lunes, 16 de junio de 2025

Vita da pulp - Wow Blues

Giardini Oreste Del Buono, fuori dal Wow (fotocappi)

Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di
 Andrea Carlo Cappi

Mi aspettavo molto di più da una città come Milano. Avevo avuto una buona impressione quando il 7 dicembre 2021 il sindaco Giuseppe Sala consegnò la medaglia cittadina - l'Ambrogino d'oro, così chiamato dal patrono locale Sant'Ambrogio, che ricorre nel calendario in quella data - ad Andrea G. Pinketts, nelle mani di noi rappresentanti dell'Associazione Culturale dedicata al defunto scrittore. L'unica precedente consegna di Ambrogini d'oro cui mi fosse capitato di assistere risaliva agli anni Ottanta e dava l'impressione di celebrare i servi fedeli del Partito Socialista Craxiano che dominava la metropoli e non solo (c'ero capitato perché la mia fidanzata di allora era stata reclutata come valletta, in costume da marinaretto, il che dà l'idea dello stile della cerimonia a quei tempi).
Insomma, nel 2021 avevo sperato che Milano potesse tornare a essere una città che dava peso alla cultura, nonostante ciò che era diventata nei quattro decenni precedenti: un luogo in cui sostanzialmente conta solo il denaro, senza fare nemmeno troppo caso alla sua provenienza. Il che crea in tutto il resto d'Italia un fastidioso equivoco: l'idea che tutti i milanesi siano ricchi e pensino solo a far soldi. Un grave errore, perché i veri milanesi (di qualsiasi effettiva provenienza geografica) sono sempre stati gente che lavorava sodo, mossa più dal senso del dovere che dall'arricchimento personale.
Ma in questi giorni Milano ha fatto davvero una pessima figura e con essa l'amministrazione cittadina "di sinistra" (o presunta tale), portando acqua al mulino dei suoi detrattori.

A. C. Cappi alla Mostra di Diabolik al Wow (foto A. Pasini)

Nell'aprile 2011 a Milano, nell'area dell'ex fabbrica di panettoni Motta (ed ex rimessa tramviaria) in viale Campania 12 si insediò il Wow-Spazio Fumetto/Museo del Fumetto di Milano, gestito dalla Fondazione Franco Fossati. L'edificio, in affitto dal Comune, fu da questa rimesso in sesto e trasformato in un centro culturale attivissimo, sede di una vasta collezione e teatro di esposizioni, attività didattiche, incontri e presentazioni di libri, non solo a fumetti. Il FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano - nella categoria "musei e biblioteche" lo annovera tra i "luoghi del cuore", primo a Milano e tra i primi dieci a livello nazionale.
In questi quindici anni di attività vi sono state ospitate duecento mostre, quindi in media più di una al mese (e altre cinquanta sono state allestite altrove con la collaborazione del Wow) sui temi del fumetto, dell'illustrazione, dell'animazione, con due criteri: le storie raccontate dai fumetti e le storie raccontate attraverso i fumetti. Io stesso non so a quanti eventi ho partecipato, come spettatore, ospite, relatore o sostenitore. In un caso, per seri problemi di salute di uno degli organizzatori, sono subentrato all'ultimo momento per rendere possibile un evento con numerosi ospiti che altrimenti sarebbe saltato. Lo scorso autunno, dopo avere conosciuto gli eredi di Quino, misi il Museo del Fumetto in contatto con l'agenzia che rappresenta il grande autore argentino, per realizzarne una mostra nella città che lo aveva ospitato negli anni dell'esilio. Ma non la vedremo molto presto.
Il Wow non è un'attività commerciale. La sua libreria è il bookshop di un museo, il suo bar non è un locale alla moda sui Navigli o una discoteca per VIP. In certi periodi, soprattutto dopo i due anni del Covid, dovendosi preoccupare di adeguare l'edificio alle necessità e alle normative... e anche di pagare il personale, si è trovato a corto di soldi e in ritardo con il pagamento dell'affitto, rimediando appena possibile. Sicché, avvicinandosi la scadenza della concessione e ben prima di aprire un nuovo bando per l'assegnazione dello spazio, il Comune di Milano gli ha mandato lo sfratto. Come un inquilino abusivo, un malefico parassita della società che ruba soldi ai contribuenti. Con quattro PEC e l'invio dei vigili urbani. Mettendo poi in giro la voce che fosse tutta colpa di quelli del Wow, "fumettari con la testa tra le nuvolette", "disorganizzati", e persino che quelle dello sfratto fossero fake news.

