Come forse già sa chi segue questo blog, Magalluf (o Magaluf... prima o poi dirò anche qualcosa sulla grafia incerta e misteriosa del nome della località) è l'ambientazione del mio romanzo Black and Blue (Cordero Editore), Ed è anche il luogo in cui ho scritto il libro e da cui sto scrivendo questo post.
Da qui, oltre a raccontarvi qualche retroscena del romanzo, in questa puntata di "Magalluf Italian Style" mi collego al canale YouTube dello scrittore Andrea G. Pinkettts per proporvi un estratto dalla sua videorecensione e vi espongo le regole del "gioco dell'estate" che ho lanciato da un paio di settimane su Facebook: Black&Go, la parola d'ordine per acquistare al momento una copia con dedica di Black and Blue con uno sconto di 5 euro sul prezzo di copertina di 15 euro.
Basta avvicinarmi - non valgono telefonate, geolocalizzazioni o messaggi e-mail, dovete presentarvi di persona e dire"Black&Go!" anche se vi sentite scemi a farlo... Il che implica che vi troviate, tra oggi e, diciamo, il 19 settembre, nello stesso punto del globo in cui mi trovo io.
Coraggio: se siete da queste parti, bando alla timidezza! Avrete la possibilità di leggere un romanzo nello stesso luogo in cui è stati scritto e ambientato. E vi garantisco che sarà un'esperienza molto interessante.
Ora che questi video cominciano a circolare, qualcuno si chiederà chi diavolo ne sia l'autore e perché parli di Magalluf, Maiorca, rivolgendosi a un pubblico italiano. La verità è che esistono siti e pagine rivolte a un turismo prevalentemente britannico, ma poco o nulla indirizzato agli italiani, che pure sono una forte presenza tra i visitatori dell'isola e di questa località in particolare. Ho deciso di colmare la lacuna... ma anche, in quest'occasione, di spiegare chi sono a chi non mi conosce.
Stavolta affrontiamo uno degli argomenti più scottanti di Magalluf, ovvero il fenomeno del balconing, neologismo che indica la pratica suicida di lanciarsi in una piscina da un balcone o un tetto, o di saltare da un balcone all'altro: ogni anno decine di giovani muoiono o restano gravemente menomati per averlo praticato. Qualcuno parla di "selezione naturale", altri danno la colpa al garrafón, ovvero gli alcolici di pessima categoria e bassissimo costo che molti ragazzi britannici (ma non solo) trangugiano in quantità industriale, riducendosi a larve umane incapaci di intendere e di volere, tantomeno di volare.
Ma... questo non avviene soltanto a Magalluf. Ho qualche sospetto sui casi di studenti in gita a Milano per l'Expo 2015 precipitati dalle finestre di camere o corridoi e ritrovati l'indomani mattina schiantati sull'asfalto. Nondimeno, mantenere l'immagine di Magalluf come luogo di perdizione per giovani ha un duplice effetto: da una parte stimola un certo tipo di turismo giovanile di massa, squattrinato e alcolico, che fa molto comodo a chi lo sfrutta, dall'altra contrasta l'afflusso crescente di turisti "normali" alle Baleari, a tutto vantaggio di altre località.
In realtà a Magalluf e a Maiorca c'è molto di più delle notti "scandalose", anche se queste fanno più notizia.
Nuovo video dedicato ai turisti italici a Magalluf, Maiorca. Non ci sono solo le notti "scandalose": gli italiani apprezzano l'appuntamento settimanale di El Ultimo Paraiso (Playa de Magalluf) con paella, sangria e flamenco. Delle prime due non vi posso offrire un assaggio via Internet, del flamenco - o, nella fattispecie, delle sevillanas - invece sì. In scena il gruppo Hermanos Crespo, con le ballerine Inma Crespo e Carmen de Pau, e i chitarristi Miguel Crespo ed Esteban Sánchez. Buon divertimento!
