martes, 26 de julio de 2022

Vita da pulp - L'editor nella piaga


Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

La volta scorsa ho ripreso l'argomento dell'editing, uno dei cui obiettivi dovrebbe essere correggere eventuali sviste di chi ha scritto un racconto o un romanzo. Sviste che possono capitare, se chi scrive è alle prime armi e deve gestire troppi dati tutti in una volta; ma anche se si tratta di un/una professionista che sta lavorando a più testi contemporaneamente o a uno solo troppo in fretta.
Come mi ricorda un lettore attento, una delle sviste più tipiche è un personaggio che cambia nome nel corso del romanzo, perché l'autore X si è dimenticato come si chiamava, o ha deciso di cambiare il nome... ma non lo ha corretto in tutte le pagine (nelle macchine da scrivere non esisteva la funzione "trova e sostituisci"!) Una variante curiosa che mi è capitata sotto gli occhi di recente: un personaggio russo il cui patronimico risulta essere "Ivanovich" ma poche righe dopo si dice che suo padre si chiama Igor... quindi il patronimico dovrebbe essere "Igorevich", altrimenti che patronimico è?
In questi casi, più che un editing, servirebbe una semplice revisione accurata, a volte basta solo una correzione decente di bozze. Il problema è che questo non sempre avviene. Per distrazione (nessuno fa caso al cambio di nome del personaggio), ignoranza (nessuno sa cos'è un patronimico), oppure carico di lavoro intollerabile, per cui tutte le persone coinvolte nel processo editoriale stanno lavorando da giorni quasi senza dormire per aumentare la produttività.

Fatto sta che anche in libri pubblicati da importanti case editrici di tutto il mondo passano inosservate sviste grosse come case. Che diventano particolarmente imbarazzanti se ricadono sugli aspetti "gialli" di una vicenda destinata a un pubblico specializzato. Per esempio, il protagonista menziona qualcosa che ancora non può conoscere... e no, non è un indizio: è solo che l'autore lo ha fatto dire al personaggio al momento sbagliato, senza che l'editor se ne accorgesse perché non ha letto con attenzione.
Ricordo un romanzo per cui l'autore si era documentato a lungo per imparare una terminologia specifica, rivolgendosi a uno dei massimi esperti mondiali del settore in modo da descrivere ogni dettaglio in modo corretto e comprensibile. L'editor di turno, in preda a una furia isterica, si dedicò a togliere dal romanzo tutti i termini tecnici, sostituendoli con altri più imprecisi; ma non si accorse, in un altro capitolo, dell'incompatibilità negli orari di una certa azione che la rendevano impossibile. In accordo con l'autore, nella traduzione italiana ho rimesso a posto le cose, sia per la terminologia (per puro caso un po' m'intendo dell'argomento), sia per l'incoerenza. A volte basta solo modificare una parola per far tornare i conti, o quasi.
Ma non è l'unica volta che, in fase di traduzione mi sono trovato a rimettere in sesto un libro. Come nel romanzone storico in cui un perfido nobiluomo si libera della servetta incinta murandola viva in cantina; ma anni dopo qualcuno ci entra e trova i resti umani in un angolo. No, nessuno ha abbattuto il muro, è solo che dopo qualche centinaio di pagine l'autore si è scordato della sua esistenza e l'editor non se n'è accorto.

Ma ci sono due aspetti che diventano problematici in caso di editing raffazzonato o assente. E purtroppo mi capita di vederli sempre più spesso. Uno è quello del punto di vista del narratore, il cui uso scorretto o approssimativo a volte può persino rendere incomprensibile la lettura. L'altro è quello della consecutio temporum che, come dicevo qualche tempo fa, viene ormai bellamente ignorata.
Eh, sì. non è poi così facile scrivere.
In ogni caso valga questo duplice consiglio che ripeto spesso, dando per scontata una conoscenza sufficiente della grammatica: primo, rileggere ciò che si è scritto, possibilmente a distanza di tempo, in modo da prendere le distanze e aumentare le possibilità di notare sviste e omissioni; secondo, rileggere sempre le bozze, tanto per evitare le vostre sviste, quanto per correggere quelle di una eventuale revisione disattenta.