Il Visconte sfida l'Uomo Tigre al Wow (foto S. Di Marino)

Per il Wow il costo di un trasloco di tutto il materiale (seppellendolo in un magazzino) sarebbe tale da impedire di pagarne un altro per rientrare, qualora potesse soddisfare i requisiti del nuovo bando. Il polverone sollevato dalla notizia, a livello nazionale, ha fatto sì che il Comune si rendesse conto di quanto stava combinando e rimandasse lo sgombero delle masserizie almeno fino a quando si chiarirà a chi verrà assegnato lo spazio. La fine è ancora da scrivere. Ma intanto, la sera del 15 giugno, dopo che una folla enorme si era riversata al Museo del Fumetto per quello che potrebbe essere stato l'ultimo saluto, le sue porte sono state chiuse al pubblico.
Succede, con le proprietà del Comune di Milano. Tempo fa è sparito l'Urban Center nella Galleria Vittorio Emanuele, riconvertito in un più redditizio negozio di abbigliamento. Alla fine dello scorso anno si è parlato a lungo dell'affitto scaduto per Le Trottoir, situato in uno dei dazi di piazza XXIV maggio, locale divenuto un punto di riferimento artistico e culturale, grazie anche al fondamentale contributo di Andrea G. Pinketts; ma in quel caso, anche se duole dirlo (pensando oltretutto a quale destino possa toccare agli storici murales della sala dedicata allo scrittore) si trattava almeno sulla carta di un'attività commerciale. La colpa del Wow-Spazio Fumetto pare invece quella di essere esclusivamente un amatissimo polo culturale italiano e non una macchina per fare soldi. Quanto alle accuse di "disorganizzazione" che gli sono state rivolte, be', provate ad aspettare in piena estate sotto il sole il bus 42; o controllate lo slittamento della fine dei lavori alla linea tramviaria in via Suzzani, che continuano a creare problemi nel traffico. Chi non è senza peccato, eviti di lanciare cubetti di porfido.
Ma vedo anche, da certi commenti, che per qualcuno sono solo "due fumetti", quindi forse non si tratta di "vera" cultura da agiato salotto radical chic. Il che mi ricorda quando, otto anni fa, ho dovuto lasciare il mio vecchio appartamento milanese, appartenuto alla mia famiglia per settant'anni, perché non potevo permettermi di pagare spese condominiali sempre più gonfiate e insostenibili. A certa gente dà fastidio avere intorno noi poveri.

Roberta, studentessa alla Scuola del Fumetto, Milano,
all'ultimo giorno di apertura del Wow (fotocappi)

Continua...




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito su Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato oltre settanta titoli tra romanzi, raccolte e saggi. Editor, traduttore, consulente editoriale, sceneggiatore di fumetti e fiction radiofonica, fotografo, illustratore, copywriter e videomaker, dal 1994 scrive la saga thriller Kverse, che riunisce diverse le serie tra spy story e noir MedinaNightshadeSickroseBlackDark Duet. Come autore di narrativa tie-in ha lavorato su Martin Mystère (vincendo nel 2018 il Premio Italia per il miglior romanzo fantasy), Diabolik e Profondo rosso. Ha dato vita inoltre alle serie Cacciatore di libriStanislawsky Danse macabre. Membro di IAMTW, World SF Italia e Associazione Andrea G. Pinketts, presiede la giuria del Premio Torre Crawford, di cui cura le antologie annuali; è membro delle giurie del Premio Di Marino-Segretissimo e del Premio Michele Serio; è direttore editoriale di M-Rivista del Mistero presenta (Ardita Edizioni) e della collana di spionaggio Spy Game-Storie della Guerra Fredda in ebook (Delos Digital).

miércoles, 11 de junio de 2025

Al Diavolo!