Un video e due parole di Andrea Carlo Cappi Ernest Hemingway beveva i suoi cocktail preferiti al Floridita e alla Bodeguita del Medio all'Avana, Ian Fleming sorseggiava champagne o martini sul davanzalle della finestra di Goldeneye, la sua casa a Oracabessa, Giamaica. Andrea G. Pinketts preferisce guardare il mondo - nella fattispecie piazza XXIV Maggio a Milano - da un tavolino de Le Trottoir. Sono anch'io a favore della birra, specie d'estate, ma se posso scegliere prediligo il mio solito tavolo a El Ultimo Paraiso, sulla spiaggia di Magalluf, Maiorca. Guarda caso, il luogo in cui mi trovo in questo preciso istante, agganciato alla connessione wi-fi del locale che è praticamente divenuto la mia casa lontano da casa. O forse la mia vera casa è qui... devo ancora chiarirlo.
Fatto sta che, dopo quarantatré anni che torno in questo posto ogni volta che mi è possibile, in qualsiasi stagione, che ci sia un legame tra me e questa baia è innegabile. Ho ambientato molte delle mie storie in Spagna, soprattutto a Maiorca, e quest'anno è uscito il mio romanzo Black and Blue, che si svolge proprio a Magalluf (o Magaluf, la grafia è incerta). Una località turistica su cui se ne sentono raccontare di cotte e di crude, fino a perderne di vista la vera natura: una gran bella spiaggia affacciata su una baia decorata da un paio di isolette, sopra la quale si celebrano tramonti spettacolari. Un ottimo clima, aria pulita, mare pulito... e prezzi convenienti. Eh, sì, certo, ogni tanto qualche giovane inglese che confonde la Brexit con il balconing piove giù dal quinto piano, ma in tutti questi anni non me ne è mai caduto nessuno in testa. Non è poi così difficile sopravvivere a Magalluf. Senza contare che, come ho scritto su questo blog un anno fa, i miei amici di El Ultimo Paraiso hanno dato vita a una lodevole iniziativa che unisce paella e sangría ad autentici spettacoli di flamenco, combattendo la globalizzazione che trasforma i luoghi di vacanza in posti uguali tra loro in tutto il Mediterraneo. Per una sera alla settimana, non si può dubitare: qui ci si trova in Spagna. Sicché ho deciso di aprire Magalluf Italian Style, con una pagina Facebook e una sezione del mio canale YouTube, per raccontare con foto, post e video ciò che gli altri non vi dicono di una delle località turistiche più "scandalose" del mondo. Invitandovi a seguirmi. O, se volete, a venire anche voi a passare una serata di flamenco a El Ultimo Paraiso e a leggere Black and Blue (e non solo)nel luogo in cui è stato scritto.
Penso che, a quasi cinquantacinque anni dalla sua nascita, Diabolik possa essere considerato un mito immortale che si rinnova di continuo, pur restando fedele a se stesso. È tuttora, insieme al veterano Tex Willer e al più giovane Dylan Dog, uno degli eroi di fumetti campioni di vendite in Italia e, insieme a Martin Mystère, il personaggio più versatile per la sua capacità di passare da un mezzo comunicazione all’altro. Ma l’aspetto più stupefacente è che ha conquistato e mantenuto questa posizione come primo – e unico a durare ininterrottamente nel tempo – dei criminali della letteratura disegnata made in Italy.
Le regole dell’immortalità, che hanno permesso ai protagonisti di restare coerenti malgrado lo scorrere del tempo: tutto si svolge in un mondo simile al nostro, in cui però la geografia è quasi del tutto immaginaria, la tecnologia si evolve secondo regole proprie e quattro anni di storie a fumetti equivalgono a un anno nella vita dei personaggi. Sicché, per esempio, i cambiamenti caratteriali che hanno reso Diabolik meno spietato rispetto agli inizi della sua carriera sono in fondo il normale sviluppo di un essere umano nell’arco di dodici o tredici anni di vita: l’irrealtà dell’ambientazione rende più realistica la sua esistenza.
