viernes, 9 de abril de 2021

Vita da pulp - Costo zero


Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi


Certe convinzioni errate sulla scrittura sono difficili da sradicare. C'è chi per esempio, ritiene che gli scrittori siano ricchi per natura, quindi non abbiano bisogno di essere pagati. Altri invece sanno che "solo Stephen King guadagna abbastanza da vivere di quello che scrive", quindi tanto vale che gli scrittori non siano pagati. Certo, per qualcuno scrivere è un hobby, una passione cui dedicarsi nel tempo libero: ne ho parlato a proposito del Modello Patterson, ma ho idea che James Patterson non sarebbe diventato lo scrittore più ricco del mondo se nessuno l'avesse pagato perché tanto faceva già un altro mestiere. Invece chi scrive di professione ci deve campare, anche se non si chiama Stephen King o J. K Rowling. Il fatto che chi scrive pulp viva questo lavoro anche come una passione, non significa che non debba essere retribuito. A Maradona immagino che piacesse giocare a pallone, ma suppongo che non sarebbe venuto gratis a farlo a Napoli solo per l'ottima cucina.

Di recente ho intravisto su Facebook le discussioni sulle variazioni di prezzo, cadenza e numero di pagine degli albi di Martin Mystère da maggio 2021. Ormai è noto che dal numero di quel mese, in appendice alla storia a fumetti, ci sarà un mio serial non a fumetti. (Oltre a essere stato co-sceneggiatore di qualche episodio della serie, da oltre vent'anni scrivo narrativa con il "detective dell'impossibile" creato da Alfredo Castelli e attualmente gli dedico una serie annuale di romanzi in edicola da Sergio Bonelli Editore. Rassicuro intanto i lettori: il serial, inedito e scritto appositamente per gli albi, non sostituisce i libri e anche nel 2021** uscirà un nuovo volume, altrettanto inedito, de I Romanzi di Martin Mystère.)
Semplifico e sintetizzo la questione: c'è chi contesta che l'editore aumenti il prezzo* di un albo a fumetti in cui le ultime pagine non saranno a fumetti. Dopotutto l'appendice di narrativa, sostiene qualcuno, sarebbe "a costo zero" in quanto "un romanzo si può scrivere anche al gabinetto" (l'espressione originale era più esplicita) e tanto "solo Stephen King guadagna abbastanza etc. etc." Certo, è verissimo che ogni tavola a fumetti implica che l'editore debba pagare sceneggiatura, disegno e lettering; ma ciò non significa che una decina di pagine non a fumetti sia un'operazione a "costo zero", perché per fortuna Bonelli paga anche chi scrive le pagine... scritte.

Talvolta però a coltivare la malsana convinzione che chi scrive possa permettersi di lavorare gratis sono gli stessi committenti. Ricordo che anni fa il giornalista-scrittore Edoardo Montolli e io fummo chiamati da una casa di produzione per scrivere un serial televisivo con Andrea G. Pinketts e Justine Mattera. Il progetto prevedeva per ogni settimana una vicenda autoconclusiva in cinque puntate, da lunedì a venerdì. Per cominciare serviva la sceneggiatura della storia-pilota della prima settimana.
Appena il produttore, con l'aria di chi la sa lunga, pronunciò la frase "Puntata zero, soldi zero", Montolli e io rispondemmo in coro: "Puntata zero, si paga davvero". Anche perché si trattava di cinque puntate, che avrebbero richiesto un lavoro di ricerca (si veda la Regola Cussler), la costruzione di un format da usare per tutto il resto della serie  e, infine, lo script (tenendo conto di dove girare gli interni "fuori studio" in base ai nostri contatti).
Così Montolli e io, oltre a occuparci dei lavori che già avevamo in corso, ci trovammo per diverse notti a scrivere la sceneggiatura a quattro mani, tra caffè (lui), whisky (io) e in condivisione una stecca di sigarette Ducados che avevo portato con me dalla Spagna. Essendo un giornalista investigativo, Montolli riceveva le più improbabili chiamate di lavoro anche alle tre del mattino.
Poi, come capita nella maggior parte di questi casi, la produzione non trovò gli sponsor per realizzare nemmeno i primi cinque episodi, non fu girata neppure la storia-pilota e il format non venne più usato. Ma noi sceneggiatori, cui era stato commissionato un lavoro, fummo regolarmente pagati, anche se non quanto avremmo guadagnato se il progetto fosse andato in porto.

Scrivere è un lavoro che richiede tempo, dedizione e impegno, tutte cose che hanno un costo. Ma occorrono anche tecnica e creatività applicabili al campo di cui ci si occupa, che hanno un valore. Esattamente come in sartoria, arti figurative, cucina alta o bassa, musica leggera o pesante, e un'infinità di altri settori.
Ci vogliono idee, dopodiché bisogna documentarsi, trovare espedienti sufficientemente originali, dare una struttura alla storia (prima, durante o dopo, a seconda che si usi il Metodo Deaver, la Tecnica Westlake-Stark o una via di mezzo) e scrivere in modo adeguato. Non basta, insomma, mettere parole una in fila all'altra.
Sul fatto che un romanzo si possa scrivere anche al gabinetto... be', in un certo senso è vero. Quando sto lavorando a una storia mi è difficile separarmene, quindi anche se non sono davanti alla tastiera continuo a pensarci, qualsiasi cosa faccia: mentre vado dal tabaccaio, mentre mangio, mentre sono nella vasca da bagno (luogo di riflessione prediletto da Agatha Christie e William Somerset Maugham), mentre mi lavo i denti, persino mentre dormo.
Avete presente il Dottor Strange nella scena del film Infinity War in cui esamina tutti i futuri possibili? Ecco, a ogni passaggio di un romanzo, ovunque mi trovi, mi capita di fare lo stesso: esploro tutte le possibili opzioni di sviluppo di una situazione, escludendo quelle meno interessanti, troppo complesse o poco efficaci. E ciò che continua a sorprendermi dopo trent'anni è che prima non c'è niente e poi c'è una storia. Non ho detto "un capolavoro della letteratura", ma una storia da cui di solito il mio pubblico non resta deluso. Tutto questo non può essere "a costo zero". Mi accontento di un prezzo onesto.

Continua...

*Nota: per "aumento di prezzo" si intende il passaggio da un albo bimestrale di 162 pagine da 6,30€ a un albo mensile di 96 pagine da 4,40€, dal momento che tutti gli albi da 96 pagine di Sergio Bonelli Editore a partire da aprile 2021 sono passati da 3,90€ a 4,40€, per un necessario adeguamento ai costi.

**Nota posteriore: le numerose iniziative e pubblicazioni extra per gli ottant'anni di Sergio Bonelli Editore fecero sì che il romanzo successivo di Martin Mystère, La farfalla dalle ali di ossidiana, benché scritto nel 2021 uscisse invece nel 2022, saltando un anno. Nel frattempo si era concluso nell'aprile 2022 (sul numero del quarantennale del personaggio) il primo serial in appendice agli albi, Il potere del Falco, ed era cominciato il secondo, Zona Y, destinato a concludersi nel giugno 2023 sul numero 400.



Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker.

Immagine: A. C. Cappi nel booktrailer di "Sei passi nella nebbia" di Francesco G. Lugli

1 comentario:

  1. D'accordissimo su tutto. La scempiaggine secondo cui scrivere sia a costo zero, come se l'impegno e la difficoltà necessari siano quasi nulli, ha ben poco senso e fondamento. Anche il più sprovveduto sa che la sceneggiatura di un fumetto, per complessa che possa essere, non è paragonabile a quella di un romanzo (e neppure di un racconto).

    ResponderEliminar