Continua...

(immagine: A. C. Cappi in una foto di Stefano Di Marino)




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford. Su Radio Number One tiene la rubrica "La Boutique del Mistero" la domenica pomeriggio alle 16.20.

viernes, 22 de julio de 2022

Queste settimane nella rete (e in edicola)

Illustrazione di Carlo Velardi da "Martin Mystère" n. 389

Salve a tutte e a tutti. Dopo una breve latitanza di questo appuntamento, il vostro affidabile Andrea Carlo Cappi vi propone un riepilogo dei post più recenti nella rete RBK in cui si intrecciano i blog Il Rifugio dei Peccatori, Borderfiction Zone, Kverse e il sito del Premio Torre Crawford, cui si aggiunge questa volta anche posthuman.it. Vi è sufficiente fare click sulle parole evidenziate in giallo per arrivare al link corrispondente.


Passioni letterarie
Oggi arriva la seconda puntata del nuovo ciclo di corrispondenze della scrittrice Claudia Salvatori dalla nave Iperwriters, dal titolo Rossana, continuando un percorso dalle venature autobiografiche. Non dimentichiamo poi che esiste anche la casa editrice Iperwriters, molto seria nonostante abbia pubblicato anche un mio libro.
Ho citato il sito posthuman.it per una ragione precisa: la nota rivista online ha generato la casa editrice Posthuman, che a sua volta ha generato il suo primo libro. Non abbiate paura: almeno per il momento non sfornerà tonnellate di volumi inutili con cui riempire le librerie per il disinteresse dei lettori italiani, anche perché la trovate su Amazon e il suo primo libro è "Buio in scena" di Mario Gazzola, singolare esperimento letterario che farà ancora parlare di sé, grazie anche alla proficua collaborazione tra l'autore e l'artista Roberta Guardascione.
La quale, non a caso, ha conquistato con le sue opere anche gli organizzatori del Premio Torre Crawford, che l'hanno scelta come autrice dell'immagine di copertina dell'antologia 2022: "Un'inquietante sensazione indefinibile", edita come le due precedenti ("Perché il sangue è la vita" e "Innamorarsi di un fantasma") da Oakmond Publishing. Come ormai tradizione, l'antologia contiene un racconto "classico" di Francis Marion Crawford, un racconto "ospite" (in questo caso "La sindrome di Bonnet" di Claudia Salvatori) e i racconti dei finalisti dell'edizione di quest'anno del Premio Torre Crawford. L'antologia contiene ovviamente il racconto vincitore del PTC 2022, così come quelli cui sono stati assegnati i premi in memoria di Andrea G. Pinketts e Stefano Di Marino. Potete già prenotare l'edizione cartacea presso segreteria@premiotorrecrawford.it (diponibile a giorni) o l'edizione ebook (in uscita il 25 luglio).
E, se volete sapere come sono nati il Premio e il Festival Torre Crawford, potete scoprire qui la storia del PTC. Vi aspettiamo per il festival, la premiazione, gli spettacoli, le mostre e gli incontri con gli autori a San Nicola Arcella (Cosenza), sulle sponde del mare "Bandiera Blu", il 2-3-4 settembre 2022.


Poesia, pulp e pure io
Chi frequenta da tempo il blog "Il Rifugio dei Peccatori" conoscerà le poesie di Fabio Viganò che lo hanno punteggiato in questi anni. Ora il mio socio nel Rifugio pubblica la sua raccolta più corposa, Catarsi (edita da Otma 2) in cui appaiono alcune delle sue poesie più note e apprezzate.
Io non sono un poeta, bensì uno scrittore pulp polivalente. Sono anche un editor, quindi, nella mia rubrica Vita da pulp, questa settimana riprendo l'argomento in "Edito, ergo sum".