Caronte, di Gustave Doré

Poesia di Fabio Viganò

Varcherò lo Stige e rivedrò la luce.
Sfiderò anche l'Ade, pur di rivedere te.
Dimenticherò il buio del mondo pavido,
del cammino di un uomo ormai perso.

Varcherò lo Stige, mi diranno beato.
Lucifero, qualora esistesse, s'inchinerà.
Caron occhi di bragia sorriderà
della mia astuta scelta di sapienza.

Tu resterai nella luce, farfalla inebetita,
circondata da falsità ed apparenti bontà.
Il mio amore è fuoco, impeto, passione.
Come al sole Icaro, tu, ignara, svanirai.

Vita da pulp - Grand Tour

Da sinistra: Roberta Guardascione, A. C. Cappi, Denise Jane e Simone Faré,
con il poster "Spy Story" al Festivallo (foto: S. Stefanelli)


Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi

Come scrivevo tre settimane fa nel precedente post di questa rubrica, da anni non mi capitava di trascorrere di fatto una decina di giorni "in tour", passando da un festival all'altro, scoprendo o riscoprendo luoghi, incontrando amici vecchi e nuovi. In questo post troverete alcune foto e i video, richiestissimi da chi non poteva essere presente, di due degli eventi cui ho partecipato; e, in appendice, i rigraziamenti a coloro che hanno reso possibile tutto ciò (sperando di non avere scordato nessuno). Abbiate però la pazienza di leggere sino in fondo, dove si parla di una questione importante attualmente in sospeso che riguarda il Museo del Fumetto di Milano, noto anche come Wow-Spazio Fumetto.
In viaggi come questo c'è anche il lato, si fa per dire, "avventuroso": lunghi tragitti in treno, sperando di non perdere le coincidenze (a volte l'unica possibilità è attraversare la stazione di corsa) con uno zaino in spalla, un trolley pieno di libri e un carico addizionale sempre maggiore. Vige la Legge di Casals, una conclusione fenomenologica cui era giunto anni fa lo scrittore e ingegnere spagnolo Pedro Casals: in un tour di presentazioni, il volume del tuo bagaglio - con il materiale acquisito fra una tappa e l'altra, con la biancheria non più ordinata e stirata come alla partenza - è destinato inevitabilmente ad aumentare.
Il preludio è stata la trasferta a Roma del 24 maggio, in giornata, per la presentazione di Fantasmi di oggi e leggende nere dell'età moderna (il libro perduto di Profondo rosso) con il padrone di casa del Profondo Rosso Store di via dei Gracchi 260 - Luigi Cozzi, scrittore e regista, qui in veste di editore e co-autore del volume - in compagnia della co-progettista/co-autrice/illustratrice Roberta Guardascione e dei due co-autori romani Paolo Di Orazio ed Enrico Luceri. Ma è stata anche l'occasione per incontrare la fondatrice e titolare di Ardita Edizioni (la casa editrice di M-Rivista del Mistero presenta), per fare una nuova visita al Museo degli Orrori di Dario Argento, e per scambiare due chiacchiere con una leggenda dei nostri cinema e tv: generoso non solo di aneddoti, Luigi Cozzi ha fornito preziosissimi contributi ai prossimi numeri di M-Rivista del Mistero presenta. Qui il video della presentazione.