Quando
un autore inventa una serie di successo, può capitare che le debba
dedicare il resto della propria vita. In qualche caso – dato che non
tutti godono della longevità di Stan Lee, il creatore dei supereroi
Marvel che ancora oggi appare á la Hitchcock nei film basati sui suoi
personaggi di oltre mezzo secolo fa – le avventure continuano anche
oltre, proseguite da altri scrittori. Capita abitualmente a Sherlock
Holmes o James Bond, ma è successo persino a Nero Wolfe e Philip
Marlowe. Come Ian Fleming ebbe la preveggenza di fondare prima della sua
morte prematura la Glidrose Ltd. (oggi Ian Fleming Publications Ltd.)
perché gestisse negli anni l’agente 007, così le sorelle Angela e
Luciana Giussani lasciarono alla loro casa editrice, la milanese
Astorina, il compito di mantenere in vita Diabolik, Eva Kant e Ginko,
con la solenne promessa di non tradire mai le aspettative dei lettori. Così,
dal momento in cui ho cominciato a scrivere i nuovi romanzi di
Diabolik, riprendendo in chiave moderna una tradizione degli anni
Sessanta, ho studiato le leggi che regolano l’universo del Re del
Terrore e dei suoi comprimari. E questo è forse il momento adatto per
raccontare cosa ho imparato. Al Wow, il museo del fumetto in viale
Campania a Milano si è tenuta la mostra Diabolik – Il passato, il
presente, il futuro che si chiude oggi per riprendere dal primo
settembre. In questa occasione è stato ripubblicato in edizione cartacea
da Il Cerchio Giallo, con due copertine diverse, il primo romanzo del
mio ciclo, Diabolik – La lunga notte, che sarà seguito in settembre da
Diabolik – Alba di sangue (entrambi sono già disponibili in ebook) ed
entro l’anno dai due volumi successivi, Diabolik – L’ora del castigo ed
Eva Kant – Il giorno della vendetta. Nel frattempo è uscito in ebook da
Algama il saggio Fenomenologia di Diabolik, realizzato con la
collaborazione e l’approvazione di Astorina. Nel testo esploro non solo
la storia del fumetto delle sorelle Giussani e delle sue trasposizioni
sotto forma di film, cartoni animati, videogiochi, musica e un nuovo
fumetto alternativo, DK, ma anche e soprattutto la psicologia dei
personaggi e i meccanismi del loro mondo. Per
esempio, perché Diabolik continua a rubare, quando a chiunque altro
sarebbero bastati i primi dieci o dodici colpi per mettersi a posto per
la vita? Qual è la natura del rapporto indissolubile tra Diabolik ed
Eva? E per quale motivo, anche se nessuno dei suoi governanti potrebbe
mai ammetterlo, lo stato di Clerville ha bisogno di criminali come loro
due? Tutto ha una spiegazione. E Fenomenologia di Diabolik rappresenta, a
suo modo, i “contenuti speciali” dei miei romanzi e probabilmente
soddisfa la curiosità di chi si domanda come un fumetto possa diventare
negli anni un riferimento culturale irrinunciabile... persino per chi
non lo legge.
