Quando possibile, sono solito dedicare un post all'Otto Marzo e quest'anno non mi posso esimere dal farlo nella mia rubrica "Vita da pulp", per la quasi-coincidenza di due cinquantennali. Il più importante su scala mondiale corrisponde alla prima Giornata Internazionale della Donna, celebrata dall'ONU nel 1975 (precedentemente decretato come Anno Internazionale della Donna, per dare inizio a una seria battaglia contro la disuguaglianza).
La data scelta fu la stessa in cui nel 1917 a San Pietroburgo - dove era stata prevista ma sospesa una "Giornata della Donna" - si era sollevata una manifestazione delle operaie tessili. All'epoca in Russia era in vigore il calendario giuliano, quindi l'effettiva data locale non era l'8 marzo bensì il 23 febbraio.
Già nel 1975 le Nazioni Unite riuscirono a ottenere qualche risultato importante. Per esempio in Spagna, nonostante fosse ancora al potere il dittatore Francisco Franco, furono abolite leggi anacronistiche che reprimevano le donne, il cui ruolo sociale era esclusivamente quello di mogli-madri-casalinghe soggiogate a un marito-padrone: tra queste l'obbligo di autorizzazione scritta da parte del coniuge se volevano aprire un conto corrente in banca. Il dittatore morì nel novembre dello stesso anno ed ebbe finalmente inizio il processo di democratizzazione della Spagna; non a caso da quelle parti stanno cominciando anche le commemorazioni relative.
L'altro cinquantennale, proprio il giorno prima, corrisponde a quello del celeberrimo thriller Profondo rosso di Dario Argento, che uscì nei cinema italiani il 7 marzo 1975. I protagonisti sono Marcus Daly, pianista inglese che vive in Italia (David Hemmngs), testimone di un brutale omicidio, e la giornalista di cronaca nera Gianna Brezzi (Daria Nicolodi), donna - come si usava dire all'epoca - "emancipata" che non risparmia al suo compagno di indagini varie frecciate per certi suoi atteggiamenti tardo-maschilisti.
I personaggi femminili del film sono numerosi e tutti molto interessanti, ma tra questi potrebbe apparire secondario quello della scrittrice Amanda Righetti (Giuliana Calandra), già autrice nel 1956 di una raccolta di leggende urbane da cui Daly ricava indizi preziosi anche se non definitivi. Amanda è una delle vittime della catena di omicidi narrata in Profondo rosso, nel quale non abbiamo quindi il tempo di conoscerla a fondo. Ma a questo abbiamo rimediato lo scrittore-editor Mario Gazzola, la collaudata artista e neo-scrittrice Roberta Guardascione e io. Nel farlo, abbiamo appreso di cosa possa essere capace una donna, ancorché immaginaria.
Nel film si vedono inquadrature rivelatrici del contenuto del libro di Amanda Righetti, dal titolo Fantasmi di oggi e leggende nere dell'età moderna e si colgono piccoli ma significativi indizi sulla vita privata e la personalità dell'autrice. Sulla base di tutto ciò e con la complicità di Luigi Cozzi (a sua volta regista di culto, più volte braccio destro di Dario Argento e titolare della casa editrice Profondo Rosso oltre che del celebre Profondo Rosso Store a Roma) abbiamo raccolto un gruppo di autrici e autori esperti di thriller per "ricostruire" questo pseudobiblion. Ma potremmo dire che dall'aldilà Amanda Righetti abbia preso le redini dell'operazione.
Come se fosse esistita realmente, infatti, noi tre ideatori del progetto abbiamo "scoperto" la sua intenzione di pubblicare una nuova versione del proprio libro, arricchita di altre indagini, scoperte e rivelazioni, ma rimasta inedita a causa della fine prematura dell'autrice. Grazie a questo "dattiloscritto ritrovato", abbiamo ricostruito la sua vita e le sue esperienze di indagatrice dell'incubo, approfondendo tutto ciò che di lei viene accennato nel film.
Per quanto mi riguarda (ma credo che valga anche per Gazzola e Guardascione, dato che siamo stati noi tre a scrivere i capitoli in cui Amanda diventa vera e propria protagonista) la scrittrice si è convertita una persona "vera", che rispecchia la posizione della donna nella società italiana dagli anni Cinquanta agli anni Settanta. Un discorso che, attraverso gli scritti che le hanno attribuito soprattutto Claudia Salvatori e Giada Trebeschi, si estende in effetti alla figura femminile nella cultura occidentale.
Dopo oltre un anno di lavorazione Fantasmi di oggi e leggende nere dell'età moderna, ora in stampa, arriverà a giorni in anteprima al Profondo Rosso Store e sul sito della casa editrice, per poi entrare in distribuzione nazionale parallelamente alle varie celebrazioni per il cinquantennale del film. Si potrebbe dire che Amanda Righetti, che figura come autrice in copertina (anche se in appendice si svelano i ruoli di chiunque abbia collaborato) abbia scritto un libro profondamente femminista. E tutti noi, in questo Otto Marzo dal duplice cinquantennale, ne siamo orgogliosi.
(Nella foto in apertura: l'attrice Giuliana Calandra nel ruolo di Amanda Righetti in Profondo rosso; sotto, la copertina del libro, realizzata da Roberta Guardascione.)
Continua...
Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una settantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. Presiede la giuria del Premio Torre Crawford ed è membro di IAMTW e World SF Italia.
No hay comentarios:
Publicar un comentario