lunes, 8 de enero de 2024

Vita da pulp - Colpa d'autore


Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

Come primo post dell'anno nuovo in "Vita da pulp", giusto per riempirvi di ottimismo, voglio spiegarvi uno dei meccanismi perversi che non appartengono solo al mondo dell'editoria, ma a quello della comunicazione in generale. In alcuni casi c'è dietro un oscuro disegno, in altri soltanto negligenze più o meno colpevoli, in altri ancora semplicemente circostanze imprevedili. Ma alla fine emerge un unico capro espiatorio su cui viene puntato il dito accusatore: chi ha scritto, realizzato o curato il "prodotto" finale.
Vi faccio un esempio "storico". Immagino che molti ricordino la serie televisiva originale di Star Trek, concepita da Gene Roddenberry sessant'anni fa - nel marzo 1964 - e andata in onda negli Stati Uniti per la prima volta nell'arco di tre stagioni tra il 1966 e il 1969. La nascita è complessa: un episodio pilota ritenuto interessante ma non andato in onda (in seguito rimontato come flashback all'interno di due episodi della prima stagione, mai buttare via niente); un ulteriore episodio pilota con il cast pressoché definitivo, stavolta approvato; infine la serie vera e propria che, se ricordate la sigla, dovrebbe durare almeno un quinquiennio. Senonché qualcuno decide che l'astronave Enterprise debba essere messa in disarmo con due anni di anticipo.
Ma come si può riuscire a chiudere una serie tv di successo? Prima mossa: spostare la messa in onda settimanale alla tarda serata, alterando quello che è ormai un appuntamento fisso e togliendo di colpo una vasta fascia di pubblico giovanile che il giorno dopo deve alzarsi presto per andare a scuola. Seconda mossa: presentare alla rete televisiva i dati di ascolto, colati a picco, sostenendo che "la serie non vende" per colpa di autori e autrici. Dimodoché dopo la terza stagione il programma viene cancellato dai palinsesti della NBC; staff creativo, crew e cast vengono mandati a casa e, ci scommetto, l'astuto sabotatore viene promosso per avere "salvato" la rete tv da gravi perdite economiche. La storia però darà ragione a Star Trek: grazie all'enorme successo delle repliche su reti televisive minori, la serie continua a essere un successo, esportato nel mondo (in Italia arriva con diversi anni di ritardo). Cominciano i ripensamenti, si realizza una serie a cartoni animati, poi un film, i sequel e infine nuove serie tv... E della serie che "non vende", si parla e si producono episodi ancora oggi, dopo sessant'anni.

Tempo fa, con un metodo analogo, ho visto stroncare sul nascere un'interessante collezione di romance inediti. La tecnica: quando i primi tre titoli sono pronti, anziché essere immessi sul mercato vengono "distribuiti in area test", ovvero ammucchiati sul pavimento in qualche libreria, senza espositore, senza promozione e senza nessuno che spieghi di che si tratta, perché non viene fatto alcun lancio ufficiale della collana. In questo modo il "test" fallisce, la collana viene cancellata e le copie stampate dei primi tre titoli sono mandate direttamente al macero. Ma, per chi fa carriera millantando la propria bravura nel tagliare rami secchi, farne rinsecchire uno intenzionalmente significa aggiungere un successo al proprio curriculum. La casa editrice forse non si è neppure resa conto di avere sprecato soldi e un'occasione.
Ma questo era parecchi anni fa. Oggi non c'è più nemmeno bisogno di escogitare certi espedienti, perché molte operazioni falliscono da sole, in base a una selezione innaturale. Per la maggior parte i libri escono senza essere "lanciati" e si verificano i casi che ho già spiegato in altri post, come quello sui meccanismi dell'editoria, sui retroscena della distribuzione e sulle problematiche delle librerie. A essere promossi, salvo rare e fortunate eccezioni, sono i bestseller prefabbricati, imposti in quantità enormi nei punti vendita e accompagnati da massicce campagne pubblicitarie. Ne ho visto un ulteriore esempio poco prima dello scorso Natale. Per contro, il resto dei titoli rimane ignoto - a meno che l'autrice o autore non riesca a farsi un bel po' di promozione da sé - e addirittura irreperibile se non nelle librerie online.
Dopodiché le librerie tradizionali, verificato che l'ultimo libro di una certa persona ha venduto giusto una manciata di copie nel loro settore, non ordineranno mai quello successivo con lo stesso nome in copertina, perché "non vende". Del resto, per la stessa ragione, molte case editrici si guarderanno bene dal pubblicarlo. Ne consegue che un'autrice o un autore, ancorché capace e persino con un buon potenziale sul piano commerciale, rischia l'esclusione dalle librerie e l'esilio in case editrici sempre più piccole, persino se in passato ha avuto un documentato successo, come se avesse perso il proprio talento.

A volte si verificano circostanze sfavorevoli anche per titoli che hanno dietro un buon lavoro di promozione e distribuzione: per esempio, se al momento dell'uscita esplode qualche "caso" letterario che monopolizza più o meno meritatamente il mercato, rendendo invisibile tutto il resto. E non vale solo per i libri. Come ricorda John Grisham a proposito di quello che ritiene il film più riuscito tratto da un suo romanzo, L'uomo della pioggia (1997) uscì quasi lo stesso giorno in cui arrivò nelle sale Titanic... e tanti saluti. Ma Grisham si era già conquistato una fama mondiale che difficilmente si potrebbe scalfire e in quel caso sospetto che la colpa sia ricaduta sul regista Francis Ford Coppola. 
Ma, per chi non è allo stesso livello di Grisham, qualsiasi intoppo doloso o accidentale lungo il percorso che separa la scrittura dalla vendita non viene mai attribuito ai veri responsabili, bensì all'autrice o all'autore, "perché non vende".
S'intende che molti incidenti del genere non si verificherebbero se tutti facessero con coscienza e responsabilità il proprio mestiere, senza credersi più intelligenti, furbi o infallibili degli altri. Ma, poiché questo è un problema intrinseco alla natura dell'essere umano, occorre tenerne conto, incassare con dignità gli strali di una sorte oltraggiosa e rispondere all'indice accusatore con il medio orgogliosamente puntato verso l'alto. Ricordatevi Star Trek.

Continua...




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford. Per Delos Digital cura la collana in ebook Spy Game.

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