Dal 15 al 17 luglio 2016 torna ad Andora AG Noir ad Andora (Savona), il festival condotto da Andrea G. Pinketts. E torna il concorso letterario che porterà alla selezione dei racconti per l'antologia Marenoir 2016 (Cordero Editore). Ecco il bando di concorso ufficiale:
Bando di Concorso Letterario “AG NOIR ” 2°Edizione
Il Comune di Andora in collaborazione con l’Associazione Culturale CEContemporary ha istituito un Premio Letterario dal titolo “AG NOIR” aperto a tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto i 18 anni di età volto a selezionare 10 racconti del genere Noir ambientato in provincia fra quelli partecipanti alla selezione. Il Premio consisterà nella pubblicazione dei 10 racconti vincitori della selezione in una antologica a cura della Cordero Editore - Via Galliano 24 R - 16153 Genova - www.corderoeditore.com
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
ART.1 La partecipazione al concorso “AGNOIR” è gratuita. I racconti dovranno pervenire alla mail: contact@cecontemporary.com entro il 3 luglio 2016. ART.2 Il racconto dovrà essere scritto in lingua italiana e non superare la lunghezza massima di n. 30.000 battute (per battute si intendono le lettere, gli spazi, i punti, le virgole etc.) ART.3 Il racconto dovrà appartenere al genere Noir nella sua accezione più ristretta, essere inedito e mai pubblicato neppure in forma elettronica. ART.4 Ogni concorrente potrà partecipare con massimo n. 2 racconti. ART.5 Ogni concorrente sarà responsabile della propria opera e dovrà avere i pieni diritti del testo/racconto che presenterà per la partecipazione al concorso. ART.6 Ogni concorrente dovrà autorizzare la pubblicazione del proprio testo sia in versione digitale che in versione cartacea, accettando l’eventuale intervento di editing condotto dall’editore ai fini della pubblicazione. Cedendo i diritti in esclusiva all’editore. ART.7 Ogni Autore, per il fatto stesso di partecipare al concorso “AG NOIR”, dichiara la paternità e l'originalità delle opere inviate e del loro contenuto e autorizza il trattamento dei suoi dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/2003 e succ. modifiche. L'Associazione Culturale CEContemporary, il Comune di Andora e la casa editrice Cordero Editore non rispondono di eventuali plagi o violazioni di legge. ART.8 Ogni concorrente per partecipare al concorso “AG NOIR” dovrà spedire per ogni racconto presentato due copie dell'elaborato (una formato word e una PDF) in due distinti allegati alla mail : contact@cecontemporary.com. Entro il 3 luglio 2016. Una copia in pdf dovrà essere contrassegnata dal solo titolo. L'altra copia in formato word dovrà contenere il titolo e i seguenti dati dell'Autore: nome, cognome, data e luogo di nascita, residenza, indirizzo mail, re- capito telefonico. Nell'oggetto della mail si dovrà specificare “AG NOIR” L’invio dell’elaborato alla mail sopraindicata comporterà l’accettazione tacita di tutte le regole del presente bando. ART.9 Gli elaborati pervenuti saranno valutati secondo i seguenti criteri: Voto da 1 a 5: correttezza grammaticale Voto da 1 a 5: scorrimento della trama Voto da 1 a 5: originalità della trama ART.10 Gli elaborati saranno valutati in forma anonima dalla Giuria il cui giudizio è insindacabile e inappellabile. I nominativi dei Giurati saranno resi noti alla data di proclamazione dei vincitori. La giuria sarà composta da un giornalista, un editore, un responsabile di ufficio stampa, uno scrittore, un coordinatore di eventi culturali internazionali, due docenti. ART.11 La cerimonia di premiazione avrà luogo nella serata di domenica 17 luglio 2016. ART.12 Gli autori dei racconti vincitori si impegnano a cedere gratuitamente qualunque diritto relativo alla pubblicazione e alla commercializzazione del proprio elaborato alla Cordero Editore s.r.l.s., nell’ambito della sola opera antologica “Marenoir 2016”. ART.13 In base alla vigente normativa sulla privacy, gli indirizzi e i dati personali dei partecipanti verranno utilizzati esclusivamente ai fini del “AG NOIR” e per l'e- ventuale pubblicazione dell'Antologia. ART.14 Rilascio a titolo di esclusiva dei diritti.
PER INFORMAZIONI: CEContemporary - SEGRETERIA ORGANIZZATIVA 348 9031514 - contact@cecontemporary.com