lunes, 8 de octubre de 2018

Peccatori premiati


Resoconto di Andrea Carlo Cappi

Pare incredibile, ma i premi per noi del Rifugio dei Peccatori si sono moltiplicati in queste ultime settimane, tanto che non facciamo quasi in tempo a elencarli. Tra questi, per una volta, anche uno per me, del tutto inaspettato e per questo doppiamente emozionante. Ma su questo mi dilungherò più avanti. Procediamo in ordine cronologico.
Per cominciare, il 23 settembre un nuovo meritato riconoscimento si è aggiunto all'ormai lunga lista di Fabio Viganò per il suo volume Rime perse edito da Otma2: il quarto posto al Premio Internazionale di poesia Città di Varallo.


Nel corso della cerimonia, l'autore si è esibito nella declamazione della sua poesia La sposa.


Il 7 ottobre invece, nell'ambito della manifestazione annuale Strani Mondi, dedicata alla letteratura fantastica e tenutasi a Milano, mi è stato consegnato il Premio Italia 2018 per il miglior romanzo fantasy del 2017: un riconoscimento prestigioso, istituito nel 1972, che davvero non mi sarei mai aspettato di vincere - e con un certo distacco, mi è stato detto - per quanto già dalla fine di agosto sapessi di trovarmi tra i cinque finalisti. Ma tutti i miei rivali erano specialisti del fantasy ed ero convinto che il premio sarebbe andato a uno di loro.

Il Premio Italia 2018 per il miglior romanzo fantasy, consegnato da Silvio Sosio

Il titolo vincitore è stato invece il mio Martin Mystère-La Donna Leopardo, primo romanzo in assoluto pubblicato da Sergio Bonelli Editore, con protagonista il detective dell'impossibile ideato nel 1982 da Alfredo Castelli: un personaggio che, nella stessa edizione del Premio Italia ha vinto anche come miglior fumetto per l'albo speciale Le molte vite di Martin Mystère di Carlo Recagno e altri. La scorsa estate Bonelli ha pubblicato un altro mio romanzo con lo stesso protagonista, di fatto il quinto che gli ho dedicato: Martin Mystère-Le guerre nel buio.
Come ho dichiarato al momento della consegna, la giuria dell'Italcon ha dimostrato di essere scevra da pregiudizi. Per cominciare, ha premiato per un romanzo fantastico un autore, sì, anche di fantascienza, fantasy, urban fantasy e horror... ma noto soprattutto per il suo lavoro nel campo del thriller e, in particolare della spy-story. Mi considero un appassionato outsider nel campo della letteratura fantastica, anche se considero i vari generi come espressioni diverse, ognuna con le proprie regole, di una stessa narrativa popolare.
In secondo luogo, la giuria non si è lasciata condizionare da una forma mentis assai diffusa. C'è chi pensa che un "tie-in", per usare il termine tecnico che indica un'opera narrativa basata su personaggi o universi creati da altri autori, non possa essere un vero romanzo di un vero autore, indipendentemente dalla qualità dell'uno e dell'altro. E c'è anche chi ritiene che un libro pubblicato in edicola non sia neppure un vero libro... senza tener conto che, al pari di vari miei colleghi, se si calcolasse quante migliaia di copie vendiamo nel breve periodo di permanenza in esposizione, dovrei essere nelle liste dei bestseller italiani almeno un paio di volte l'anno.
Abituato a questo modo di pensare generalizzato, davvero non mi aspettavo che una giuria potesse valutare La Donna Leopardo semplicemente per come è stato scritto: rispettando i personaggi della serie ma lavorandoci con la stessa passione che dedico a qualsiasi mio romanzo, che sia su personaggi miei o altrui, che sia destinato all'edicola o alla libreria. L'Italcon mi ha sorpreso e premiato, rivelando una libertà di pensiero non comune e tributandomi un onore che mi lascia tuttora incredulo ed emozionato. Non posso dire altro che... grazie!


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