Misteri e Mysteri
Proseguono intanto fino al 7 agosto gli appuntamenti settimanali de La Boutique del Mistero con la mia rubrica domenicale delle 16.20 in diretta su Radio Number One e il dossier il giorno successivo in Borderfiction Zone.
In queste settimane, insieme al mio complice radiofonico Lukino Galiati, ho raccontato uno dei misteri dei Beatles, lo strano caso di Paul McCartney, ovvero la macabra leggenda urbana che lo riguarda; e successivamente il mito di un oggetto sacro che viene fatto risalire alla notte dei tempi e approdò nel trono su cui fu incoronata la regina Elisabetta II: la Pietra del Destino, che ci porta in un territorio familiare ai lettori di Martin Mystère.
Questa domenica, 24 luglio (in due parti, alle 15,15 e alle 16.15), vi attenderà invece la storia, vera ma incredibile, del dottor Petiot... e anche questa ha a che fare con Martin Mystère. Perché il malefico dottore è uno dei personaggi del mio nuovo romanzo del detective dell'impossibile, in distribuzione nelle edicole italiane dal 21 luglio 2022 (oltre che disponibile sul Bonelli Shop online).
Il quinto volume della collana "I romanzi di Martin Mystère", che coincide con il quarantennale della serie a fumetti creata da Alfredo Castelli, è "La farfalla dalle ali di ossidiana". Il detective dell'impossibile deve vedersela con una gang di narcos messicani, seguaci di un culto ancestrale la cui crudele divinità è tornata tra gli esseri umani, intenzionata a soggiogarli.
E non scordate che è ancora in edicola "Martin Mystère" n.389, in cui trovate in appendice il terzo episodio del serial "Zona Y", che prelude a un'avventura sorprendente in due puntate tra agosto e settembre (in apertura un'illustrazione di Carlo Velardi).
Un'ulteriore curiositá: Alfredo Castelli e io siamo insieme anche come autori rispettivamente di postfazione e prefazione nel nuovo albo speciale de "Il grande Diabolik", "L'ombra del passato", da un soggetto di Andrea Pasini (ben noto ai lettori di Martin Mystère!) da poco uscito in edicola.



... e le immancabili spie!
Infine vi ricordo le altre uscite recenti che mi riguardano. In cartaceo e ebook su Amazon la riedizione di Nightshade-Operazione Nightfall (Oakmond Publishing), versione estesa. E da Segretissimo Mondadori, è ancora in edicola ormai per pochissimi giorni come Segretissimo Extra (firmato François Torrent) il mio romanzo "Agente Nightshade-Complotto Zerkalo", mentre da poco è uscita come Segretissimo n. 1666 l'antologia "Big Wolf" a cura di Franco Forte, in cui gli autori della "Legione" - me compreso - rendono omaggio al loro maestro Alan D. Altieri.




Per oggi è tutto! Saluti dal vostro K

jueves, 21 de julio de 2022

Vita da pulp - Edito ergo sum

Foto: Alessandro Besso

Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

Ho già dedicato alcune puntate di questa rubrica al tema dell'editing (in particolare La mano del cerusico e L'editor non fa il monaco) ma mi capita di continuo di constatare la necessità di un buon editing tanto in opere da pubblicare quanto in opere pubblicate... con l'unica differenza che per queste ultime ormai è troppo tardi.
A volte in una storia bellissima si trova un piccolo dettaglio fuori posto, che non altera la qualità della narrazione... ma guasta la perfezione raggiunta e, proprio per questo, si nota di più. Se però la storia, prima di essere pubblicata, passa tra le mani di un editor attento - non c'è bisogno che sia un genio, basta solo che stia attento - un minimo intervento di correzione può evitare la svista prima della pubblicazione, rimuovere l'errore e non rovinare il piacere a chi legge.
D'altra parte, come ho spiegato in altre occasioni, è fisiologico che chi scrive una trama più o meno complessa ogni tanto prenda una cantonata. Per sicurezza, dovrebbe rileggere il testo più volte e accorgersene prima di diffonderlo.