Il 29 maggio, completato l'articolo di apertura per il prossimo numero de Il Grande Diabolik, ho lasciato Milano alla volta di Cassino, dove ero atteso al NeroVivo Festival per un incontro sul "Re del Terrore" e le sue creatrici, le sorelle Giussani, insieme a due esperti dei fumetti che negli anni Sessanta rivoluzionarono la letteratura disegnata. Luigi Di Santo e Davide Steccanella (autore de La filosofia di Diabolik e Alan Ford, Mimesis), sotto la conduzione di Salvatore OlivaAl termine della serata, l'organizzatore del Festival, Sandro Mariani, ha consegnato nella mie mani - come rappresentante della redazione - il Premio NeroVivo alla carriera a Diabolik, con la proiezione di un video di ringraziamento del direttore e principale sceneggiatore della serie, Mario Gomboli.
L'indomani dovevo assolutamente partire per la Calabria, dove per ragioni "private" il 31 maggio si è riunito l'intero gruppo del Premio Torre Crawford; a proposito: manca poco più di un paio di settimane alla scadenza del nostro bando di concorso 2025 per racconti inediti di speculative fiction, affrettatevi! Nel frattempo mi ero dato da fare anch'io, scrivendo in treno il testo di una breve "sceneggiata" di cui proprio il 31 è stata data la prima e suppongo unica rappresentazione mondiale sul Belvedere di San Nicola Arcella (Cosenza) interpretata da me, Brunella Biancaniello e Claudio Bovino (nel ruolo di Gino 'a Carogna, in cui resterà ormai intrappolato, vittima del typecasting).
Così il Premio NeroVivo cominciava il suo vorticoso viaggio per l'Italia, trovandosi a passare anche dai luoghi delle riprese di Diabolik, chi sei?, terzo capitolo della trilogia dedicata al personaggio dai Manetti bros.: l'isola Dino, che nel film diventa la leggendaria isola di King. La vedete alle mie spalle nella foto qui sotto, scattata da Gino 'a Carogna... pardon, Claudio Bovino, che poi, oltre a essere il fotoreporter del Corriere del Mystero, è anche uno dei validi autori presenti in Fantasmi di oggi e leggende nere dell'età moderna e in M-Rivista del Mistero presenta "I Professionisti".


Il 2 giugno approdavo al Vomero, dove il Premio NeroVivo poteva sentirsi a casa: Diabolik campeggia anche sul manifesto del Festival del Giallo Città di Napoli (alias 'o Festivall, alias il Festivallo). E mi trovavo a casa anch'io, che in quel quartiere avevo partecipato a vari eventi, tra cui lo storico Lezioni di giallo, svoltosi per un mese intero in tutte le sedi Fnac italiane simultaneamente. Del resto la sera stessa ero a cena con lo staff del Festivallo e da quel momento e nei giorni successivi avrei ritrovato parecchi amici. Tra le tante persone mi limito a citare Eva Serio, impegnata nella selezione dei finalisti del premio intitolato alla memoria di suo padre, lo scrittore napoletano Michele Serio.
La mattina del 3 giugno partecipavo alla conferenza stampa in Municipio, parlando di Diabolik e di spy story italiana. Oltre a presentarmi come "un pezzo di storia del giallo italiano", il direttore della manifestazione, Ciro Sabatino, si è prestato poi come "testimonial" di M-Rivista del Mistero presenta in una foto scattata sulla funicolare del Vomero, dopo che Arnaldo Tony Matania aveva assicurato la presenza delle copie alla libreria del Festivallo.
Il 5 giugno si è alzato il sipario. Alle sette di sera Denise Jane alias Denise Antonietti - principale responsabile della mia presenza - e io abbiamo affrontato i temi di nostra competenza: la narrativa di spionaggio, in particolare quella made in Italy, e le sue analogie con le storie criminali (Diabolik innanzitutto). Non va dimenticato che Denise, oltre a essere una delle principali conduttrici di incontri al Festivallo, è autrice di spy story per Segretissimo Mondadori e, da fine maggio, per la collana Spy Game - Storie della Guerra Fredda (Delos Digital). Inoltre lei e un altro autore di Segretissimo - Simone Faré, ospite a sorpresa del Festivallo - sono entrambi presenti in M-Rivista del Mistero presenta "I Professionisti", che al "Bar Pilade" allestito a Palazzo Belvedere ha avuto il suo primo battesimo pubblico. Non poteva mancare neanche Roberta Guardascione, l'ideatrice di nuove forme di illustrazione pulp, responsabile di copertina e immagini anche per la nuova pubblicazione di Ardita Edizioni. Qui sotto il video dell'incontro, ripreso da Salvatore Stefanelli.


