One (ascoltabile dal sito o dal cellulare con l'app gratuita Radioplayer).

Scrittura e personaggi!
Cominciamo questa sezione segnalando la recensione su Borderfiction Zone del saggio di Leonardo Sciascia sul romanzo poliziesco edito da Graphe.it. Interessantissima la visione del giallo del grande autore siciliano, di cui l'anno scorso ricorrevano i cento anni dalla nascita.
Nella rubrica Vita da pulp torno invece a occuparmi della necessaria visibilità di scrittrici e scrittori e delle relative problematiche, nella puntata L'anima del commercio.
Intanto, dopo le tre puntate dedicate ai vampiri nella narrativa, prosegue la seconda stagione di Sui Generis, la videorubrica sui generi letterari del Premio Torre Crawford. Per cinque puntate a partire dalla numero 2.7-L'alba delle spie mi occupo di un altro sottogenere letterario, ovvero la spy-story: spie, agenti segreti di professione e personaggi coinvolti loro malgrado in intrighi internazionali, da Alfred Hitchcock a James Bond a John Le Carrè, senza dimenticare il nostro Stefano Di Marino. Guarda qui il trailer del corso.
Vi ricordo nuovamente il bando del Premio Torre Crawford per racconti inediti (di genere o mainstream) il cui tema obbligatorio nell'edizione 2022 è "Un'inquietante sensazione indefinibile". La scadenza per l'invio è il 31 maggio prossimo. Presto, tempus fugit!
Intanto segnatevi questo appuntamento: Roma, domenica 29 maggio 2022, ore 12.00. A breve vi rivelerò di cosa si tratta.

Lotta alla disinformazione
Anche questa settimana su Kverse trovate uno dei miei articoli sulla situazione in Ucraina e ciò che l'ha preceduta: questa volta vi propongo, per così dire, una lezione di geografia.
Per questa settimana è tutto! Saluti dal vostro K

lunes, 16 de mayo de 2022

Vita da pulp - L'anima del commercio

Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

Riprendiamo il discorso sulla visibilità di chi scrive. Come forse ho già detto, le strategie di comunicazione sui social network, applicate alla promozione dei propri libri, non consistono nel chiedere l'amicizia a 5000 persone per bersagliarle un attimo dopo con la pubblicità del proprio libro. Con questo sistema non si vendono 5000 copie ma si ricevono 5000 insulti e l'immediata cancellazione.
Ma allora, come arrivare al tuo pubblico potenziale? Non ho ricette sicure, procedo anch'io per tentativi. Una delle tecniche che sto sperimentando sono le inserzioni a pagamento su Facebook. Ci sono funzioni analoghe su altri social network, ma sospetto che il target di Facebook - considerato "vecchio" dai giovani - sia quello più consono. Con una modica cifra si può promuovere per proprio conto un "prodotto", quindi anche un libro. Si tratta della cara, vecchia pubblicità, in una nuova versione. Invece di una spesa da capogiro per comprare una pagina su un importante quotidiano e farla vedere a tutti, si cerca di selezionare i destinatari tra gli ipotetici cultori della nostra nicchia.
Bisogna scegliere con attenzione il pubblico a cui indirizzare il messaggio: nel caso di Facebook, sono proposti vari interessi tra quelli evidenziati dagli utenti, come libri o film. Per esempio, chi ha come interesse "Alfred Hitchcock" probabilmente è orientato verso un certo tipo di thriller e quindi di lettura. Si può decidere la fascia di età e l'area geografica; determinare se l'obiettivo sia la visualizzazione del messaggio, oppure l'accesso a un sito con maggiori informazioni, oppure ancora a una pagina in cui si possa acquistare il "prodotto" online. E, ovviamente, si stabiliscono la durata dell'inserzione e la somma che si è disposti a investire, che può essere anche di pochi euro. Immagino poi che si debba stare attenti a non cadere in fenomeni simili alla ludopatia, giocandosi i risparmi in pubblicità senza costrutto.