Uno dei motivi possibili è che chi scrive di fatto ha in testa mille possibili variazioni della trama e da un capitolo all'altro può dimenticarsi un dettaglio e cambiarlo. Il che mi ricorda una mia nonna che amava raccontare più volte gli stessi episodi della sua vita, modificando però gli elementi che si scordava da un'occasione all'altra. Quindi, dopo varie versioni di una vicenda, il protagonista poteva risultare complessivamente biondo con lunghi capelli scuri un po' corti, occhi castano-azzurri, alto ma leggermente basso, giovane ma di una certa età.
In fondo il "blooper" è una caratteristica tipica delle storie a puntate, fin dai tempi del feuilleton: chi scrive si dimentica uno sviluppo della trama o un personaggio secondario, oppure cambia qualcosa perché ha deciso di proseguire in modo diverso. Però chi legge nota certi dettagli che rimangono sbagliati.
Una ventina di anni fa ho scritto un romanzo in cui un personaggio moriva in uno scontro a fuoco a metà libro, ma appariva vivo e vegeto nello showdown finale, perché mi ero scordato di averlo già fatto fuori; me ne sono accorto io stesso rileggendo le bozze. Per fortuna mi è bastato rimuovere una frase a metà libro (a volta basta davvero poco) per rimettere a posto le cose prima della pubblicazione.

Un'altra possibile fonte di errori: trattare una questione storica o scientifica che non si conosce a fondo. Nella narrazione ambientata in altri tempi la svista è sempre in agguato, perché ragioniamo come persone della nostra epoca e diamo per scontato che elementi che per noi sono "antichi" ci siano da sempre. Ma se descrivete un contadino che coltiva patate... nelle Fiandre del Trecento, state di sicuro parlando di una realtà alternativa, perché le patate sono arrivate dalle Americhe (ergo: dopo il 1492!) e si sono diffuse in Europa solo nel tardo Cinquecento.
Allo stesso modo non si possono utilizzare strumenti tecnici prima che siano stati inventati, a meno che non ci si muova in un mondo semifantastico-fantatecnologico. James Bond, già nel romanzo "Missione Goldfinger" del 1958 e poi nel film del 1964, per seguire in auto il suo avversario impiegava un radiosegnalatore le cui prestazioni erano impossibili prima dell'avvento del GPS. Si racconta che la CIA, dopo che il suo direttore Allen W. Dulles aveva letto il libro di Ian Fleming, abbia cercato di realizzarlo dal vero, senza successo. In questi casi si fa appello alla "sospensione di incredulità".
Questi e molti altri aspetti vanno tenuti molto ben presenti quando si scrive, perché se manca l'editor, oppure è troppo distratto, oppure troppo impegnato a correggere altre sviste... ebbene, ciò che avete scritto sarà pubblicato con difetti che non sfuggiranno a chi legge. O almeno non a tutti. Ne parliamo ancora la prossima volta.

Continua...

(immagine: A. C. Cappi)




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford. Su Radio Number One tiene la rubrica "La Boutique del Mistero" la domenica pomeriggio alle 16.20.

viernes, 8 de julio de 2022

"Catarsi" di Fabio Viganò

 


La nuova raccolta di poesie di Fabio Viganò, ora disponibile da Otma2.

Queste settimane nella rete

Il druido K in "Sindrome 75" (art: Alberto Locatelli)

Salve a tutte e a tutti. Anche questa settimana il vostro affidabile Andrea Carlo Cappi vi propone un riepilogo dei post nella rete RBK in cui si intrecciano i blog Il Rifugio dei Peccatori, Borderfiction Zone, Kverse e il sito del Premio Torre Crawford. Vi è sufficiente fare click sulle parole evidenziate in giallo per arrivare al link corrispondente.


