jueves, 31 de agosto de 2023

Vita da pulp - La lady e lo scrittore

Fotografia di Alfredo Martinelli, Torre Crawford 2022

Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

Senza alcun dubbio, uno dei miei libri che molti ricordano è quello che scrissi nel 1997 sul caso Diana Spencer e che è a oggi il mio romanzo di maggior successo. Non so quanto abbia totalizzato fra tutte le edizioni e con i vari titoli con cui è stato pubblicato (le elenco tra qualche riga, per chiarire le idee ai bibliofili), ma una stima ragionevole è sulle centomila copie vendute.
Non poco per un libro dalla storia travagliata di cui - data la ricostruzione che dimostrava la plausibilità assoluta di un complotto nella morte di Lady Diana - quasi non si poteva parlare quando uscì nella versione "breve" il 31 ottobre 1997, solo due mesi dopo i fatti. Un dettaglio clamoroso: nel settembre '97 era trapelato che lo stavo scrivendo e fui invitato a parlare della mia teoria in un programma di Corrado Augias, ma la mia partecipazione fu cancellata dall'alto all'ultimo momento; Augias però avrebbe citato sempre il mio libro nei suoi programmi sulla vicenda. Altrettanto paradossale è il fatto che, quando se ne poteva parlare e venivo invitato in televisione - per esempio su Canale 5 nel 2013, lasciando di sasso con le mie rivelazioni la conduttrice Federica Panicucci - il romanzo era irreperibile in commercio.
Ma ogni anno il 31 agosto 1997 riemergono sulle reti sociali le copertine delle (mi pare) otto edizioni diverse, anche se io raccomando di recuperare l'ultima, quella del 2021 edita da Oakmond, che sotto il titolo Ladykill riunisce la prefazione originale di Andrea G. Pinketts della prima e seconda edizione "breve" (Morte accidentale di una lady, Il Minotauro, 1997), il testo "esteso" del 2005 (pubblicato come Morte accidentale di una lady da Alacran, poi come allegato dalla rivista Tonic, poi da Mondadori in edicola nel 2007, quindi come Complotto! allegato al settimanale Oggi, infine nel 2017 da Damster come Ladykill-Morte accidentale di una Lady). L'edizione ora in commercio è dunque quella più completa.

Non è solo il primo romanzo con il personaggio di Carlo Medina, all'epoca già protagonista di tre racconti lunghi sugli speciali de "Il Giallo Mondadori", ma è anche il primo del più ampio ciclo del "Kverse" (che, per intenderci, include la serie Nightshade) in cui di continuo indago, attraverso la fiction, su eventi reali della cronaca internazionale. Non si tratta di complottismo gratuito, ma ogni volta che noto qualche discrepanza tra una "versione ufficiale" (o, più spesso, una narrativa di propaganda) e la realtà, ci scrivo sopra un romanzo.
Il fatto che a volte nei miei libri io arrivi ad anticipare eventi che poi si verificano sul serio significa che le mie analisi non sono affatto campate in aria. Del resto nel 2010 ho pubblicato un volume di saggistica intitolato Le grandi spie, di cui ebbi modo di discutere in televisione (stavolta senza divieti dall'alto) con Corrado Augias, il quale apprezzò tanto le mie pesanti critiche all'operato in certe epoche dei servizi segreti americani, quanto la mia denuncia di cio che era già visibile delle manovre dell'imperialismo russo di cui vediamo le conseguenze oggi.
Infatti nei miei romanzi dal 2016 in poi ho rivelato - pur senza fare nomi - le modalità delle interferenze di Mosca in Europa e Stati Uniti, da episodi drammatici ma quasi ignoti (la crisi dei migranti provocata dalla Bielorussia) ad altri molto più clamorosi come l'invasione dell'Ucraina. Le mie denunce non sono basate su banali questioni ideologiche, per cui "gli amerikani" o i "russki" sarebbero sempre cattivi a priori. Vi invito però a meditare su un dettaglio: negli USA l'amministrazione cambia anche in modo radicale con le elezioni ogni quattro od otto anni, dato che un presidente per legge non può sostenere più di due mandati; in Russia a comandare è sempre lo stesso uomo dal 1999 e, grazie alle nuove leggi da lui introdotte di recente, potrà restare in carica a vita.

Ma, tornando a Lady Diana, il romanzo Ladykill (titolo scelto da Alan D. Altieri per la riedizione mondadoriana del 2007) nacque proprio per un senso di ribellione alla versione imposta a forza dai media, in cui si notavano incoerenze che però sfuggivano al pubblico. Non ero mai stato particolarmente affezionato alla "principessa del popolo" ma, dopo una mia recente inchiesta giornalistica sulla Strategia della Tensione, ero indignato dagli aspetti su cui anche questa volta si taceva persino in Italia.
Nel 2013, durante un'indagine su un'altra vicenda, venne alla luce un'ipotesi che coincideva con la mia, ma dato che puntava a elementi di servizi segreti e forze speciali del Regno Unito, l'inchiesta si arenò. Forse perché infondata, oppure perché quando si toccano certi ambienti, come avvenuto per Piazza Fontana e le altre stragi italiane, non si può mai arrivare sino in fondo. Il mio romanzo, ben lungi dallo speculare sulla morte di tre persone come fecero molti altri, era un tentativo di controinformazione il cui significato andava ben oltre il singolo "caso Diana Spencer" per indicare una metodologia che si vede applicata ancora oggi in molte altre vicende. La versione originale fu breve, un po' perché ero alle mie esperienze iniziali come autore di romanzi, un po' perché volevo essere il primo al mondo a esporla, come infatti fu. Nel 2005 ci rimisi mano, curando maggiormente le sottotrame, senza però toccare quella principale che riguardava l'ipotetico "complotto".
Il successo del mio libro, nonostante i boicottaggi iniziali, dimostra che è possibile coniugare intrattenimento intelligente, narrativa "pulp" (ma, come dico spesso, nel senso originario del termine) e indagine sulla realtà. Beninteso, in molti casi da un bestseller a guadagnare più che l'autore sono gli editori, benché a volte non ne siano capaci nemmeno loro. Quindi Ladykill non mi fece diventare ricco, si limitò solo ad aumentare la mia autostima.

Continua...

(Ci vediamo a San Nicola Arcella, Cosenza, 1-2-3 settembre 2023, alla quarta edizione del Festival Torre Crawford)




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford. Per Delos Digital cura la collana in ebook Spy Game.

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