Funziona? Non l'ho ancora capito. Ho verificato che in genere aumentano in modo sensibile, per esempio, le letture di un mio articolo su un blog come questo. Ho anche constatato che, senza motivo apparente, possono esserci disparità tra le reazioni a un'inserzione piuttosto che a un'altra molto simile: per la stessa cifra, a volte si arriva a più o meno persone. In sostanza, ho l'impressione che il "successo" di un messaggio abbia quasi la stessa imprevedibilità di qualsiasi post su Facebook, anche se oggettivamente i numeri aumentano.
Solo una volta mi è stato ben chiaro perché un'inserzione stesse passando del tutto inosservata: era stato appena dato l'annuncio del lockdown causa pandemia, di cui mi sono accorto solo mezz'ora dopo l'avvio dell'inserzione. Ottimo tempismo da parte mia. Ma ancora non posso dire che una pubblicità abbia cambiato in modo sensibile le vendite di un mio libro, nemmeno con l'opzione di un click sulla scritta "Acquista ora" che rimandava alla pagina corrispondente di un bookshop online.
Anche se in un caso è stata risolutiva: nel 2020 uscì in edicola il mio romanzo "Martin Mystère-La Pietra di Wolfram", alcuni capitoli del quale fanno riferimento a un fatto realmente accaduto nel 1961 a Rapallo (Genova). Mi contattò un'edicola di Rapallo, di cui tra l'altro ero stato fedele cliente per decenni, perché non lo aveva ricevuto; l'informazione permise a Bonelli Editore di risolvere una svista di distribuzione che aveva tagliato fuori proprio la località in cui è ambientata una parte importante del libro.

Ma, tolti questi dettagli, la cosa più importante di tutte è la natura del messaggio pubblicitario: quella che dovrebbe indurre l'utente a fare click per andare a vedere cosa state proponendo. E qui posso dare solo un consiglio sensato: pensate a quando voi scorrete rapidamente sul cellulare la pagina di un social network. Se non conoscete personalmente l'autrice o l'autore del post, vi soffermate su un'immagine che desta il vostro interesse; ma se il testo che la accompagna (il "copy") è prolisso... vi passa la voglia di approfondire.
Quindi, se state cercando di piazzare il vostro libro, evitate di raccontarne tutta la trama nel copy: se l'utente ha interesse, la troverà nella pagina a cui rimanda la pubblicità. Il vostro primo messaggio ha come scopo principale quello di destare l'attenzione. Mi dicono che a questo scopo ci siano parole che funzionano da "acchiappaclick". In effetti, già diversi anni fa avevo notato che, cominciando per scherzo un post con la parola "scandaloso", avevo attratto un interesse inaspettato. Il fatto è che poi, se il contenuto del post - o, nel vostro caso, della pagina a cui si collega l'inserzione - non ha niente di scandaloso, l'utente non troverà quello che cercava.
Intanto abbiamo capito almeno una cosa: per fare una pubblicità decente ai nostri libri dobbiamo improvvisarci copywriter. Come nella pubblicità vera.

Continua...




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford. Su Radio Number One tiene la rubrica "La Boutique del Mistero" la domenica pomeriggio alle 16.20.

viernes, 13 de mayo de 2022

Questa settimana nella rete (e non solo!)

Illustrazione di Carlo Velardi da "Martin Mystère" n. 387, in edicola dal 12 maggio 2022

Salve a tutte e a tutti. Come ogni settimana il vostro affidabile Andrea Carlo Cappi vi propone un riepilogo dei post nella rete RBK in cui si intrecciano i blog Il Rifugio dei Peccatori, Borderfiction Zone e Kverse, e il sito ufficiale del Premio Torre Crawford. Vi è sufficiente fare click sulle parole evidenziate in giallo per arrivare al link corrispondente.

Martin Mystère di nuovo in azione
Ma prima parliano di un'uscita in edicola. Compiuti il mese scorso quarant'anni di pubblicazioni, il detective dell'impossibile prosegue le sue avventure negli albi mensili di Sergio Bonelli Editore: il n.387 in edicola da giovedì scorsopropone "Lorem ipsum", un'avventura a sfondo letterario e, in appendice, l'inizio del mio nuovo serial con Martin Mystère, "Zona Y", di cui vi ho parlato qualche settimana fa.
Nel corso dei quattordici episodi - inseriti rigorosamente nella continuity dei fumetti e dei romanzi - il protagonista avrà a che fare con un aereo impossibile chiamato Victor, la maledizione di uno stregone paiute, l'Occhio Destro di Rama (finora conoscevamo solo il sinistro), le Amazzoni di Venere, le conseguenze di un dirottamento aereo di diecimila anni fa, un UFO venuto dalla Carelia e una casa popolata da piccoli robot, il cui proprietario è un appassionato lettore dei libri scritti dal professor Mystère.