Ma il 6 giugno aspettavano me - e, nel mio trolley, il Premio NeroVivo, ormai mio fidato accompagnatore e portafortuna - un nuovo festival e un nuovo incontro: a Giallo Grosseto, dove ad accogliermi ho trovato lo scrittore Carlo Legaluppi, organizzatore della manifestazione e conduttore dell'evento serale con Marco e Antonio Manetti (in un intervallo del loro tour promozionale per il nuovo film, U.S. Palmese). L'evento (si veda la foto sotto) era dedicato, s'intende, a Diabolik, il personaggio che ci ha visti collaborare alla trasposizione in romanzi della loro trilogia cinematografica. Scenario del festival: la suggestiva sede della Pro Loco, una "troniera" nelle mura medievali della città.
Ho colto l'occasione per fare omaggio ai Manetti di copie di Fantasmi di oggi e leggende nere dell'età moderna e di M-Rivista del Mistero presenta "I Professionisti"... estorcendo anche a loro le foto come "testimonial"; la pazienza di Marco, in particolare, è proverbiale: si ricorda ancora dei miei ossessivi messaggi Whatsapp in cui gli chiedevo i dettagli di tutti i veicoli d'epoca impiegati nelle riprese dei film di Diabolik.
Ma nel frattempo anche un'altra ospite di Giallo Grosseto - dedicato alla memoria della coppia di scrittori Fruttero & Lucentini - si stava visibilmente entusiasmando al lavoro di Roberta Guardascione sul "libro perduto di Profondo rosso": la scrittrice Carlotta Fruttero (figlia di Carlo Fruttero); sicché ho invitato anche lei a farsi ritrarre con una copia del libro, che l'ha poi accompagnata a casa insieme a un paio di miei romanzi di Diabolik.


E il giorno dopo ero di nuovo in treno, alla volta di Milano. Ne approfittavo per mettere su Instagram e, simultaneamente su Facebook, una divertente fotografia dei Manetti Bros.
Che su Facebook avrebbe avuto vita breve, perché qualcuno l'avrebbe presto "segnalata" con l'accusa di tentare di carpire "dati sensibili" agli utenti; a questo scopo l'immagine avrebbe dovuto essere accompagnata da un link a un sito sospetto, ma non c'era alcun link, tantomeno a qualcosa di sospetto; purtuttavia Facebook ha fatto scattare la procedura d'emergenza, bloccando il mio profilo e l'intera rete di pagine a esso collegate, frutto di sedici anni di lavoro, con la minaccia di rendere irrevocabile il provvedimento.
Per fortuna, dopo il mio "ricorso", gli strumenti di controllo hanno verificato che dalla mia pagina non proveniva alcuna attività di phishing e si sono limitati a rimuovere la "pericolosissima" fotografia che vedete qui sotto. Questa volta l'individuo che da tempo tenta di "cancellarmi" - di cui, pur non avendone le prove, potrei indicare nome e cognome con scarse probabilità di sbagliarmi - è riuscito solo a farmi perdere un po' di tempo e crearmi un ennesimo fastidio.

