jueves, 5 de mayo de 2022

Vita da pulp - Sfuggire all'oblio

Riflessioni di un celebre scrittore ignoto di Andrea Carlo Cappi 

Una volta era sufficiente organizzare una presentazione in una libreria nella propria città, far contattare i giornali locali dall'ufficio stampa della casa editrice e andare a mietere allori. O così pensavamo.
Talvolta scoprivamo troppo tardi che l'ufficio stampa si era dimenticato di mandare i comunicati oppure che quel giorno i giornali avevano notizie più importanti da pubblicare; che in libreria qualcuno si era scordato di mettere in vetrina l'annuncio dell'evento oppure che, semplicemente, il pubblico non era interessato al nostro libro; o invece che, se c'erano spettatori, mancavano le copie del volume per una svista della distribuzione (ma sarebbero arrivate senz'altro il giorno lavorativo seguente). Così abbiamo imparato a mandare noi i comunicati, portare noi stessi le copie dei libri, alla peggio invitare gli amici. Se l'evento era in un'altra città in cui non conoscevamo nessuno, poteva benissimo capitare di trovarsi in una sala deserta.
Poi i social network ci hanno fatto sperare che bastasse preparare la pagina dell'evento su Facebook e invitare i nostri contatti della zona interessata. Tutto risolto, no? No. Ben presto tutti abbiamo cominciato a ricevere inviti per eventi ogni giorno in qualsiasi parte del mondo e abbiamo smesso di farci caso.

I fatti del 2020 ci hanno fatto spostare anche le presentazioni su Internet. Tutto sommato funzionava: da casa potevano assistere anche persone che non sarebbero mai venute sul posto, per questioni di orari o distanza. Veniva a mancare però la motivazione più immediata dell'acquisto: andare dall'autrice o dall'autore a chiedere una dedica. Oltretutto, per avere il libro bisognava cercarlo in una libreria oppure ordinarlo online. Ma poi c'è altro cui pensare, il tempo passa e il libro della presentazione viene dimenticato. E noi con esso.
L'unico modo per sfuggire all'oblio, con o senza apparizioni "in presenza", è riuscire a interessare il pubblico in modo continuativo. Chi scrive dovrebbe trovare relativamente facile creare contenuti, possibilmente originali e appassionanti, che non siano solo autopromozione. Un esempio: per chi lo seguiva su Facebook, con le sue recensioni Stefano Di Marino era diventato un referente quotidiano su narrativa, cinema e televisione di genere. Se si arriva a leggere abitualmente ciò che propone online un autore o un'autrice, non solo si arriva a conoscerlo/a, ma si saprà sempre quando esce il suo nuovo libro.
La difficoltà è farsi scoprire da chi ancora non sa chi siamo. Ho sempre sostenuto che può avere successo anche chi scrive prodotti "di nicchia" (come anni fa un fallimentare ufficio marketing definiva in modo sprezzante la narrativa di genere), perché se la "nicchia" consiste in migliaia di persone e se tutte comprano il libro, automaticamente questo diventa un bestseller. Bisogna solo risolvere due problemi fondamentali: queste persone devono a) sapere che è uscito un titolo interessante per loro e b) poterlo trovare.

Le librerie con personale competente o i bookshop online possono risolvere il problema della reperibilità anche quando il libro - come capita ormai per moltissimi titoli - ha una distribuzione insufficiente o nulla. Rimane il problema iniziale: la visibilità. O, se vogliamo, la persistenza della memoria. L'autrice o l'autore deve diventare, per usare un termine ora di moda, "influencer" nel proprio ambito.
Sì, sarebbe più comodo limitarsi a scrivere, ma se vuoi continuare a farlo e il tuo libro non vende, non trovi più case editrici che ti pubblichino. E, se invece ti autopubblichi e il tuo libro non vende, a che scopo scriverlo? Indipendentemente dalla qualità: sappiamo che ci saranno sempre ottimi libri che non vengono notati e pessimi che stravendono, con tutte le possibili gradazioni intermedie. Quindi scrivere buoni libri non basta più. Occorre ricorrere a nuove strategie, di cui parleremo prossimamente.

(Immagine: A. C. Cappi, foto: Giaco)

Continua...




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker. È direttore artistico del Premio Torre Crawford, sul cui sito ufficiale tiene la videorubrica "Sui generis", dedicata ai generi letterari. Su Radio Number One è ospite con "La Boutique del Mistero" la domenica pomeriggio alle 16.20.

No hay comentarios:

Publicar un comentario