Scrittura creativa con la bandiera blu
Questa settimana Cecilia Lavopa ha organizzato una videoconversazione - cui ho avuto il piacere di partecipare anch'io, con Giancarlo Narciso a proposito del suo romanzo I guardiani di Wirikuta. Potete vederci ora a questo link su YouTube,
Ne Il Rifugio dei Peccatori continua Vita da pulp, che questa settimana interrompe il discorso sulla visibilità - che riprenderà tra breve - per prendere atto, ne Il richiamo dell'abisso, di un fatto drammatico accauto pochi giorni fa e di ciò che rispecchia della vita di chi si dedica alla scrittura. Mi dicono che la protagonista di questa vicenda abbia riaperto gli occhi martedì scorso.
Parlando di eventi più lieti, manca un paio di settimane alla scadenza del Premio Torre Crawford edizione 2022, che termina il 31 maggio di quest'anno. Leggete il bando del concorso per racconti inediti e date sfogo alla vostra fantasia. I racconti selezionati saranno pubblicati in settembre nel volume "Un'inquietante sensazione indefinibile" edito da Oakmond Publishing il prossimo settembre: sarà la terza antologia del Premio, introdotta come sempre da un racconto di Francis Marion Crawford e da un altro di un'ospite di eccezione.
Sul sito ufficiale del Premio trovate sempre nuovi articoli interessanti, tra cui anche quello di Cosimo Gentile che spiega caratteristiche e opportunità offerte dal nostro concorso letterario: perché scegliere il Premio Torre Crawford e quello di Alfredo Martinelli che spiega come quello il Festival Torre Crawford, che si svolgerà il prossimo settembre, sia l'unico festival con la bandiera blu delle migliori spiagge del continente. E questa settimana è arrivata la puntata 2.6 della videorubrica Sui Generis, le mie brevi videolezioni sulla fiction di genere.

Dracula & soci
La nuova puntata di Sui Generis, intitolata "Oh, quanti bei vampiri", ha chiuso la trilogia dedicata a Dracula e i suoi epigoni, con un rapido excursus sulle numerose variazioni sul tema degli ultimi decenni.
I vampiri hanno infestato anche l'appuntamento con  La Boutique del Mistero, la mia rubrica settimanale su Radio Number One, accompagnata l'indomani dal consueto dossier su Borderfiction Zone. L'8 maggio, in Dracula: l'immortale, per festeggiare l'imminente 125° compleanno del romanzo "Dracula" di Bram Stoker abbiamo confrontato la figura del vampiro più famoso di tutti i tempi con quella del personaggio storico a cui si è ispirato. Quest'anno ricorrono anche i cento anni dal primo film tratto da quel romanzo... ma anche a questo proposito ci sono diversi misteri, quindi torneremo sull'argomento di tanto in tanto nei prossimi mesi.
Il prossimo appuntamento in diretta con "La Boutique del Mistero" è domenica 15 maggio alle ore 16.20, come sempre nel programma di Luca "Lukino" Galiati su Radio Number One (ascoltabile dal sito o dal cellulare con l'app gratuita Radioplayer). Stavolta vi racconto un caso definito dalla stampa americana di novant'anni fa "il crimine del secolo" e sul quale gravano aspetti enigmatici tuttora irrisolti.