La foto "censurata" dei Manetti bros. (Fotocappi)

Il Premio NeroVivo tra poco arriverà alla sua destinazione finale, la redazione di Diabolik. Tuttavia - a proposito di fumetti - dopo avere assaggiato per oltre una settimana il fermento culturale in giro per l'Italia, sono venuto a conoscenza di una pessima notizia, che riguarda la mia stessa città. Il Wow-Museo del Fumetto, gloriosa istituzione milanese (dal 2011), è da alcuni mesi sotto sfratto dalla sede messa affittatagli dal Comune... e dal Wow stesso peraltro restaurata a proprie spese, trasformando tutta l'area in un importante luogo di incontro, socializzazione e cultura. Ne parlavo giusto l'altra sera con Carlotta Fruttero e i Manetti bros. L'istituzione avrebbe la possibilità di vincere un bando che le permetta di conservare la sede, ma poiché le è stato intimato di andarsene, una volta effettuato e pagato il trasloco (stiamo parlando di un Museo!!!) non potrebbe più rientrarvi nemmeno se riuscisse a riaggiudicarsi lo spazio. A Milano non siamo tutti ricchi e un trasloco immenso costa: una volta andati via, non ci si può più permettere di tornare.
La burocrazia milanese, sorda a tutto fuorché al fruscio delle banconote, se n'è accorta solo dopo il frastuono di proteste sollevatosi in tutta Italia dalla notizia dello stratto esecutivo del Wow e ora farfuglia che potrebbe trovarvi rimedio... ora, quando mancano pochi giorni alla data dell'espulsione decretata dal Comune. Quindi la fine della vicenda non è ancora scritta. Domenica 15 giugno 2025, dalle 15.00 alle 20.00 il Wow-Museo del Fumetto di viale Campania 12 apre le sue porte per quella che ancora speriamo non sia l'ultima volta (anche se dopo quella data dovrà in ogni caso chiudere i battenti per ordini superiori e tenersi pronta a sloggiare, annullando tutte le attività previste). Io ci sarò, insieme a moltissime altre persone, per difendere un avamposto della cultura - e della cultura popolare - dalla "cultura" dell'ignoranza e del denaro a ogni costo, che tutto il resto d'Italia ormai associa purtroppo a Milano e ai milanesi. Il che, da milanese, non mi piace affatto.


Ringraziamenti:
-a Roma: per Luigi Cozzi, lo staff del Profondo Rosso Store e Ardita Edizioni
-al NeroVivo Festival di Cassino: per Sandro Mariani, Rita Cacciami, Salvatore Oliva e la Libreria Mondadori
-all'intera famiglia (non si può chiamare altrimenti) del Premio Torre Crawford
-dentro e fuori il Festival del Giallo Città di Napoli: per Ciro Sabatino, Denise Jane Antonietti, Arnaldo Tony Matania, Salvatore Stefanelli e la libreria IoCiSto
-a Giallo Grossetto: per Carlo Legaluppi, lo staff della Pro Loco e la Libreria Mondadori, con la partecipazione straordinaria di Carlotta Fruttero
-al Wow-Spazio Fumetto/Museo del Fumetto di Milano, per questi quattordici anni di eventi, presentazioni e collaborazioni e "valigie piene di libri".

Continua...




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito su Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato oltre settanta titoli tra romanzi, raccolte e saggi. Editor, traduttore, consulente editoriale, sceneggiatore di fumetti e fiction radiofonica, fotografo, illustratore, copywriter e videomaker, dal 1994 scrive la saga thriller Kverse, che riunisce diverse le serie tra spy story e noir MedinaNightshadeSickroseBlackDark Duet. Come autore di narrativa tie-in ha lavorato su Martin Mystère (vincendo nel 2018 il Premio Italia per il miglior romanzo fantasy), Diabolik e Profondo rosso. Ha dato vita inoltre alle serie Cacciatore di libriStanislawsky Danse macabre. Membro di IAMTW, World SF Italia e Associazione Andrea G. Pinketts, presiede la giuria del Premio Torre Crawford, di cui cura le antologie annuali; è membro delle giurie del Premio Di Marino-Segretissimo e del Premio Michele Serio; è direttore editoriale di M-Rivista del Mistero presenta (Ardita Edizioni) e della collana di spionaggio Spy Game-Storie della Guerra Fredda in ebook (Delos Digital).