martes, 19 de diciembre de 2023

Vita da pulp - Novelization dietro le quinte


Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

I tre libri di Diabolik che vedete qui sopra, frutto di vari periodi di lavoro nell'arco di oltre tre anni, sono soprattutto il coronamento di qualcosa che è cominciato oltre un ventennio fa. Nel novembre 2002 uscì Diabolik-La lunga notte, il primo dei miei romanzi originali sui personaggi dei fumetti creati da Angela e Luciana Giussani. Quello stesso anno avevo pubblicato anche il mio primo romanzo originale basato su Martin Mystère di Alfredo Castelli, quindi ero già alla mia seconda esperienza nella narrativa chiamata tie-in, vale a dire collegata a qualcos'altro.
È molto diffusa nel mondo anglo-americano: ci sono romanzi e racconti originali che riprendono personaggi e universi di fumetti, videogiochi, film e serie tv. Fanno parte della categoria anche le novelizations, in questo caso romanzi non originali ma basati su sceneggiature cinematografiche. Immagino che, come in qualsiasi tipo di narrativa di intrattenimento, la qualità possa variare a seconda di come i libri vengano scritti, ma ho idea che la critica non li abbia mai visti di buon occhio: rammento che il termine fu usato con accezione negativa su Time in una recensione di Ufficiale e gentiluomo: "Hanno fatto il film direttamente dalla novelization", come a dire "il sottoprodotto di un sottoprodotto".
Piano con le etichette. Se si applicassero termini moderni alla grande letteratura, si potrebbe dire che l'Iliade è un poema di exploitation del filone epico-mitologico e che l'Odissea ne è uno spin-off, così come l'Eneide. E vogliamo parlare di Matteo Maria Boiardo, autore dell'Orlando innamorato, reboot de La Chanson de Roland, o di Ludovico Ariosto, che con l'Orlando furioso ne scrisse il sequel? Oppure di William Shakespeare, maestro del remake di storie altrui?

Come appassionato di narrativa popolare in tutte le sue forme, ho sempre pensato che trasformare una sceneggiatura in un romanzo fosse una sfida interessante. Si parlava da tempo di un film di Diabolik e, dopo avere pubblicato La lunga notte, mi candidai subito per la novelization. Al gusto della sfida si sarebbe unito il piacere di tornare a lavorare sull'appassionante universo delle sorelle Giussani. Il film di vent'anni fa però non vide mai la luce, così come la serie televisiva di cui si parlò un decennio più tardi. Nel frattempo scrissi altri tre romanzi originali: Diabolik-Alba di sangue, Diabolik-L'ora del castigo ed Eva Kant-Il giorno della vendettaMa finalmente nel 2019 i Manetti bros. girarono Diabolik-Il film. Nella primavera del 2020 (in pieno lockdown) tornai alla carica con la mia idea: Diabolik meritava una novelization. Poiché il progetto in realtà era quello di una trilogia cinematografica, alla fine i romanzi sono diventati tre, usciti in contemporanea con i film. Tutti e tre i libri - Diabolik, Diabolik-Ginko all'attacco e Diabolik, chi sei? - sono ora disponibili in edicola sino alla fine di gennaio 2024, ma possono essere ordinati anche sui siti Gazzetta Store e Prima Edicola.
L'esperienza è stata ancora più interessante di quanto mi aspettassi. In primo luogo, mi sono trovato in perfetta sintonia con i Manetti bros.: l'ambientazione dei loro film in un'epoca ideale tra fine anni Sessanta e inizio Settanta è la stessa dei miei romanzi, la loro scelta delle storie a fumetti su cui costruire le sceneggiature chiude la trilogia con Diabolik, chi sei?, che si svolge poco prima dell'inizio del mio Diabolik-La lunga notte. Neanche ci fossimo messi d'accordo, i tre romanzi dei film sono il prequel della mia serie originale e ora di fatto esiste una saga composta da sette libri.
In secondo luogo, se per Diabolik-Il film mi sono basato sulla sceneggiatura e su varie foto di scena, integrandole con elementi ripresi dalle diverse versioni della storia a fumetti, per i due episodi successivi abbiamo sperimentato qualcosa di diverso: ho lavorato sulle liste dialoghi e direttamente sui film (seppure in un montaggio non ancora definitivo), assimilando atmosfere e dettagli così come si vedono sullo schermo; e anche in questo caso ho recuperato ulteriori elementi dalle storie a fumetti.

Passare dal cinema al romanzo non è così immediato come si potrebbe pensare e, se lo fosse, oggi non avrebbe senso farlo, visto che il pubblico può vedere e rivedere direttamente il film su una piattaforma digitale o in dvd. Il romanzo deve dare qualcosa di più e di diverso. Quarant'anni fa mi resi conto che per apprezzare in modo assoluto il film Blade Runner occorreva leggere il romanzo originale di Philip K. Dick da cui era stato tratto, Il caccatore di androidi (come fu intitolato nella prima edizione italiana). Una novelization ben fatta deve avere lo stesso effetto anche se il percorso è inverso. Il libro deve espandere l'esperienza del film.
In un film sarebbe ingombrante esporre in modo completo certe situazioni o spiegare ogni minimo dettaglio, aspetti che invece devono essere sviluppati, chiariti e risolti in un romanzo. Ecco perché nei tre libri ci sono sottotrame e sviluppi che non si vedono al cinema. Le leggi della narrativa sono diverse da quelle dello schermo, il che rende la novelization un'esperienza complementare, che dev'essere interessante da leggere come da scrivere.
Ma c'è anche da rispettare l'aspetto tecnico della scrittura: per dirne una, in un certo capitolo ci si aspetta che il punto di vista sia quello del personaggio principale in scena, ma non posso rivelare che in quel momento Diaboik ne abbia assunto le sembianze; pertanto devo fare in modo che chi legge pensi una cosa ("È una certa persona") quando invece è un'altra ("È Diabolik travestito!") In sostanza, come dico sempre in questa rubrica, per affrontare certi tipi di narrativa occorre conoscerne le metodologie... e aggiungere un pizzico di inventiva.

Continua...




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford. Per Delos Digital cura la collana in ebook Spy Game

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