Contro la disinformazione
Infine, per chi ha seguito (ma anche per chi non ha seguito) i miei articoli sulla situazione in Ucraina, è ora online Ucraina: lezione di aritmetica, in cui dimostro matematicamente la falsità di certe affermazioni che intendevano "giustificare" l'invasione tuttora in atto. Ma suppongo che neanche le cifre possano togliere dalla testa di certe persone l'idea perversa che ammazzare gente innocente sia una bella cosa.
Per questa settimana è tutto. A presto dal vostro K

lunes, 9 de mayo de 2022

Vita da pulp - Il richiamo dell'abisso


Riflessioni di un celebre scrittore ignoto, di Andrea Carlo Cappi

Questa settimana avevo in programma un nuovo articoletto dedicato alla visibilità di scrittrici e scrittori, ma lo rinvio alla prossima volta, perché nel frattempo mi è arrivata una notizia inaspettata e sconvolgente. Riguarda un'autrice cui ho fatto da editor in un paio di occasioni e che ho presentato varie volte. Non si occupa di pulp nel senso che intendo io, ma capita spesso che il genere e il mainstream vadano a toccare gli stessi argomenti e ci si comprenda reciprocamente.
L'autrice, poco più che trentenne, è stata premiata e apprezzata, anche se non è particolarmente nota a livello mediatico, com'è spesso normale per chi sa scrivere. Opto per il riserbo e il rispetto della privacy, raccontando senza fare nomi una vicenda che ho saputo solo un paio di giorni dopo e di cui peraltro non conosco i retroscena più profondi.
Il 3 maggio alle 9.39 del mattino, l'autrice scrive su Facebook alcune frasi che lasciano trapelare, come minimo, un'incolmabile voragine affettiva. Potrebbe essere un passo da un suo libro, ma sotto forma di post implica che stia provando lo stesso dolore estremo vissuto da certi suoi personaggi. Il post successivo, quattro ore più tardi, è un semplice, laconico "Addio". Dopodiché la scrittrice apre la finestra e si getta dal quarto piano.

A differenza di quanto avvenuto al mio amico Stefano Di Marino quando prese la stessa decisione la scorsa estate, in questo caso la caduta non è mortale. A quanto ne so, dopo una settimana, l'autrice si trova tuttora sul confine, senza avere ripreso conoscenza. Ignoro se tornerà indietro e in quali condizioni. Temo in ogni caso cattive notizie.
Qualcuno ha parlato di una mossa per attirare l'attenzione su di sé. Ma chi si getta nel vuoto lo fa perché in quel momento ha davvero intenzione di farla finita. Se volesse la salvezza, sceglierebbe un metodo più lento e meno definitivo, che permetta una possibilità di soccorso. Qui invece la parola "Addio" non è affatto un modo di dire.
Capire perché si faccia una scelta simile è sempre difficile. In tempi molto lontani e infelici ci ho riflettuto io stesso, a livello puramente accademico. Ho considerato però che qualcuno ne avrebbe sofferto e che altri ne avrebbero gioito. Ho escluso quindi la possibilità, perché sarebbe stata come darla vinta a questi ultimi... che poi nei decenni l'hanno avuta vinta lo stesso, ma almeno ho potuto opporre loro una fastidiosa resistenza e nel frattempo ho avuto anche qualche soddisfazione che altrimenti mi sarei precluso. Quindi trovo difficile comprendere e accettare un gesto simile. Posso solo supporre che in quel momento non si veda - o non si riesca a vedere - altra via d'uscita.

Posso dire però qualcosa su chi prova l'autentica necessità di scrivere. Può essere il modo di creare mondi in cui finalmente siamo noi a dettare le regole, anche se non sempre siamo in grado di dare un lieto fine ai personaggi, come non riusciamo a farlo nella nostra realtà. Può essere il modo di vivere altre vite attraverso i propri alter ego, sondare alternative alla propria esistenza, mettere alla prova altri noi stessi o noi stesse in situazioni che non abbiamo affrontato di persona;
Quindi i nostri personaggi non sono per forza "autobiografici", ma sono tutti in un modo o nell'altro nostre proiezioni nel mondo che abbiamo ideato. Se, come accade spesso, ci ispiriamo a chi abbiamo incontrato nella vita reale, ne proponiamo una nostra interpretazione. Gli antagonisti possono rappresentare ciò che detestiamo. I protagonisti possono essere ciò che vorremmo diventare o avremmo rischiato di diventare. C'è sempre qualcosa di noi in personaggi che non siamo noi.
E aggiungo che, se il pubblico amerà i nostri alter ego, in un certo senso amerà noi: darà loro l'affetto che a noi è mancato, ne accetterà le debolezze che a noi non sono state perdonate, riconoscerà i meriti che nella nostra quotidianità sono stati ignorati. A volte però tutto questo non basta a colmare voragini affettive e vuoti esistenziali. Forse chi scrive andrebbe amato anche nella vita reale, prima che senta il richiamo dell'abisso.

