jueves, 12 de noviembre de 2020

Vita da pulp - Il magico mondo dell'editoria



Riflessioni di un celebre scrittore ignoto, di Andrea Carlo Cappi

Veniamo questa volta ad alcuni aspetti molto importanti per chi scrive e vuole essere pubblicato, ma di cui, se è alle prime armi, per forza di cose non è detto che sia al corrente. Ma non si può scendere nell'arena con gli altri gladiatori senza prima conoscere le regole del massacro. Nel magico mondo dell'editoria le cose funzionano (o non funzionano) così. La casa editrice – sia ben chiaro, parlo di editori veri, non di quelli che si spacciano per tali – sceglie di pubblicare il tuo libro in formato cartaceo. Diamo per scontato che il tuo sia anche un bel libro. Come ci arriva in libreria? L’editore lo affida ai promotori: coloro che vanno appunto nelle librerie a presentare un volumone contenente le schede delle prossime uscite di tutte le case editrici che rappresentano, affinché la libraia o il libraio scelga ciò che le/gli interessa e decida quante copie ordinarne. E qui cominciano i problemi.

Per esempio, il tuo libro può non essere uno dei titoli su cui la casa editrice ha deciso di puntare, pertanto parte già penalizzato. Ci sono libri di serie A e di serie B. Supponiamo che il promotore sia stato informato che il tuo non è un libro importante; oppure, dovendo presentare troppi titoli tutti in una volta, sia lui stesso a decidere chi sia importante e chi no e, guarda caso, tu ricadi nella serie B. Pertanto la tua scheda editoriale non verrà neanche presentata dal promotore, né letta dal libraio/la libraia; quindi la tua opera, di cui le stesse librerie ignorano l’esistenza, non sarà mai prenotata.

Beninteso, non è che i promotori siano per forza malvagi. Ma, come per tutte le fasi del percorso di un libro dalla casa editrice alla libreria, dal redattore al commesso, basta che ci sia un singolo passaggio che non funziona per mandare tutto a carte quarantotto. Nella mia esperienza, in qualche caso il passaggio critico è stato proprio quello della scheda di promozione. Per esempio, quando stava per uscire il mio secondo romanzo, seppi di un libraio già informato e interessato, che però aveva dovuto insistere parecchio con il promotore per riuscire a prenotarne qualche copia; immaginate quindi quante copie potessero richiederne i librai che non ne conoscevano l'esistenza.

Si può vivere benissimo in simbiosi con i promotori, a patto di avere tempo da dedicargli. Alla storica Libreria del Giallo di Milano, dove lavorai per alcuni anni, la regola era che la titolare Tecla Dozio o io ci facevamo porgere dal promotore di turno il volumone con tutte le uscite, esaminavamo di persona scheda per scheda e alla fine ordinavamo non solo i titoli di nostra competenza diretta, ma anche quelli che potevano interessare a livello personale ai nostri clienti più assidui, di cui conoscevamo i gusti.

Teniamo presente però che una libreria non ha abbastanza spazio per tenere anche solo una copia di ogni libro che esce, pertanto deve selezionare. Le librerie "tematiche", ovviamente, scelgono i libri che riguardano gli argomenti di cui si occupano. Per una libreria "generica", i criteri sono il gusto e l'impostazione di chi la gestisce, oppure un metodo più spietato: controllare su un database quante copie abbia venduto lo stesso autore con il suo ultimo titolo. Se il libro precedente non è andato troppo male in libreria (e abbiamo visto solo il primo dei mille motivi per cui un libro può andare male), forse sarà ordinato quello nuovo.

Se di molti titoli il libraio richiederà solo una copia da mettere in scaffale (dove è sicuramente meno visibile rispetto a libri messi in vetrina o in esposizione tra le novità), della maggior parte dei volumi usciti non ne terrà neanche una copia. Quindi chi entra in una libreria non si aspetti di trovare subito il titolo che cerca e, solo perché quella libreria non lo ha a disposizione in quel momento, non lo classifichi come inesistente. Esiste, solo che lì non c'è. (So che questo concetto può essere molto difficile da assimilare, quindi lo spiegherò per esteso nella prossima puntata.) Intanto ti do subito un'altra bella iniezione di ottimismo.

Può anche capitare che il tuo libro – presentato dal promotore nelle modalità sopra descritte – non raccolga un numero sufficiente di prenotazioni da coprire i costi di stampa e pertanto l’editore decida di non pubblicarlo. Dieci anni fa, sull'onda della crisi globale, una casa editrice cancellò le uscite di tutti i libri previsti per un certo periodo, a eccezione di un mio saggio sulla storia dello spionaggio e del secondo volume di ricette di una nota conduttrice tv; per un po' il mio fu l'unico titolo di quell'editore che si potesse leggere anche fuori dalla cucina. Supponiamo dunque che il tuo libro sia sopravvissuto a questa fase. Viene stampato e va in distribuzione. Salvo imprevisti, il giorno dell’uscita ufficiale viene consegnato alle librerie che l’hanno ordinato. A quelle che non l’hanno ordinato, ovviamente, no.

