domingo, 15 de octubre de 2023

Cine y Moda: il cinema visto da Jean-Paul Gaultier


Reportage fotografico di Andrea Carlo Cappi

Dopo la "Nit de l'Art" e l'apparizione delle sfere di Connecting a Casal Solleric, la proposta culturale dell'autunno 2023 a Palma di Maiorca include l'ultima tappa spagnola di Cine y moda, mostra curata nel 2021 a Parigi da Jean-Paul Gaultier per la Cinematheque Française (con il titolo originale CinéMode), portata in tour per due anni attraverso le sedi CaixaForum di Madrid, Barcellona, Siviglia, Saragozza e, ora, Palma.

J. P. Gaultier, costume per Victoria Abril in Kika-Un corpo in prestito (1993)

Il legame con la Spagna non deve stupire, dato che sono in mostra anche costumi originali realizzati dallo stesso Gaultier per Kika e La mala educación di Pedro Almodóvar: lo stilista e il regista condividono del resto l'appellativo di enfants terribles. Ma si incontrano, in modo diretto o indiretto, anche personaggi famosi come Zorro, Superman, James Bond... e una grande varietà di icone femminili, come Marlene Dietrich, Catherine Deneuve, Delphine Seyrig, Sharon Stone o Madonna.

J.P. Gaultier, guêpière conica disegnata per Madonna (1989)

John Bloomfield, costume per Superman IV (1987)

Ellen Mirejnick, costume per Sharon Stone in Basic Instinct (1992)

Inaugurata il 30 settembre 2023, la suggestiva esposizione - che include costumi originali di celebri film e creazioni dello stesso Gaultier - continua fino al 7 gennaio 2024 presso la sede CaixaForum di Palma in Plaza Weyler, cui prima o poi dovrò dedicare un articolo a parte: si tratta dello storico Gran Hotel, realizzato dall'architetto modernista Lluis Domenech i Fontaner e aperto dal 1903 al 1941; acquisito e restaurato dalla Fundación La Caixa nel 1993, da trent'anni è sede di mostre, concerti e conferenze, oltre a ospitare una collezione permanente del pittore Hermenegildo Anglada Camarasa.

J. P. Gaultier, vestito-smoking, collezione "Divine Jacqueline" (1999)

Il percorso di Cine y Moda si apre con l'ispirazione cinematografica di Gaultier: Falbalas (1945), un film sul mondo della moda di Jacques Becquer, che il futuro stilista, classe 1952, vide in televisione a circa nove anni e che considera tuttora la sua "scuola di moda". La sua vocazione peraltro si era già manifestata - rivela nel catalogo della mostra - quando aveva creato per il suo orsetto di peluche il prototipo della sua futura guêpière conica, resa celebre da Madonna.

Danilo Donati, costume per Donyale Luna in Satyricon (1969)

Ma, in quello che sarebbe diventato uno degli elementi caratteristici dello stile di Gaultier, si scopre persino l'influsso dei costumi ideati per Satyricon di Federico Fellini, pellicola che ribaltava completamente un'iconografia cinematografica maturata tra Hollywood e il peplum, portando il pubblico a vivere un'esperienza diversa da quella consueta in cui l'antica Roma era popolata da gente del XX secolo con indosso toghe o armature da centurioni e portandolo in un mondo per certi versi già simile al nostro, eppure sotto molti aspetti del tutto alieno (come ebbi modo di notare molti anni fa in una mia serie di testi sul cinema di Fellini).

J. P. Gaultier, corsetto ispirato a Satyricon (2020)

Non posso pretendere di essere esaustivo né nell'articolo né nella selezione fotografica: è una mostra che va visitata - approfittando di qualche volo low-cost fuori stagione - tanto per rivivere un percorso nella cinefilia, di fronte ai costumi di pellicole rimaste nella memoria e qualcuna ancora da riscoprire, quanto in quelle che pensavo di ricordare solo io.

Ceil Chapman, vestito per Marilyn Monroe (ca.1950)

Un esempio: nel percorso si trova il costume di Antonio Banderas, erede di Diego del la Vega/Anthony Hopkins ne La maschera di Zorro di Martin Campbell (1998)... ma anche uno di quelli per George Hamilton per la parodia Zorro mezzo e mezzo (1981) il cui titolo originale, ben più esplicito, era Zorro, the Gay Blade: Diego de la Vega Jr., erede della missione di giustiziere del padre, si alterna al gemello Bunny - cresciuto in Inghilterra, dandy e gay - che invece del tetro costume nero ne sfoggia versioni assai più pittoresche. Detto fra noi, in trasferta a Hollywood, in quel film il regista anglo-ungherese Peter Medak, già autore del capolavoro ribelle La classe dirigente, si era dovuto tenere a freno con le provocazioni...

Graciela Zamón, cosume per La maschera di Zorro (1998) Sotto:
Gloria Gresham, costume per Zorro mezzo e mezzo (1981)...

...in secondo piano, J. P. Gaultier, costume per La mala educación (2004)

Donne, uomini, superdonne e superuomini, e personaggi dalla sessualità fluida si alternano in questa mostra per cui la Cinematheque Française, su suggerimento della regista Toney Marshall, ha dato carta bianca allo stilista per scegliere il tragitto, che riguarda non solo il suo lavoro per il cinema (con Luc Besson o Josiane Balasko) ma anche quello di altri stilisti e costumisti, e infine ciò che la passione per il cinema ha dettato allo stesso Gaultier.

J.P. Gaultier, costume e bozzetti per Il quinto elemento di Luc Besson (1997) 

J.P. Gaultier (2020), ispirazione da Il selvaggio

J. P. Gaultier (1995), ispirazione dalla saga di Mad Max

J.P. Gaultier (2020), ispirazione da Arancia meccanica

J. P. Gaultier (2011) ispirazione da James Bond 007

Molto significativa la sezione dedicata agli anni Sessanta, in cui figurano modelli di André Courreges, di Paco Rabanne o di Pierre Cardin (cui è applicato il volto della celebre modella Twiggy) mentre scorrono immagini da Blow-Up di Antonioni o Modesty Blaise di Joseph Losey, in una reciproca influenza tra moda e cinema.

Paco Rabanne (1967)

André Courrèges (1965)

Pierre Cardin (1966-1968)

Sorprendenti, anche perché a me del tutto sconosciuto, i vestiti in lamiera per il film di William Klein Qui êtes-vous Polly Magoo? (1966) nelle due foto sottostanti, realizzati da Bernad e François Braschet da un'idea di Jeanne Klein con la collaborazione di Xavier De La Salle.




Ma, come accennavo, qualsiasi mio discorso è riduttivo per l'esperienza rappresentata da Moda y Cine, che nella sua edizione spagnola rende omaggio anche alle suggestioni iberiche di Gaultier, dal corsetto da torera (1991) al vestito a ventaglio per signori (1997).



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