Continua...

(Immagine: foto di A. C. Cappi)


Leggi le altre puntate di "Vita da pulp"

viernes, 6 de mayo de 2022

Questa settimana nella rete


Eccoci all'appuntamento settimanale, a cura del vostro affidabile Andrea Carlo Cappi, con l'indice delle uscite nei blog Il Rifugio dei Peccatori, Borderfiction Zone, Kverse e sul sito ufficiale del Premio Torre Crawford. Vi è sufficiente fare click sulle parole evidenziate in giallo per arrivare al link corrispondente.

Come si sopprime il talento?
Nel nuovo editoriale di Claudia Salvatori, la nave Iperwriters naviga nel mare delle biodiversità invisibili, puntando il riflettore sul talento e i metodi messi in atto per soffocarlo, galleggiante o sommerso che sia... Una realtà inquietante di cui di rado si parla. Leggetelo su Borderfiction Zone!


Eviiita... Eviiita...
Sullo stesso blog è uscito per La Boutique del Mistero, il nuovo dossier della mia rubrica domenicale su Radio Number One, questa volta dedicato al mistero di Evita Peron: la tomba segreta, una storia incredibile ma vera di servizi segreti e (presunta) magia nera.
Il prossimo appuntamento in diretta con "La Boutique del Mistero" è domenica 8 aprile alle ore 16.20, come sempre nel programma di Luca "Lukino" Galiati su Radio Number One (ascoltabile dal sito o dal cellulare con l'app gratuita Radioplayer). per restare in tema sepolcrale, parleremo di un personaggio che nel 2022 compie 125 anni di "vita" letteraria e un secolo di presenza cinematografica: Dracula!


Chi ha paura del pipistrello?
I vampiri sono al centro anche del nuovo appuntamento di Sui Generis, la videorubrica sui generi letterari del Premio Torre Crawford: dopo le origini esaminate nella precedente puntata 2.4, "Vampiri tra noi", questa volta in Mi gioco il vampiro vediamo come e perché possa funzionare ancora questa tipologia di personaggi. La prossima settimana analizzeremo alcune sue varianti e contaminazioni narrative.
C'è pipistrello e pipistrello: in Borderfiction Zone, tra fumetto e cinema, Alby Bottecchia apprezza il ritorno alle origini come detective di Bruce Wayne nel recente film The Batman, che riprende il celebre personaggio in chiave noir. Non dimentichiamo che la prima apparizione del personaggio di Kane & Finger nel 1939 fu proprio sulla rivista a fumetti "Detective Comics".


Scrittura e personaggi!
Nella rubrica Vita da pulp anche stavolta continuo a occuparmi della necessaria visibilità di scrittrici e scrittori e delle relative problematiche, nella puntata Sfuggire all'oblio.
Ma, se volete farvi scoprire come autrici e autori, non perdete la grande occasione di essere selezionati per la nuova antologia che uscirà in settembre da Oakmond Publishing. Quindi vi ricordo nuovamente il bando del Premio Torre Crawford per racconti inediti (di genere o mainstream che siano) il cui tema obbligatorio nell'edizione 2022 è "Un'inquietante sensazione indefinibile". La scadenza per l'invio è il 31 maggio prossimo.


Diabolik!
Un promemoria per chiunque si trovasse oggi, sabato 7 maggio, nelle vicinanze di Cologno Monzese: allo Spazio La Pieve in piazza San Matteo, nell'ambito di "Sbam! Fumetti a Cologno", mi trovate a parlare di Diabolik tra fumetto e romanzo"; saranno in vendita i volumi del mio ciclo di romanzi dedicato a Diabolik & Eva Kant editi da Excalibur-Il Cerchio Giallo.
Per questa settimana è tutto! Saluti dal vostro K