Stasera al Wow!
Per cominciare, segnalo che stasera (se siete a Milano e leggete questo post venerdì 8 luglio) al Wow-Museo del fumetto di viale Campania 12 si tiene con ingresso libero, dalle 18.30 alle 23.00, l'evento "Una valigia piena di libri", con una quantità di ospiti soverchiante. A fare da catalizzatore è stata l'uscita simultanea da Excalibur dell'attesissima graphic novel "Sindrome 75" di Francesco G. Lugli-Gian Luca Margheriti-Alberto Locatelli e del romanzo "Il codice Beatles" di Ferruccio Gattuso e Francesco G. Lugli, che ero stato incaricato di presentare.
Poi credo che la cosa abbia preso la mano... e all'evento interverranno Mario Gomboli ("Diabolik"), Alfredo Castelli ("Martin Mystère"), Marco Donna ("Swingin' series", libro dedicato alle gloriose serie tv britanniche degli anni Sessanta) e così tanti altri ospiti che non so quali e quanti libri e/o fumetti verranno presentati. Forse presenterò qualcosa anch'io, per non essere da meno: per esempio il mio Prove tecniche di trasgressione (edito da Iperwriters). Trovate il cast completo nella locandina qui sopra.


Passioni letterarie e intrighi dalla storia
Ha appena avuto inizio un nuovo ciclo di corrispondenze della scrittrice Claudia Salvatori dalla nave Iperwriters, che a partire dalla puntata L'origine del mio tutto intende parlare di letteratura "italiacana", termine usato qualche anno fa prevalentemente dalle insegnanti di lettere.
Proseguono intanto ancora per un mese (fino al 7 agosto) gli appuntamenti settimanali de La Boutique del Mistero con la mia rubrica domenicale alle 16.20 in diretta su Radio Number One e il dossier il giorno successivo in Borderfiction Zone.
In queste settimane insieme al mio complice radiofonico Lukino Galiati ho trattato un nuovo capitolo della storia mediatica del vampiro più celebre di tutti i tempi con Dracula: la leggenda di Bela Lugosi, per poi rammentare una clamorosa vicenda di cinquant'anni, fa che ancora oggi ispira serie tv e condiziona il linguaggio, in Watergate: lo scandalo del presidente. Il caso portò alle dimissioni di Richard Nixon come il meno memorabile ma recente "Partygate" - visto che l'avevo citato in questa puntata - ha portato giusto ieri a quelle di Boris Johnson.
Ma, oltre al blog, Borderfiction è anche un marchio editoriale. Dopo "Menegang", come già avevo annunciato su queste pagine è appena uscita l'antologia "Come d'Arco scocca", a cura di Giancarlo Narciso, che raccoglie tredici storie di mystery storico ambientate nell'arco di otto secoli, scritte da dodici autori tra cui numerosi esperti di narrativa ambientata nel passato: Maurilio Barozzi, Ancrea Carlo Cappi, Alfredo Colitto, Patrizia Debicke, Leonardo Gori, Giulio Leoni, Gian Luca Margheriti, lo stesso Narciso, Pierluigi Porazzi, Renzo Saffi, Claudia Salvatori e Giada Trebeschi... La caratteristica di questi racconti è che sono tutti ambientati all'ombra del castello di Arco di Trento, dove infatti il libro è stato presentato con successo il 22 giugno. Ci sono anch'io, come avete visto, e ricordo l'amico scomparso Paolo Brera ridando vita al nostro personaggio comune, il visconte Josè Pau, ovvero La spia del Risorgimento.



