jueves, 20 de junio de 2024

Vita da pulp - A volte si scordano...


Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

A volte, correndo sempre dietro a nuovi progetti, mi scordo di quanti ne ho realizzati nei decenni precedenti. Ogni tanto cito qualcuna delle mie "imprese" su queste pagine, più che altro per non dimenticarmene io stesso. A una di queste, oggettivamente tra le più clamorose, ho dedicato un post in occasione del ventennale, alcuni mesi fa. Sono piccole medaglie che forse vedo solo io.
Un paio di giorni fa i "Ricordi" di Facebook - di cui parlavo in un post recente - hanno fatto riaffiorare un mio breve racconto umoristico, scritto al volo nel 2008 per animare con una lettura a due voci un evento a Napoli: l'ho riletto come se fosse stato scritto da un'altra persona (e, confesso, ho pure riso a un paio di mie battute che non mi aspettavo). Ma, sempre in questi giorni, mi sono accorto di avere scordato un progetto di cui sono stato il principale artefice e di cui ho riscoperto l'importanza durante una ricerca bibliografica. L'oblio collettivo dominante è arrivato a contagiare pure me. Ma ecco com'è nata questa particolare reminiscenza...
Da qualche tempo è in atto una bella iniziativa della casa editrice Astorina in collaborazione con Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport: la collana Anastatika che, ripartita dal numero 1, ripropone settimanalmente e cronologicamente in edicola un albo a fumetti di Diabolik, accompagnato da un fascicolo con dettagli, retroscena e persino poster della copertina. La collezione ha avuto grande successo ed è stata da poco prolungata con altre uscite, sicché il direttore di Diabolik Mario Gomboli me ne ha passato di recente l'incarico, dopo aver scritto lui stesso gli articoli per oltre 180 uscite. Lui recupera tempo da dedicare alle sceneggiature, io guadagno un'occasione in più di collaborare con la sempre gentile, capace e competente redazione di Astorina.

Ebbene, in un pezzo relativo a un albo di Diabolik del 1971, Colpo all'ippodromo, ho fatto riferimento al romanzo di Lionel White Rapina a mano armata e al celebre film che ne fu tratto da Stanley Kubrick, su sceneggiatura di questi e Jim Thompson. Mi è venuta la curiosità di sbirciare su Internet le edizioni italiane del libro e mi sono reso conto che l'ultima l'ho curata io, giusto vent'anni fa, per una collana di Sonzogno Editore.
Alla fine degli anni '90 avevo cominciato a collaborare con la suddetta casa editrice del gruppo RCS come traduttore da spagnolo e inglese, consulente per la narrativa thriller e dintorni, e occasionalmente autore. Fu nell'autunno del 2002, mentre stavo presentando con Mario Gomboli la prima edizione del mio romanzo Diabolik - La lunga notte, pubblicato da Sonzogno in occasione del quarantennale della serie a fumetti, che ci venne un'idea.
Gomboli e io condividiamo la passione per i libri di Donald E. Westlake alias Richard Stark, il quale dopo il successo del film Payback con Mel Gibson (tratto dal suo Anonima carogne e remake di Senza un attimo di tregua con Lee Marvin) aveva da poco ripreso a scrivere romanzi su Parker, personaggio fondamentale nel filone "colpi e rapine" (in lingua inglese, caper). Pensammo di suggerire a Sonzogno una collana che proponesse i romanzi inediti di Stark insieme a vari classici del caper, il sottogenere a cui appartengono anche i fumetti di Diabolik. Nacque così la collana Diabolik presenta i Bestseller del Crimine, che fui incaricato di curare e che arrivò in libreria nel 2003. Ogni volume era accompagnato da una prefazione d'autore: Mario Gomboli ne scrisse una per Stark, ma raccolsi anche introduzioni di Andrea G. Pinketts, Raymond Benson, Alan D. Altieri, Petros Markaris, Stefano Di Marino e, se non erro, lo stesso Donald E. Westlake.

Io tradussi i nuovi romanzi di Stark: dal secondo di questi, Flashfire, sarebbe stato tratto poco tempo dopo Parker, con Jason Statham e Jennifer Lopez, segno che la mia collana era al passo con i tempi. Molti titoli, del resto, non erano solo classici del noir letterario, ma anche capisaldi della storia del cinema. Ripubblicai, in traduzioni rivedute e corrette interamente da me (tenendo a portata di mano una guida di Parigi dell'epoca), Rififi di Le Breton e Grisbi di Simonin nel cinquantesimo anniversario della loro uscita. Oltre al già citato Rapina a mano armata di White, riapparvero Rapina record a New York di Sanders (ispiratore dell'omonimo film di Sidney Lumet con Sean Connery, già pubblicato in Italia come La polizia vi ascolta), Nulla è eterno di Thorpe (l'origine della serie di film Die Hard) e Il colpo della metropolitana di Godey, già noto per una versione cinematografica con Walter Matthau e nel 2009 di nuovo sullo schermo con Denzel Washington e John Travolta. Tra parentesi, il romanzo fu tradotto dallo scrittore Giancarlo Narciso, che oltre a conoscere bene la New York del periodo di ambientazione, per documentarsi sugli aspetti tecnici si rivolse direttamente alla Metropolitana Milanese, viaggiando sui treni con i manovratori; all'uscita del nuovo film, il gruppo editoriale RCS ripubblicò il romanzo e - non sapendo di averlo mandato da poco in libreria con una traduzione perfetta di cui deteneva i diritti per vent'anni, quindi non gli costava nulla riutilizzarla - lo fece ritradurre ex novo, aumentando inutilmente i costi. Sì, è così che "funziona" l'editoria.
Sorsero subito problemi: dopo Rififi gli eredi di Auguste Le Breton pensarono di potersi ri-arricchire e chiesero cifre esagerate e insostenibili per i libri successivi, quindi non potemmo acquisirne i diritti (e loro non guadagnarono un centesimo). Nondimeno avevo parecchi altri titoli in programma, ma purtroppo non ero capitato in un buon momento per la casa editrice: di lì a poco Sonzogno dovette passare le proprie competenze in fatto di giallo, noir e thriller al marchio principale dello stesso gruppo editoriale, cioè Rizzoli, quindi la collana fu chiusa nel 2004 e anche la mia collaborazione come traduttore ebbe termine non molto più tardi. Avrei pubblicato altrove i rimanenti inediti di Richard Stark, con il quale nel frattempo avevo fatto amicizia; allo stesso modo, sarebbero usciti da un altro editore i miei successivi romanzi del ciclo di Diabolik & Eva Kant; mentre come traduttore sarei stato subito arruolato dal gruppo GEMS (Longanesi, Salani, etc.), per lavorare su Janet Evanovich. Clive Cussler, James Patterson e altri.
Ma, per un paio d'anni, ero riuscito a riportare alla luce alcuni testi fondamentali della narrativa noir, che ancora oggi si possono ripescare qua e là, quantomeno nelle librerie online. Un'altra piccola medaglia della mia collezione, che io stesso avevo dimenticato di lucidare.

Continua...

(in apertura: poster originale del film Rapina a mano armata)




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato oltre una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford. Membro di IAMTW e World SF Italia, vincitore del Premio Italia 2018 (miglior romanzo fantasy), cura le riedizioni di Andrea G. Pinketts con l'associazione omonima e per Delos Digital la collana in ebook Spy Game.

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