jueves, 5 de mayo de 2022

Vita da pulp - Sfuggire all'oblio

Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

Una volta era sufficiente organizzare una presentazione in una libreria nella propria città, far contattare i giornali locali dall'ufficio stampa della casa editrice e andare a mietere allori. O così pensavamo.
Talvolta scoprivamo troppo tardi che l'ufficio stampa si era dimenticato di mandare i comunicati oppure che quel giorno i giornali avevano notizie più importanti da pubblicare; che in libreria qualcuno si era scordato di mettere in vetrina l'annuncio dell'evento oppure che, semplicemente, il pubblico non era interessato al nostro libro; o invece che, se c'erano spettatori, mancavano le copie del volume per una svista della distribuzione (ma sarebbero arrivate senz'altro il giorno lavorativo seguente). Così abbiamo imparato a mandare noi i comunicati, portare noi stessi le copie dei libri, alla peggio invitare gli amici. Se l'evento era in un'altra città in cui non conoscevamo nessuno, poteva benissimo capitare di trovarsi in una sala deserta.
Poi i social network ci hanno fatto sperare che bastasse preparare la pagina dell'evento su Facebook e invitare i nostri contatti della zona interessata. Tutto risolto, no? No. Ben presto tutti abbiamo cominciato a ricevere inviti per eventi ogni giorno in qualsiasi parte del mondo e abbiamo smesso di farci caso.

I fatti del 2020 ci hanno fatto spostare anche le presentazioni su Internet. Tutto sommato funzionava: da casa potevano assistere anche persone che non sarebbero mai venute sul posto, per questioni di orari o distanza. Veniva a mancare però la motivazione più immediata dell'acquisto: andare dall'autrice o dall'autore a chiedere una dedica. Oltretutto, per avere il libro bisognava cercarlo in una libreria oppure ordinarlo online. Ma poi c'è altro cui pensare, il tempo passa e il libro della presentazione viene dimenticato. E noi con esso.
L'unico modo per sfuggire all'oblio, con o senza apparizioni "in presenza", è riuscire a interessare il pubblico in modo continuativo. Chi scrive dovrebbe trovare relativamente facile creare contenuti, possibilmente originali e appassionanti, che non siano solo autopromozione. Un esempio: per chi lo seguiva su Facebook, con le sue recensioni Stefano Di Marino era diventato un referente quotidiano su narrativa, cinema e televisione di genere. Se si arriva a leggere abitualmente ciò che propone online un autore o un'autrice, non solo si arriva a conoscerlo/a, ma si saprà sempre quando esce il suo nuovo libro.
La difficoltà è farsi scoprire da chi ancora non sa chi siamo. Ho sempre sostenuto che può avere successo anche chi scrive prodotti "di nicchia" (come anni fa un fallimentare ufficio marketing definiva in modo sprezzante la narrativa di genere), perché se la "nicchia" consiste in migliaia di persone e se tutte comprano il libro, automaticamente questo diventa un bestseller. Bisogna solo risolvere due problemi fondamentali: queste persone devono a) sapere che è uscito un titolo interessante per loro e b) poterlo trovare.

Le librerie con personale competente o i bookshop online possono risolvere il problema della reperibilità anche quando il libro - come capita ormai per moltissimi titoli - ha una distribuzione insufficiente o nulla. Rimane il problema iniziale: la visibilità. O, se vogliamo, la persistenza della memoria. L'autrice o l'autore deve diventare, per usare un termine ora di moda, "influencer" nel proprio ambito.
Sì, sarebbe più comodo limitarsi a scrivere, ma se vuoi continuare a farlo e il tuo libro non vende, non trovi più case editrici che ti pubblichino. E, se invece ti autopubblichi e il tuo libro non vende, a che scopo scriverlo? Indipendentemente dalla qualità: sappiamo che ci saranno sempre ottimi libri che non vengono notati e pessimi che stravendono, con tutte le possibili gradazioni intermedie. Quindi scrivere buoni libri non basta più. Occorre ricorrere a nuove strategie, di cui parleremo prossimamente.

(Immagine: A. C. Cappi, foto: Giaco)

Continua...




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford, sul cui sito ufficiale tiene la videorubrica "Sui generis", dedicata ai generi letterari. Su Radio Number One è ospite con "La Boutique del Mistero" la domenica pomeriggio alle 16.20.