Concedi al libraio uno o due giorni per aprire lo scatolone e tirare fuori le copie che ha ordinato del tuo libro... sempre che lo abbia fatto. Può darsi però che proprio il giorno prima ne abbia ricevute settecento di 77 sfumature da Vinci e ancora non sia riuscito a inventarsi dove metterle. Dal momento che le copie del tuo libro sono poche, o una sola, finiranno in scaffale. Ed è già una fortuna, perché così risulteranno dal computer. Ma può anche darsi che, per mancaza di spazio, le copie del tuo libro non escano affatto dallo scatolone, non vengano inventariate e finiscano spostate direttamente tra i volumi da mandare in resa, come se non fossero mai arrivate.

In ogni caso, se ti aspetti che all'uscita il tuo libro sia esposto in vetrina o sul bancone delle novità, scordatelo: se non sei una star o non ti trovi in una libreria che ti conosce di persona, in vista ci sono solo i titoli di autori professionisti consolidati, quello del VIP del momento e, s'intende, 77 sfumature da Vinci, il nuovo bestseller prefabbricato. Di questo la libreria si ritrova tra i piedi settecento copie, non prenotate ma imposte da un potente editore che deve rientrare del mezzo milione di dollari di anticipo e ora deve venderlo con qualsiasi mezzo. Quindi anche la libreria deve cercare di piazzarlo a ogni costo.

In genere il distributore – l’entità che intasca la percentuale maggiore per ogni copia venduta – consegna puntuale. A meno che tu non abbia programmato una presentazione presso la libreria, la quale ne ha ordinato apposta più copie del normale: in tal caso si verificano i seguenti incresciosi episodi:

-il distributore manda per errore un numero di copie inferiore al dovuto, oppure consegna il numero di copie giusto... ma di un altro titolo

-per rimediare, all'ultimo momento, l’editore manda alla libreria una cassa di copie in conto deposito con un corriere, il quale inevitabilmente e in modo inspiegabile la perde per sempre: non ne verrà mai più trovata traccia

-per rimediare, all'ultimissimo momento l’editore manda alla libreria una seconda cassa di copie in conto deposito con un corriere, che però le consegna in ritardo, in genere il giorno dopo l’evento

-tu fai la presentazione senza le copie del tuo libro, perdendo lo slancio dei presenti che, essendo tuoi parenti o amici, oppure semplicemente per umana pietà, ne avrebbero pure comprata una copia

-la libreria ti odia, perché le hai fatto perdere tempo, e mette in resa tutte le copie del tuo libro

-la casa editrice ti odia, perché le hai fatto perdere tempo e due casse di libri (anche la seconda cassa, in quanto la libreria ha messo in resa per il distributore pure le copie ricevute in deposito dall'editore, quindi ora le detrae dal proprio conto presso il distributore).

In tempi di Covid (nota: questo articolo è stato pubblicato nel novembre 2020) non si fanno più presentazioni in libreria. In un certo senso è meglio: ormai, se non eri un VIP o una star oppure non riuscivi a precettare un numero sufficienti di amici, parenti e passanti, alle presentazioni non ci andava quasi più nessuno. Ora le presentazioni si fanno online. Se a una cert'ora vedete che la vostra connessione wi-fi vacilla, è perché è il momento in cui tutti gli scrittori in lockdown presentano il loro libro in diretta video. Ma torniamo a parlare di tempi di normalità.

A parte la sfortunata sequenza di eventi sopralencata, se il tuo libro in scaffale non viene venduto subito, ossia se com'è naturale non c’è nessuno che in qualche modo abbia saputo della sua esistenza e lo venga a chiedere espressamente, vuol dire che "non va". Quindi tempo due settimane finisce nello scatolone delle rese, così la libreria se ne libera prima di vederselo messo in conto dal distributore ed essere costretta a pagarlo. Sicché l’editore si vede restituire a tempo di record le copie di un libro appena uscito e si guarderà bene dal pubblicartene un altro. Hai appena festeggiato la pubblicazione e il tuo libro è già morto, mentre la tua carriera è irrimediabilmente compromessa: sull'infausto database risulta che il titolo abbia venduto poco o niente.

Ma tu rifiuti di cedere a questo cinico destino. Aggiungi al tuo nome su Facebook la parola scrittore o scrittrice e cerchi nuove amicizie. Se a chi te la concede invii dopo cinque secondi la pubblicità del tuo libro, ti giochi ogni possibilità. Ma se invece riesci a convincere qualcuno a leggerlo... nella prossima puntata ti racconto cosa succede.

Continua...

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Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker.

2-Fumo negli occhi

3-Una testa piena di gente

4-Giallosapevo

5-Le storie dentro di noi

6-Lo scrittore inesistente

7-Se sapeste cosa c'è dietro...

8-Al buio gli scrittori sono neri

9-Perché sono le donne...

10-Nato per perdere?

11-E' solo l'inizio

12-Le grandi menti


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