miércoles, 10 de agosto de 2022

Vita da pulp - Agosto da pulp


Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

Con questo post (numero 58) la rubrica "Vita da pulp" compie due anni: il post numero 1 è datato infatti 11 agosto 2020. Non mi era venuto in mente di festeggiare il primo anniversario, perché nel 2021 questi giorni erano funestati dall'evento di cui parlai nel post numero 31.
Ma, per pensare a cose più liete, quando nacque questa rubrica avevo appena finito un romanzo che rappresentava una sfida insolita e che si è poi rivelato un successo (non solo per merito mio, è doveroso precisare: io sono solo l'ultimo anello di una lunga catena).
Ebbene quest'anno il 9 agosto ne ho terminato il seguito - una sfida se possibile ancora più insolita - che dovrebbe uscire il prossimo autunno... cambiando editore. La casa editrice precedente deve aver preso una di quelle decisioni che di solito si giustificano con un vago pretesto di "marketing", quindi un'altra ne ha subito approfittato.

In ogni caso, ho completato il mio terzo inedito di quest'anno. E, avendo tradotto due romanzi e nel frattempo curato l'antologia del Premio Torre Crawford, la riedizione di un mio romanzo e una mia nuova raccolta (il secondo volume di racconti e romanzi brevi con Medina), anche quest'anno mantengo la mia media di un libro prodotto al mese.
È anche vero che la mia vita lavorativa è tornata a somigliare a uno dei miei aneddoti preferiti su Raymond Chandler: incaricato di scrivere in poche settimane la sceneggiatura del film "La Dalia Azzurra" e costretto a lavorare giorno e notte, si fece assegnare dalla Paramount tre segretarie, copertura medica ininterrotta e scorta illimitata di alcolici. Io non arrivo a tanto (difficile competere con Chandler quanto ad alcolici), ma questo ritmo continua senza interruzione da quasi un anno. 
Orbene, qualcuno penserà che, finito il terzo romanzo, lo scrittore passerà il resto dell'estate sul mare senza far nulla, tranne bere cocktail circondato da groupies adoranti e farsi invitare alle feste dei VIP. Avete ragione su mare, cocktail e groupie (singolare: la mia fidanzata, che ha la stessa pazienza di Altea di Vallenberg quando l'ispettore Ginko deve dare la caccia al maledetto criminale).

Non è un mistero, perché tra il 2016 e il 2020 l'ho detto apertamente con una serie di video chiamata "Magalluf Italian Style", che appena posso mi trasferisco in una famigerata località del Mediterraneo divenuta l'ambientazione di parecchie mie storie. Ma cosa fa uno scrittore pulp polivalente a Magalluf, quando ha finito un romanzo?
Se non si rimette subito a scrivere perché oppresso dalle scadenze, comincia a pensare ai libri successivi. Ovvero, mentre mangia una tortilla española sulla spiaggia al tramonto, raccoglie informazioni, elabora dati e in realtà continua a "scrivere" anche se non è al computer. Molti miei libri sono nati con un foglio di carta e una matita a un tavolo di El Ultimo Paraiso; spesso, quando devo ragionare su qualche sviluppo narrativo, vado a cena a La BodegaIl cervello non si spegne mai.
Nell'agosto 2010 ospitai qui per una settimana Stefano Di Marino e molti dei progetti suoi e miei che forse alcuni di voi hanno letto nei mesi o anni successivi sono nati in quei giorni di relativa vacanza. Essere uno scrittore pulp polivalente è un privilegio e una maledizione. Ma chi lo diventa non riesce mai a smettere di esserlo.

Continua...

(immagine: foto di A. C. Cappi)




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford (prossima edizione: 2-3-4 settembre 2022). Su Radio Number One tiene la rubrica "La Boutique del Mistero" (in pausa estiva fino a settembre 2022).

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