Dostoevskij in un ritratto di Vassilij Perov, 1872 |
Riflessioni di un celebre autore ignoto, di Andrea Carlo Cappi
Il titolo allude, per chi non l'avesse capito, a un'opera di Fjodor Dostoevskij (se si scrive ancora così). E voi penserete: ecco, che barba, anche Cappi vuole commentare la storia del corso su Dostoevskij di Paolo Nori, cancellato dall'università milanese di Bicocca per un "errore umano", come ne scrive la rettrice, o forse per uno sconsiderato gesto di presunta correttezza politica da parte di qualche incompetente. Tutto perché Dostoevskij era russo. Peraltro in Russia fu considerato un pericoloso sovversivo nemico dello zar, quindi come la mettiamo?
Se n'è già letto parecchio in giro e posso solo dire che approvo la decisione dello scrittore di tenere il corso altrove, anche dopo che l'università ha cercato di fare marcia indietro peggiorando le cose, perché gli errori "umani" andrebbero scontati. Ma ribadisco un concetto espresso in giorni non sospetti (il primo marzo) in un post su un altro blog: i popoli non vanno giudicati - né i loro artisti sottoposti a censura - a causa del comportamento incondivisibile di loro leader del presente o del passato. Altrimenti non dovreste leggere nemmeno i miei libri, perché in Italia non è che abbiamo sempre avuto bella gente al potere.
Diciamo che il mio è un modesto tentativo di "acchiappaclick". Non sono bravo a inventarne come quel sito meteorologico che lancia titoli efficacissimi tipo "In arrivo tempesta di neve a bassa quotaaa!" oppure "Nei prossimi giorni devastanti inondazioniii!" e, soprattutto, "Un meteorite sta per colpire la Terraaa!" Gliene suggerisco uno: "Imminente pioggia di missili nucleariii!"
Ma non voglio nemmeno commentare la guerra in atto, perché lo sto facendo sempre su quel blog in un'apposita serie di approfondimenti, l'ultimo dei quali vi illustra a quali pretesti appellarvi nel caso abbiate voglia o necessità di invadere uno stato sovrano.
La vera ragione di questo post è che devo fare un po' di propaganda strisciante. Be', la fanno tutti, la faccio anch'io. Poco più di un anno fa, per non invadere di elementi autopromozionali i blog con cui collaboro, "Il Rifugio dei Peccatori" e "Borderfiction Zone", ne ho aperto appunto uno che parla del mio ciclo noir-spionistico denominato Kverse e dei suoi retroscena di cronaca e storia: dal momento che tali libri hanno raggiunto diverse centinaia di migliaia di lettrici e lettori, meritavano uno spazio dedicato.
Poche settimane dopo un anonimo, non so se un hacker russo per i miei contenuti di politica internazionale o un hater in zona Lodi-TIBB a Milano per suoi problemi personali, è riuscito a farlo censurare su Facebook, il mio principale canale di comunicazione. Quindi, se cerco di condividere su Facebook un post o un link di Kverse, sul computer scattano allarmi come se un meteorite stesse per colpire la Terraaa! Non potevo perdere tempo a chiudere il blog e rifarne daccapo grafica e struttura a un altro url. Ma ora sono usciti due miei nuovi libri e da qualche parte devo pur parlarne.
Su Kverse trovate quindi (anche) vari articoli che riguardano la nuova raccolta di racconti "Medina - A Milano non c'è il mare", contenente pure un inedito della serie cominciata ventotto anni fa; il ventennale della serie "Nightshade" inaugurata nel marzo 2002, di cui uscirà a breve un nuovo romanzo; e, da un momento all'altro, il romanzo "Sickrose - Matadora" ora in uscita da Segretissimo Mondadori in edicola e ebook (sotto lo pseudonimo François Torrent, ma sono sempre io). Buone letture.
Continua...
Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker.
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