Poesia, pulp e pure io
Chi frequenta da tempo il blog "Il Rifugio dei Peccatori" conoscerà le poesie di Fabio Viganò che lo hanno punteggiato in questi anni. Ora il mio socio nel Rifugio pubblica la sua raccolta più corposa, Catarsi (edita da Otma 2) in cui appaiono alcune delle sue poesie più note e apprezzate: ammetto di avere perso il conto dei premi che ha collezionato nel corso della sua carriera.
Io non sono un poeta, bensì uno scrittore pulp polivalente. Ciò non mi ha impedito, nella mia rubrica Vita da pulp, di evidenziare il graduale disuso di uno degli strumenti più preziosi e irrinunciabili della sintassi italiana in Non c'è più il passato di una volta.
Del resto, perché preoccuparsi di scrivere in una lingua italiana comprensibile, quando il vero obiettivo della letteratura è acquisire Il fascino dello scrittore? Nella puntata successiva di £Vita da pulp", partendo da un'osservazione di Giorgio Scerbanenco, ho commentato l'immagine che scrittori e scrittrici proiettano sul pubblico e vedono allo specchio.


A dire il vero, pure io mi do immodestamente delle arie: dopotutto la mia serie Nightshade ha compiuto vent'anni e ormai qualche centinaio di migliaia di copie vendute. Proprio questa settimana è uscita in cartaceo e ebook su Amazon la riedizione di
Nightshade-Operazione Nightfall (Oakmond Publishing), versione estesa perché contiene capitoli pubblicati a parte sotto forma di racconto autonomo (un team-up tra Mercedes Contreras e il personaggio di Chance Renard "Il Professionista" di Stefano Di Marino) una quindicina di anni fa e quindi non inclusi nel romanzo edito da Segretissimo Mondadori nel 2011. Ora finalmente tutti i frammenti sono ricongiunti.



E, a proposito di Segretissimo Mondadori, mentre è ancora in edicola come Segretissimo Extra sino a fine mese il mio romanzo "Agente Nightshade-Complotto Zerkalo", è uscita questa settimana come Segretissimo n. 1666 l'antologia "Big Wolf" a cura di Franco Forte, in cui gli autori della "Legione" rendono omaggio al loro maestro Alan D. Altieri. Ci sono anch'io, con il mio nome in codice François Torrent e un racconto inedito con protagonisti Carlo Medina... e l'Alan D. Altieri che ho conosciuto.


Premio Torre Crawford!
Nuova fase della terza edizione del Premio Torre Crawford: i finalisti (v. elenco qui sotto) sono stati annunciati all'evento "fuori festival" Torre Crawford Cosenza: i nomi di chi ha vinto, chi si è classificato nelle varie posizioni e chi è stato insignito di menzioni speciali (v. elenco qui sotto) verranno poi svelati al Festival Torre Crawford a San Nicola Arcella (Cosenza), che quest'anno avrà luogo appunto nel fine-settimana 2-3-4 settembre nella nota località di mare tanto amata dal nostro nume tutelare Francis Marion Crawford.
Ma intanto tutti costoro fanno parte dell'antologia di quest'anno, ormai prossima all'uscita: "Un'inquietante sensazione indefinibile" (Oakmond Publishing) aperta da racconti "La bambola fantasma" di Francis Marion Crawford (in una mia traduzione) e "La sindrome di Bonnet" di Claudia Salvatori, seguiti dalle opere selezionate del concorso di quest'anno. Potete prenotarla sin d'ora con un'email a segreteria@premiotorrecrawford.it e in seguito la troverete anche su Amazon in cartaceo e ebook da Oakmond Publishing.


Martin Mystère nella Zona Y
Vi ricordo che continuano le uscite del quarantennale del detective dell'impossibile: da sabato 9 luglio è in edicola il numero 389 di "Martin Mystère", che presenta in appendice anche il terzo episodio del mio serial narrativo "Zona Y", illustrato da Carlo Velardi: a Malasuerte, Nevada, Martin risolve il mistero del Fenomeno Petrozadovsk ma sta per trovarsi in una nuova situazione mysteriosa che scoprirerete nella puntata di agosto. E il 21 luglio arriverà finalmente nelle edicole il mio nuovo volume della collana "I romanzi di Martin Mystère", dal titolo "La farfalla dalle ali di ossidiana".
Per oggi è tutto! Saluti dal vostro K