Johann Heinrich Füssli Incubo, 1781 |
di Fabio Viganò
2-ALLUCINAZIONI
Nella psicosi possiamo riconoscere una sintomatologia caratterizzata da disturbi della percezione ma anche dell’ideazione. Tra questi ricordiamo:
-Distorsioni sensoriali, cioè percezioni alterate di oggetti reali
-False percezioni, ovvero il percepire oggetti che non esistono, quindi le illusioni, le allucinazioni, le pseudo-allucinazioni.
Le illusioni possono essere di due tipi:
-di completamento
-emotive.
Queste non sono patologiche ma riescono a donare un senso all’ambiente circostante quando gli stimoli sensoriali appaiono essere – per il soggetto in questione – vacui, appiattiti, senza una sorta di “apparente significato soddisfacente”. Ecco allora che essi vengono “corretti”, alterati leggermente o in modo manifesto ed eclatante, con materiale mnestico o di pura fantasia.
In tal modo l’intera esperienza percettiva risulta divenire, per l’essere umano, significativa. Finalmente “viene accettata”, riconosciuta come “degna di essere stata, oppure di essere vissuta”.
Anche le pseudo-allucinazioni non risultano essere di natura patologica. Esse si verificano nello spazio interno soggettivo e non sono concretamente reali. Vengono descritte come “di salute”, di solito anteponendo il “come se…", etc. nel descrivere l’esperienza, quasi vi fosse una sorta di latente titubanza.
Le allucinazioni, secondo alcuni autori, sarebbero attribuibili a false percezioni reali che non rappresenterebbero in alcun modo distorsioni delle percezioni della realtà, bensì sarebbero una nuova esperienza, un “qualcosa di completamente innovativo”, e si manifesterebbero in associazione a percezioni reali.
Le caratteristiche delle allucinazioni sono:
-verificarsi in forma di immagine
-derivare da sorgenti interne di informazione
-essere valutate in modo del tutto scorretto, inesatto e mendace.
-verificarsi in modo intrusivo
In realtà cosa accade, allora, da un punto di vista soggettivo?
Accade che ciò che il medico definisce con il termine “allucinazione” di fatto, per il paziente, risulta essere un’esperienza del tutto normale.
Il soggetto allucinato è spesso convinto che altri non possano condividere la sua esperienza in quanto essa è del tutto unica, circoscritta nella sfera, cioè intima e individuale. Inoltre, il non poter avere prove a supporto di tale percezione attraverso altre modalità sensoriali o condivisioni può portare a trovare spiegazioni deliranti ma giustificative e confortanti per il soggetto.
Le allucinazioni possono essere di svariate tipologie:
-uditive
-somatiche e tattili
-olfattive e gustative
-visive
-ipnagogiche
-ipnopompiche.
Le allucinazioni uditive sono abbastanza comuni, soprattutto nell'ambito della schizofrenia. Vengono vissute come provenienti dall’interno della mente o del sé. Sono voci che impongono la loro verità quasi gridando, svelandola violentemente, modificando il pensiero del paziente. Non solo “rubano l’intimità del soggetto” ma sarebbero in grado di commentarla, criticando anche le azioni o le parole, sino a sfociare persino nel litigio tra di loro, discutendo, confabulando, esprimendo una profonda alterazione della delimitazione dei confini del sé.
Il soggetto in questione adotta palesi strategie di supporto come i cambiamenti del comportamento, oppure della postura, attuando metodi cognitivi a lui consoni come per esempio il controllo dell’attenzione, oppure la soppressione della medesima.
Le allucinazioni somatico/tattili possono essere superficiali quali:
-le allucinazioni termiche
-le allucinazioni aptiche (formicolii)
-le allucinazioni idriche
-le allucinazioni cinestesiche
-le allucinazioni viscerali
Vi sono inoltre allucinazioni olfattive e gustative, che risultano essere rare e spesso associate e/o commiste. Anche le allucinazioni visive risultano essere rare, presenti sovente nelle intossicazioni da sostanze oppure nel delirium tremens.
Le allucinazioni ipnagogiche e le allucinazioni ipnopompiche non risulterebbero essere patologiche. Si manifesterebbero durante il periodo del “transito” del soggetto dal sonno al dormiveglia. Durante il sonno, il sogno – talmente coinvolgente da apparire veritiero – continua nella fase del dormiveglia e pare essere, nel bene o nel male, in base anche al vissuto, come realtà.
No hay comentarios:
Publicar un comentario